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Il rigore contro l'Atalanta fa il giro del mondo: "Scandalo"

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Il rigore farsa che ha condannato l'Atalanta alla sconfitta a Bruges fa il giro d'Europa e indigna. Non solo Gasperini e i bergamaschi, beffati dal fischio del signor Meler che ha ravvisato gli estremi per il penalty nell'appoggio della mano di Hien sul volto (forse) di Nielssen, ma anche osservatori neutrali e chissà cosa pensa la Uefa il cui capo degli arbitri, l'italiano Rosetti, è impegnato da anni nella battaglia contro i furbetti dell'area di rigore.

Il post partita di Gasperini è stato turbolento e non poteva essere diversamente. Il tecnico atalantino, che già in partenza non ha un rapporto facile con gli arbitri e spesso cammina sul filo del politicamente scorretto quando ne parla, è esploso dopo aver abbandonato il campo con qualche secondo d'anticipo sul fischio finale. Lo sfogo è stato durissimo: “Evidentemente stiamo contagiando anche l’Europa, il calcio va in una direzione al di fuori di quello che è il calcio. Hanno tutti un’idea di falli completamente diversi ma il vero dramma sono i contatti. I giocatori si tuffano, si buttano, strillano. Magari con la speranza di rubacchiare un rigore o un giallo. Distante da quello che dovrebbe essere lo spirito del calcio. Stiamo andando in una direzione che c’entra poco con il calcio. A questo punto le regole del calcio non le conosco più”.

Tutto giusto, tranne il richiamo al fatto che il contagio sia qualcosa di partito dall'Italia e che si sta estendendo ovunque. Non è così. Non siamo gli unici specialisti nella simulazione e nemmeno i portatori sani della confusione arbitrale di questi tempi. Anzi. Osservando le direzioni di gara nelle coppe europee, spesso viene da ripetere ad alta voce la conclusione che i nostri arbitri siano meno peggio di come li dipingiamo tutte le domeniche. Non è un caso che spesso, soprattutto i varisti, vengano chiamati all'estero per insegnare ai colleghi.

Il fischio di Maler non è piaciuto a nessuno. Un ex collega di fama internazionale come lo spagnolo Mateu Lahoz (549 partite in carriera compresi Mondiali ed Europei), ora commentatore televisivo, è stato lapidario: "Vedere questo genere di cose è triste, anche se continueranno a dire che è quello che si deve fare. Non possiamo fare nulla se non vogliono riflettere e avvicinare l'arbitraggio al calcio - ha detto -. Un contatto del genere che finisce in fallo è davvero molto pericoloso per il gioco e qualcuno deve rifletterci sopra".

"È uno scandalo che venga assegnato un rigore in quel modo. E che il Var non sia intervenuto. È uno scandalo", l'opinione di Urs Meier, ex fischietto svizzero con in curriculum la finale di Champions League 2002: "Se nessuno in campo si lamenta, allora non è un rigore. Praticano questo sport da quando avevano quattro o cinque anni. Volevano tutti continuare a giocare e sono rimasti totalmente sorpresi che l'arbitro abbia improvvisamente fischiato".

"Rigore generoso, si può comprendere la rabbia di Gasperini" si legge nei resoconti de l'Equipe francese: "Si potrebbe addirittura considerare un errore evidente che il VAR avrebbe probabilmente dovuto correggere. La partita di ritorno, martedì prossimo a Bergamo, si preannuncia bollente...". E i belgi? Si sono limitati a fare cronaca e a riportare l'indignazione altrui per il penalty di Maler. Premiati in campo, poi si vedrà a Bergamo quando la temperatura è destinata ad alzarsi e Rosetti sarà obbligato a una designazione di assoluta garanzia per evitare problemi.

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