Aperte le iscrizioni alla Panorama academy
Torna per la seconda edizione il nostro master in giornalismo: lezioni con le migliori firme dei settimanali del gruppo e della «Verità» per insegnare le basi del mestiere. Da come cercare una notizia a come realizzare un’intervista per diversi mezzi, dal Web alla carta. Chi volesse informazioni sul corso, potrà trovarle sul sito https://academy.panorama.it/.
Questo mestiere l’ho fatto per caso. Un giorno un mio vicino di casa mi chiese se volessi collaborare con un giornale e si propose di accompagnarmi in redazione. Non mi disse che il quotidiano era fallito e non aveva il becco di un quattrino per pagare i corrispondenti. Forse non era a conoscenza del marginalissimo dettaglio, oppure pensò che per un ragazzo di 17 anni l’assenza di un compenso fosse cosa secondaria. In realtà, scrivendo per un quotidiano non avevo nulla da perdere, ma tutto da guadagnare, non in termini economici, ma di sicuro in divertimento e questo all’epoca mi bastò. Così cominciai e la sera, finita la scuola, suonavo regolarmente il campanello della caserma dei carabinieri del paese in cui vivevo e al piantone facevo la domanda di rito: è successo qualche cosa? A volte scuoteva la testa, altre mi faceva entrare e mi diceva: aspetta qui, che adesso arriva il comandante. Il maresciallo ancora me lo ricordo, era prossimo alla pensione e raccontava di aver lavorato per il Sifar di De Lorenzo, ovvero per il servizio segreto del presunto golpe. A me però non rivelava i misteri d’Italia, ma raccontava solo di qualche incidente. Mi faceva sedere nel suo ufficio e poi ordinava: «Scriva!». Declamava fatti di cronaca con la stessa prosa usata nei verbali: il sinistro verificavasi alle ore tali all’altezza del civico… l’autovettura scontravasi con un mezzo proveniente nella direzione opposta eccetera. Il problema era trascrivere tutto con attenzione, perché poi il maresciallo a un certo punto si interrompeva e pretendeva che rileggessi. E senza omissioni.
Le visite serali in caserma furono la mia prima scuola di giornalismo. Di come si scrivesse un articolo non avevo idea. Come raccogliere le informazioni, oltre a suonare il campanello, anche. Fino a che punto fidarsi di una fonte che non fossero i carabinieri, pure. Insomma, non sapevo niente di niente e siccome i miei contatti con la redazione si limitavano alla telefonata con cui avvisavo dell’incidente o della riunione del Consiglio comunale, non avevo neppure qualcuno che mi spiegasse cosa fare e come. Certo, una scuola di giornalismo mi sarebbe stata molto utile, ma a quei tempi l’unica lezione possibile per apprendere le regole della professione era quella della redazione. Frequentare la sede del giornale, dove però non ci si poteva intrattenere troppo oppure disporre di una postazione, perché l’amministrazione voleva evitare che poi qualcuno accampasse diritti, sostenendo di aver lavorato come abusivo.
Sì, una scuola mi avrebbe fatto molto comodo per capire come si fa e soprattutto come si scrive un’intervista. Ma nessuno, a quei tempi, sembrava interessato a insegnarmelo.
Dunque, quando con Panorama si è presentata l’occasione di creare un master di giornalismo, ho pensato ai miei esordi complicati e ho ritenuto che un corso per conoscere le cose fondamentali di questo mestiere, con colleghi esperti che ti dicono che cosa fare e come, sarebbe stato di grande aiuto alle giovani generazioni. Da quando faccio il direttore ho visto schiere di giovani interessate a lavorare per un giornale, ma quando li ho messi alla prova quasi sempre ho trovato ragazzi pronti a scrivere editoriali che nessuno chiedeva loro, ma non altrettanto determinati a trovare una notizia. In altre parole, molti vorrebbero cominciare dalla fine, mettendo nero su bianco i propri commenti, senza afferrare che prima di commentare un fatto serve capirlo e saperlo descrivere.
Ecco, la scuola che abbiamo lanciato e che ora è giunta al suo secondo anno aiuta a comprendere le regole di questo mestiere, partendo dall’inizio ovvero dalla notizia e accompagnando gli studenti in un percorso che consente di declinare il mestiere del cronista su molti mezzi, ma sempre con un obiettivo: informarsi e dopo informare. Che il suo target sia un lettore, un ascoltatore, un telespettatore o l’utente di un social, il giornalista deve avere presente che i requisiti per scrivere un buon articolo, fare un’ottima intervista o un’eccellente radiocronaca restano gli stessi. Il master di Panorama è diretto da un giornalista di grande esperienza come Massimo de’ Manzoni, che oltre ad aver guidato nel corso degli anni diverse redazioni, un giornale - La Verità - lo ha anche fondato e dunque sa che la prima cosa da fare quando ci si mette al computer (un tempo avremmo detto alla macchina da scrivere) o davanti a una telecamera è catturare l’attenzione di chi sta dall’altra parte, a casa davanti alla tv o in macchina nel traffico o, ancora, seduto a bar o nel salotto di casa con il proprio giornale tra le mani. Insieme a lui ci sono tanti colleghi: Mario Giordano, Claudio Antonelli, Francesco Borgonovo, Martino Cervo, Giorgio Gandola, Paola Salvatore, Marco Morello e molti altri. Loro insegneranno agli studenti come si costruisce un’inchiesta, come si fa un reportage, come affrontare notizie economiche e i meccanismi della moda. Perché si affronteranno i temi di cronaca nera ma anche di quella mondana, il mondo del life style e quello del food. Insomma, sarà uno straordinario viaggio nel mestiere più bello - e più vario - del mondo.
Chi volesse informazioni sul corso, potrà trovarle sul sito https://academy.panorama.it/.