Sanremo 2025, le pagelle definitive dei look tra velluto e pezzi storici
Sul palco dell’Ariston di Sanremo cala il sipario sulla 75° edizione del Festival della Musica Italiana, ovviamente tra molte polemiche e soprattutto tra tante lacrime.
Un festival di successo, a detta di molti e anche secondo l’audience, cresciuta rispetto le scorse edizioni. Ma a coronare questo successo sono stati i social network, il nuovo mezzo di comunicazione e di informazione, con un flusso di dati incredibile, spesso negativi, a dimostrazione che questi metodi informativi risultano più fonti di gossip e sottolineano la mancanza di visione e di razionalità di queste generazioni povere di cultura.
Cosa resterà di questo Sanremo? Sicuramente un ritorno alla musica melodica italiana, ma ancor di più la forte connessione tra musica, cultura e moda.
Il palco dell’Ariston è stata una vera e propria passerella glamour, i migliori brand italiani e, attenzione, internazionali, hanno fatto a gara per vestire gli artisti, promuovendo le collaborazioni con una comunicazione pressante e immediata. Come faremmo con una fashion week, analizziamo quali sono state le tendenze che hanno caratterizzato questa edizione.
Per quanto riguarda i look legati all’estetica maschile, decisamente un ritorno all’abbigliamento elegante e sartoriale. Dagli artisti senior a quelli più giovani, le scelte degli outfit hanno privilegiato abiti formali, da Rkomi e Tony Effe in versione “petto nudo” ad Achille Lauro che, in Dolce & Gabbana, ha rispolverato addirittura il frac o il tre pezzi gessato. Persino i cantanti di matrice rap/trap, vedi Shablo, Guè e il resto del gruppo, hanno alternato serate in abito ad altre in tuta, si, ma di ciniglia rossa firmate Palm Angels.
Non sono mancati, in questo ritorno alla classicità, gli smoking.
Unica nota di attualità l’influenza inclusiva (per molti eccessiva) di ricami e applicazioni o decori brillanti. Altra nota importante, l’atmosfera romantica e retro che ha accompagnato le scelte stilistiche, dagli abiti di Cristicchi all’outfit di Damiano David firmato Valentino.
Una tendenza più generale ha visto come protagonista della moda il velluto liscio, vero e proprio vincitore della moda di questo festival.
Per quanto riguarda la moda femminile, anche qui ha decisamente vinto la classicità e più in generale l’estetica romantica e retro. Tra recuperi d’archivio e abiti couture l’atmosfera generale era nostalgica e super femminile, tra strascichi, stole di marabù, balze e volant e tanti ricami di cristalli o paillettes.
Tuttavia l’abito più inflazionato di questa edizione è stato decisamente il modello Gilda, o meglio ancora, Jessica Rabbit. Vista l’importanza e la sontuosità degli outfit, i make-up artist hanno prediletto i trucchi semplici, effetto naturale, mentre gli hair stylist, nella maggior parte dei casi, capelli sciolti e semplici.
A vincere il premio “Eleganza e fascino” di questa edizione è Bianca Balti, che oltre agli abiti magnifici indossati con un portamento impeccabile (ci stà!), ha indossato sempre un sorriso che trascende lo stile e la moda.
Tony Effe
Achille Lauro
Guè
Simone Cristicchi
Damiano David