Vasco Rossi, 73 anni oggi e non sentirli. Ecco alcune chicche sulla sua vita
“Voglio una vita spericolata, voglio una vita come quelle dei film”, cantava Vasco al Festival di Sanremo del 1983. E a vedere la sua vita pare esserci riuscito. Tanto si è detto e scritto sul cantante di Zocca, ma forse non tutto. Per il suo compleanno abbiamo deciso di regalarvi delle particolarità sulla sua vita e sulla sua carriera artistica che forse ancora non conoscete.
Forse spericolata, di sicuro difficile, è stata anche la vita della persona che hai ispirato il padre di Vasco nella scelta del nome da dare a suo figlio. Infatti in alcune interviste il Komandante ha dichiarato che quel nome fu scelto da suo padre in onore di un prigioniero conosciuto in un campo di concentramento tedesco durante la seconda guerra mondiale. Infatti si narra che il padre del Blasco fu salvato durante il periodo di prigionia dal suo amico Vasco e da questo deriva la scelta del nome.
A proposito, conoscete il motivo per cui uno dei suo soprannomi è “Il Blasco”? La motivazione è alquanto comica. Tutto nasce grazie a una sua amica, la quale dopo essere tornata tardi a casa trovò sua nonna ad aspettarla ancora sveglia, la quale gli urlò “Per me sei stata fuori con la combriccola del Blasco Rossi”. Questa storpiatura del suo nome divertì così tanto Vasco Rossi al punto da sceglierlo come suo soprannome, diventando quasi un personaggio mitologico, suo alter ego.
Ve lo immaginate Vasco come un pedagogista? Scommetto di no. Eppure aveva intrapreso la carriera universitaria, dopo aver concluso gli studi in ragioneria, decidendo poi di interrompere gli studi a soli 8 esami dal termine del percorso accademico.
Nell’immaginario comune Vasco rappresenta quella voglia di libertà e di gridare al mondo ciò che si pensa e ciò che si desidera. E sarà stato proprio questo il sentimento di colei che ha incarnato per la prima volta quella voglia di libertà che si respira nei concerti di Vasco, attraverso un gesto semplice ma allo stesso tempo forte: il lancio del reggiseno sul palco.
Si chiama Elisa del Mese, ed è colei che ha lanciato questa moda durante un concerto del 2008. In un’intervista telefonica rilasciata al Trio medusa, la fan dichiara “Avevo trovato questo ragazzo bolognese a cui ho spiegato che dovevamo rimanere in topless ma non potevamo farlo ad altezza “caldo”, serviva aria. Quindi gli salgo sulle spalle e faccio questo gesto che ha cambiato l’orizzonte dello sguardo del teatro Tallara”. Da quel momento in poi il lancio del reggiseno è diventato un must have della canzone Rewind durante i concerti.
Come molti artisti, anche il Komandante ha dei suoi riti prima di salire sul palco. Pare che il suo sia quello di sgranocchiare pistacchi e bere succo alla pera. Alla faccia di chi pensava che un tipo come lui, tutto sesso e Rock and roll, preferisse gli analcolici per gasarsi prima di ogni esibizione.
E che dire del Vasco amante di danza classica. Si, proprio così. Anzi, è talmente appassionato di quest’arte che, nel 2011, decide di fondare la Vasco Rossi Dancing Project, un’associazione culturale che nasce con l’intento di consentire un approccio al mondo della danza a coloro i quali, per motivi economici, non potrebbero permetterselo.
Che dire, una persona sotto certi aspetti controversa ma amatissima dal suo pubblico. Come tutti i grandi cantanti, o lo si ama o lo si odia. In fondo, buoni o cattivi, non è la fine.