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Firmato un protocollo per coinvolgere i giovani nelle politiche ambientali

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È stato firmato ieri un protocollo d’intesa tra i ministri dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, e il presidente del Consiglio nazionale dei giovani, Maria Cristina Pisani. L’accordo mira a promuovere la partecipazione dei giovani alle politiche climatiche e ambientali del Paese.

L’intesa prevede l’istituzione di un Tavolo di Consultazione per garantire un confronto continuo tra organizzazioni giovanili e istituzioni sui temi dello sviluppo sostenibile. Il ministro Pichetto Fratin ha sottolineato come il ministero stia già lavorando con iniziative come Youth4Climate, in collaborazione con le Nazioni unite, e ha definito il protocollo “un passaggio cruciale per coinvolgere le nuove generazioni nel dibattito sulla sostenibilità”.

Anche il ministro Abodi ha evidenziato il valore educativo del progetto, spiegando che “il protocollo favorirà la conoscenza e l’impegno civico dei giovani, creando un dialogo strutturato e continuo con le istituzioni. La collaborazione mira a rendere le nuove generazioni parte attiva nella creazione di politiche ambientali e nell’attuazione di iniziative legate alla sostenibilità”.

Il presidente Pisani ha ricordato come, secondo ricerche recenti, tre giovani italiani su quattro considerino la sostenibilità ambientale una priorità. Pisani ha descritto il protocollo come un’opportunità per sviluppare spazi di dialogo e formazione, dove i giovani possano contribuire con idee innovative e partecipare ai processi decisionali.

Il progetto sarà realizzato senza costi aggiuntivi per la finanza pubblica e saranno previsti incontri periodici per valutare i progressi e affrontare eventuali criticità. L’accordo avrà una durata triennale, con eventualità di rinnovo.

Panorama ha intervistato Maria Cristina Pisani per approfondire il suo punto di vista sul protocollo e sul ruolo dei giovani nelle politiche ambientali.

Quali sono gli obiettivi principali del Tavolo di Consultazione istituito con questo protocollo e come intende garantire una rappresentanza inclusiva delle organizzazioni giovanili?

«Il Protocollo mira principalmente a favorire la partecipazione attiva dei giovani nella formulazione di politiche e programmi sui temi ambientali, energetici e della sostenibilità, anche attraverso un Tavolo di consultazione pensato come spazio per rafforzare e rendere strutturato il confronto e la collaborazione tra giovani e istituzioni, incoraggiando le loro idee innovative e definendo ambizioni comuni, uno spazio aperto e inclusivo, in cui le proposte, le aspirazioni e le energie delle organizzazioni giovanili possano trasformarsi in azioni concrete e strategie condivise. E’, infatti, anche attraverso strumenti comuni di progettazione e confronto strutturato che le nuove generazioni possono contribuire alla creazione di politiche ambientali che rispondano alle loro esigenze».

Quali strategie possono essere più efficaci per favorire la partecipazione concreta dei giovani nei processi decisionali legati alla sostenibilità ambientale?

«Per tre giovani italiani su quattro, la sostenibilità ambientale è una priorità assoluta. Trasformare le loro proposte in azioni concrete è il modo migliore che abbiamo per rafforzare la loro partecipazione alle scelte decisionali. Il protocollo nasce proprio con l’obiettivo di creare un’opportunità di coinvolgimento autentico e reciproco, attraverso percorsi educativi, spazi di dialogo continuo, un’opportunità per i giovani di portare le loro idee, competenze e prospettive al centro delle decisioni e per le istituzioni di aprirsi a contributi qualificati. Se ci pensiamo, le più grandi rivoluzioni culturali e sociali di questi anni crescono attraverso i pensieri e i gesti quotidiani dei più giovani come quella relativa alla sensibilità ambientale, riconosciuta solo di recente nella nostra Costituzione».

Quali risultati tangibili si aspetta di ottenere nei prossimi tre anni grazie a questa collaborazione con i ministri Pichetto Fratin e Abodi e come verranno monitorati i progressi?

«Nei prossimi tre anni, lavoreremo per garantire una partecipazione sempre più attiva e incisiva dei giovani nella definizione delle strategie per il clima e l’energia, affinché le loro idee diventino il cuore pulsante del cambiamento. Gli incontri periodici previsti dal protocollo saranno occasioni importanti, non solo per monitorare i progressi, ma anche per affrontare insieme sfide e individuare soluzioni condivise. L’obiettivo è infatti quello di costruire uno spazio in cui i giovani non siano semplici spettatori, ma protagonisti di un dialogo concreto, in grado di trasformare le loro istanze in azioni e politiche strutturate».

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