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L'abito trasparente di Bianca Censori è davvero osceno?

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Di tutti i look che si sono susseguiti durante la notte dei Grammy 2025, solo uno sta facendo ancora parlare, e chi lo indossava non era stato nemmeno invitato ufficialmente alla serata. Bianca Censori — accompagnata dal marito Kanye West — si è infatti presentata alla Crypto.com Arena di Los Angeles indossando un lungo cappotto nero di pelliccia, sotto cui si nascondeva un abito (se così si può definire) completamente trasparente.

Un look disegnato per lei da non altri che Kanye che in un post Instagram, ormai rimosso, avrebbe definito il mini dress «couture» per «la più bella donna di sempre». Non è la prima volta che la Censori stupisce con i suoi look audaci, allora perché è questo particolare abito a far gridare allo scandalo? Abbiamo superato il limite?

(Getty Images)

Guardando alla storia della moda, è importante notare come il “naked dress” abbia sempre giocato sulle trasparenze e sulla percezione della nudità. Precursore di questa tendenza fu Jean Paul Gaultier che, alla fine degli anni Novanta, introdusse il trompe-l'œil nella moda con le sue stampe raffiguranti la silhouette nuda del corpo umano, applicate su blazer e abiti.

Fin dalle sue prime apparizioni nel cinema e nella cultura popolare, il "naked dress" ha saputo declinarsi in forme diverse, spesso più allusive che realmente rivelatrici. Negli anni Trenta, Mae West incantava il pubblico con abiti ornati da ricami strategicamente posizionati, mentre negli anni Sessanta Carroll Baker sfoggiava un Balmain che, pur evocando la nudità, conservava un’aura di eleganza discreta. Questo continuo gioco di ambiguità dimostra come, storicamente, il fascino dell’abito trasparente non risieda necessariamente nell’effettiva esposizione del corpo, ma nell’abilità di suggerire senza svelare del tutto.

Tuttavia, nell’epoca odierna, caratterizzata da un’esposizione mediatica senza precedenti e da una ridefinizione delle norme sociali, il confine tra il "naked dress" e la nudità tout court appare sempre più sfumato. Figure come Bianca Censori incarnano questa evoluzione, spingendo il concetto oltre la semplice illusione ottica e trasformando la nudità in un vero e proprio codice estetico. Le sue apparizioni in outfit che spesso sfidano i codici del buon gusto tradizionale, sollevano interrogativi sul futuro di questa tendenza: se l’intento originario del "naked dress" era quello di suggerire, cosa accade quando la suggestione lascia il posto all’esposizione integrale?

In un contesto in cui la moda si fa sempre più performativa e il corpo diventa esso stesso un linguaggio visivo, il "naked dress” di Bianca Censori è davvero da considerarsi osceno?

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