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Anziani sesso, droga e rock' n 'roll

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“Per riacquistare la giovinezza basta solo ripeterne le follie”, affermava Oscar Wilde. O meglio, è al suo personaggio più celebre che fa pronunciare quest’inno all’edonismo. Dorian Gray. È come se le responsabilità vadano rinviate a data da destinarsi mentre gli aspetti negativi della vita si cristallizzano all’interno del ritratto del protagonista. Rimanere per sempre giovani e belli. Questo è l’obiettivo. La prima copia Wilde la diede alla luce nel 1890. Oggi, a più di un secolo di distanza, l’Europa è in pieno inverno demografico. Entro il 2050 oltre il 30% della popolazione avrà 65 anni o più. Il Continente si fa Vecchio in tutti i sensi. E sui nostri cieli le cicogne non volano più. Saranno andate in pensione anche loro?

Tuttavia, negli ultimi tempi stanno emergendo delle tendenze nuove. Preparatevi al ritorno di tanti irriducibili Dorian Gray. Una recente inchiesta uscita sul settimanale inglese “The Economist” mette in luce come le persone più avanti con l’età stiano vivendo una nuova giovinezza. Alcool, sostanze psicotrope, rapporti sessuali senza protezioni tornano in voga tra i boomer. Sesso, droga e rock’ n ‘roll ma col bastone. Ironia a parte, la situazione sembra più seria del previsto. Sono soprattutto le persone over 55 a finire sotto la lente degli studiosi; infezioni, morti premature ma anche arresti per condotte violente sono aumentate in modo vertiginoso in questa fascia di età. Insomma, i protagonisti non sono più i ventenni ribelli in lotta con i loro padri. Oggi, sono i genitori a essere più scalmanati dei figli. Come dimostra uno studio sulla rivista scientifica The Lancet, “gli anziani hanno maggiori probabilità di partecipare alla cultura dell’aggancio di incontri occasionali e sesso senza preservativo, che potrebbero essere incoraggiati ancora di più dalla disponibilità di farmaci, dalla convivenza in comunità di pensionati e dal crescente utilizzo di app di incontri pensate per gli over 50”. Tutto questo mentre sempre più giovani si ritrovano attanagliati dall’ansia, dalla depressione o semplicemente cercano di riscoprire uno stile di vita più sano. Il mondo al contrario?

Per fare chiarezza su questi aspetti, Panorama ha intervistato il professor Massimo Ammaniti, uno dei più importanti psicanalisti italiani, nonché ex docente di Psicopatologia dello Sviluppo presso l’Università La Sapienza. Da anni si dedica al tema dell’adolescenza e del rapporto tra genitori e figli.

“Professore, sempre più persone over 50 riscoprono una nuova giovinezza. Ma a dominare sono gli eccessi. L’abuso di alcool e droghe sembra all’ordine del giorno. Lei che spiegazione dà a tutto questo?”

“Già anni fa avevo coniato questo termine. Adultescenti. Ci troviamo di fronte a soggetti adulti in termini di età che continuano a mantenere degli atteggiamenti adolescenziali. Non hanno il senso della responsabilità e desiderano rimanere giovani a tutti i costi.”

“Manca la consapevolezza che il tempo passa per tutti...”

“Esattamente. Sono individui con aspetti adolescenziali irrisolti. Negli ultimi anni, come ho sottolineato nei miei studi, il periodo dell’adolescenza si allunga sempre di più. E questo è anche uno dei motivi della scarsa propensione a fare figli.”

“Eppure, molti di questi adultescenti diventano anche genitori. Quali sono le conseguenze per i figli?”

“Padri e madri del genere non sono visti come attendibili. E questo si riversa sulla sicurezza e autostima dei loro stessi figli. Che in questo modo sono molto più esposti all’ansia, all’incertezza e al dubbio.”

“Non a caso oggi sono proprio i più giovani a convivere con la depressione e la continua paura di fallire. Mentre gran parte dell’esistenza sembra essersi spostata nel mondo virtuale…

“Sicuramente il tempo passato sugli smartphone ha ridotto gli scambi con gli altri. Ma ci sono anche altri fattori. Siamo in un periodo di grande disorientamento. È come se i giovani si trovino nel mezzo di una immensa prateria, dove hanno disposizione migliaia di attività, di occasioni. Dai primissimi anni dell’adolescenza sono esposti a tantissime esperienze. Ma quello che manca è una guida, qualcuno che li aiuti a elaborare tutto ciò che vivono ogni giorno e sempre più precocemente.”

“A ormai cinque anni di distanza, come giudica gli effetti del lockdown sui più giovani?”

“In modo assolutamente negativo. Una recente ricerca ha messo a confronto il cervello degli adolescenti prima e dopo il periodo del lockdown. È stato notato un forte assottigliamento della corteccia cerebrale.”

“So che è difficile, ma ci provo. C’è un rimedio a tutto questo?

“È impossibile dare una risposta univoca. Troppe cose dovrebbero cambiare. Di certo, le guerre e l’attuale situazione internazionale non aiutano. Ogni giorno parlo con persone adulte che mi domandano: “Perché fare i figli con questo mondo? Che futuro possiamo garantire loro?”