Gli ostaggi liberati sono stati consegnati alle IDF a Gaza
Questa mattina in anticipo sulle tempistiche previste, le soldatesse Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, prese in ostaggio da Hamas il 7 ottobre 2023, sono state consegnate alla Croce Rossa Internazionale. Le quattro donne sono state fatte salire su un palco allestito da Hamas in una piazza di Gaza City prima del loro rilascio. Erano tutte vestite con uniformi di stile militare e tenevano in mano delle "borse regalo" distribuite loro da Hamas.Dal palco sono state trasferite direttamente nei veicoli della Croce Rossa.Hamas ha pubblicato la lista dei 200 prigionieri palestinesi che Israele si prepara a rilasciare oggi nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco, in cambio della liberazione di quattro soldatesse israeliane. Secondo quanto riportato dal Guardian, tra i prigionieri figurano detenuti di lunga data e altri condannati a pene molto severe. Anche in questo caso Hamas ha approfittato dell’evento per fare propaganda come scrive l’associazione Setteottobre: « Liberate. Costrette a subire una vergognosa parata dei terroristi di Hamas armati a volto coperto. Una prova di forza di questi schifosi mostri, che sono usciti dai loro tunnel dove si sono nascosti dopo aver commesso l’orrore del 7 ottobre. Una parata in diretta TV per umiliare Israele e gli ebrei. Liri, Naama, Karina e Daniela non hanno abbassato lo sguardo, davanti alla folla di gazawi “civili”, donne forti, coraggiose, libere». L’accordo prevede il rilascio iniziale delle donne, sia civili sia militari, seguito dagli uomini anziani, dai feriti e, infine, dai corpi dei deceduti. Attualmente, solo un numero limitato di ostaggi risponde ai criteri per questa prima fase. Di conseguenza, due donne – Arbel Yehoud, civile di 29 anni, e il soldato Agam Berger – resteranno probabilmente prigioniere fino al prossimo scambio, previsto per il fine settimana. Ariev, Gilboa, Levy, Albag e Berger erano state catturate il 7 ottobre 2023 durante un attacco contro una base militare vicino a Gaza, che ha segnato l’inizio del conflitto nella Striscia. Secondo Elisa Garfagna esperta di comunicazione « Hamas utilizza il sorriso forzato delle soldatesse come arma psicologica per veicolare un messaggio di vittoria e normalità, minimizzando la sofferenza degli ostaggi. La veste militare sottolinea il ruolo sociale delle ragazze, differente dalle ostaggi rilasciate precedentemente, che invece erano in abiti civili .Questa immagine, diffusa a livello internazionale, mira a manipolare l'opinione pubblica e legittimare le azioni di Hamas, proponendone così un lato umano e compassionevole. La parata di miliziani armati a volto coperto, però rivela la vera natura di Hamas : sono dei terroristi assetati di vendetta che utilizzano tutti i mezzi per ritornare alla ribalta, ripuliti».
Nessuna notizia invece della famiglia Bibas con la famiglia che questa mattina ha rilasciato una dichiarazione: «477° mattino.Ancora una volta, la notte scorsa non abbiamo trovato riposo.Ieri alle 16:00, quando è stata pubblicata la lista di coloro che dovevano essere rilasciati, il nostro mondo è crollato. Anche se eravamo preparati a questa possibilità, speravamo di vedere Shiri e i bambini sulla lista che avrebbe dovuto essere per le donne civili. La sera, quando accendevamo la TV per le notizie, il nostro dolore, la nostra lotta e, soprattutto, la discussione cruciale sulla complessità e la tragedia del fatto che non fossero nella lista, sparivano dalla bocca dei conduttori negli studi. La grave preoccupazione per le loro vite annulla il fatto che sono civili in cattività che devono essere riportati a casa? La grave preoccupazione per le loro vite nega il fatto che lo Stato è obbligato in questo accordo a fornirci certezze? La grave preoccupazione per la vita di Shiri significa che non c'è più bisogno di mostrare la sua foto come civile rapita a Gaza il cui destino rimane sconosciuto? La risposta è no.Grazie, cari sostenitori, per non aver mollato, per aver continuato a pregare, sperare e pretendere risposte. Quella che ci attende è una giornata emozionante e complessa. Liri, Daniela, Naama e Karina: non vediamo l'ora di vedervi sorridenti, avvolte dall'amore, a casa con le vostre fantastiche famiglie. Shiri, Yarden, Ariel e Kfir: continueremo a sperare e a chiedere il vostro ritorno.Non è finita finché non è finita. Cordiali saluti, La famiglia Bibas».
Infine, secondo due fonti del Congresso statunitense informate dall'intelligence, migliaia di nuovi membri si sono uniti alle fila del gruppo terroristico Hamas, sostenuto dall'Iran. Questo rafforza il timore che Hamas possa continuare a rappresentare una minaccia persistente per Israele. Lo riporta Reuters sul suo sito. L'intelligence segnala anche che un numero simile di combattenti di Hamas è stato ucciso nello stesso periodo. Tra i nuovi membri reclutati, molti sono giovani e privi di addestramento, impiegati principalmente per compiti di sicurezza di base.
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