Se dici «nonna» discrimini. Alle follie non c'è fine
In Germania i progressisti consigliano di non rivolgersi agli anziani parenti con dolci vezzeggiativi: potrebbero non trovare lavoro. Assurdo? Di più.
Nella furia di cancellare tutto quello che appartiene al nostro patrimonio naturale, culturale, storico e direi anche esistenziale, di questa furia l’ultima autentica follia è ciò che sta avvenendo in Germania, patria del politically correct divenuto, ormai, la religione totale e assoluta dei progressisti tedeschi. Una tale Ferda Ataman, di anni 46, a capo della commissione per l’antidiscriminazione presso il ministero della Famiglia, dando corso alle direttive della sua ministra, la Verde Lisa Paus, ha consigliato ai tedeschi - udite udite - di non chiamare più le nonne Sueßi Omi che vuol dire «dolce nonnina».
Perché mai, si chiederà una persona normodotata, non si può più dire dolce nonnina o dolce nonnino? Quale ricerca psicanalitica, scientifica, psichiatrica, sociologica ci ha portato alla conclusione di non usare più questo termine? Ebbene, la risposta ce la forniscono Ferda & Lisa, e la risposta andrebbe sottoposta appunto a un bravo psichiatra: questo modo di dire discrimina per l’età e si rischia di non trovare lavoro perché «non giovani» e dunque scartati ai colloqui. Ora, è pur vero che, ultimamente, siamo abituati a occuparci di cose talmente cariche di imbecillità che questa la classifichiamo tra quelle, ma non diminuisce l’effetto di smarrimento e incredulità nei confronti di ciò che succede in questo mondo ormai impazzito, che sembra avere perso qualsiasi livello di ragionevolezza e, soprattutto, di rispetto della realtà così com’è e non così com’è pensata da alcuni mentecatti e mentecatte che ci triturano gli attributi costantemente.
Ma voi potete mai immaginare che, in questo momento storico particolare, dopo decine di anni di pace e dopo che si prospettano scenari di guerra potenzialmente mondiale, due signore tedesche, una politica e una funzionaria, debbano occuparsi dell’espressione «nonnina dolce»? E pensare che le signore in questione, per concepire tali cose e proporle ai tedeschi, vengono anche regolarmente retribuite con stipendi niente male. In sintesi: si paga Ferda & Lisa per pensare, scrivere e consigliare ai connazionali qualcosa di aberrante e irragionevole.
Ormai siamo abituati, purtroppo, al fatto che ciò che è naturale non conti, ciò che appartiene alla nostra natura umana non sia più da prendere in considerazione a favore del «pensiero» di qualche straccione o stracciona che vuole imporci la sua visione del mondo. È vero che siamo in una società dove al posto di papà e mamma si vuole scrivere «genitore uno» e «genitore due» e che, quindi, essendo il nonno il padre del padre o della madre, dovremmo scrivere padre o madre del genitore uno o del genitore due, ma anche questo magari potrebbe essere offensivo; quindi, potremmo chiamare il nonno x e la nonna y così che quando ci si riferisce al nonno paterno si dice x del genitore uno e quando ci si riferisce alla nonna materna si dice y del genitore due. Purtroppo non sto scherzando. Si tratta di scenari possibili.
Vedete, così come c’è la cancel culture che vuole cancellare la cultura passata in quanto omofoba o, comunque, non politically correct - vedi Cristoforo Colombo simbolo della colonizzazione secondo questi ignoranti come capre, o vedi l’eliminazione della cultura greca e romana in quanto focalizzata solo sui diritti dell’uomo bianco (falsità totale) -, dicevamo, così come esiste la cancel culture esiste anche la cancel nature che vuole tirare via la parola nonno o nonna perché potrebbe discriminare.
Ma a questi cerebrolesi non viene in mente che il nonno e la nonna, in quanto mamma e papà di un’altra mamma e di un altro papà, sono previsti dalla natura e non da una legge emanata da qualche Stato? Sanno questi signori che così come il legame con la grande storia ci rende più coscienti di qual che siamo e ci aiuta a crescere nella conoscenza delle nostre radici e dunque di noi stessi, così anche la storia più intima, quella familiare, connette il nipote con le generazioni precedenti aiutandolo - esattamente come nel caso della grande storia - a recuperare il senso di sé stesso e delle sue radici? Le ipotesi sono due: o queste due signore non hanno avuto i nonni o queste due signore non ci hanno capito assolutamente nulla. Propendo per la seconda ipotesi.