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Teheran schiera la nave porta-droni ed elicotteri

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La corsa settimana l’Iran ha reso pubblica l’esistenza di una nave portadroni e portaelicotteri soprannominata Shahid (Martire) Baqeri, con nominativo militare C-110-4. La notizia arriva direttamente dall'agenzia di stampa statale iraniana Irna (Islamic Republic News Agency), e l’unità si sarebbe unita alla flotta della Marina del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica (Irgc) per una cerimonia tenutasi giovedì scorso nella città di Bandar Abbas, sulla costa dello stretto di Hurmuz, nel Golfo Persico.

La nuova nave consente il decollo di droni mediante un pontile inclinato situato a prua (detto Sky-jump) e presenta anche alcuni complessi lanciamissili da crociera. Ma quanto allo scafo, esso mostra caratteristiche che mostrano la sua origine, ovvero che sia stato ottenuto dalla conversione militare di una portacontainer come la Perarin, nave costruita in Corea del Sud, di 240 x 32, con un dislocamento di circa 40.000 tonnellate e una velocità di 20 nodi (38 kmh), quindi trasformata dal cantiere navale Iran Shipbuilding & Offshore Industries.

Il nome Baqeri con cui è stata battezzata è invece quello del comandante delle Guardie rivoluzionarie caduto durante la guerra Iran-Iraq 1980-1988. Stando a quanto trapelato, l’unità potrà imbarcare fino a 60 droni Qaher-313, elicotteri Mi-17 e Bell-214 (i B-205 rimotorizzati). L'Iran è il secondo paese in Medio Oriente a costruire e mettere in servizio una portaerei per droni; la prima fu la Turchia che nell’aprile 2023 varò la Tcg Anadolu. In un’intervista rilasciata a un’altra agenzia di comunicazione iraniana, la Tasnim, il comandante della Marina Irgc, il contrammiraglio Alireza Tangsiri ha dichiarato: “La Shahid Baqeri è in grado di trasportare diversi squadroni di mezzi aerei senza pilota, lanciare e far atterrare molteplici tipologie di mezzi da combattimento senza pilota, schierare vari droni da ricognizione, lanciare e recuperare varie imbarcazioni da combattimento leggere e veloci, nonché trasportare e schierare vari elicotteri da combattimento e di supporto”, aggiungendo: “la portaerei migliorerà le capacità difensive e la deterrenza della Repubblica islamica dell'Iran in acque lontane e nella salvaguardia degli interessi nazionali della nazione”. Secondo la Tasnim il raggio operativo della portaerei sarebbe globale mentre la sua pista risulterebbe lunga 180 metri, quanto basta per utilizzare droni armati di medie e grandi dimensioni.

Ciò che preoccupa è quindi l’ulteriore capacità di proiezione delle forze di Teheran nel Golfo Persico, intorno allo Yemen e nel Mar Rosso, nonché il fatto che avere una piattaforma di droni indipendente basata in mare migliorerà anche le capacità di sorveglianza e intelligence dell'Iran nei teatri in cui ha interessi strategici, come nello Yemen. I droni che partiranno dalla Baqeri forniranno informazioni migliori per le missioni di individuazione dei bersagli alle organizzazioni come gli Houthi, al fine di colpire le navi collegate a Israele o i rivali nella guerra civile yemenita.

Il pericolo sta quindi nella possibilità che la Baqeri venga inviata nel nord del Mar Rosso oppure fino nel Mediterraneo. Ma per schierare una portadroni-portaelicotteri in modo efficace occorre difenderla, dunque farla accompagnare da una flotta di supporto o da difese antiaeree avanzate. Come sempre la retorica iraniana ha puntato sulla difesa del Paese da minacce esterna, non a caso il capo del Corpo dei Guardiani della rivoluzione, generale Hossein Salami, durante la cerimonia di inaugurazione ha affermato che la nave da guerra può viaggiare in mare fino a un anno senza doversi rifornire, mentre il capo della Marina, l’ammiraglio Ali Reza Tangsiri, ha detto che a bordo è stato allestito un ospedale attrezzato anche per interventi chirurgici.

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