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Sinner è tornato: semifinale agli Australian Open

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Jannik Sinner è guarito e tornato. Forse non se n'era mai andato, ma tremori e vertigini accusati nel match calvario contro Rune avevano fatto affiorare vecchi fantasmi nella testa dell'altoatesino e di tutti quelli intorno a lui. Dubbi spazzati via nelle 48 ore di riposo prima di travolgere, come abitudine, l'australiano Alex De Minaur che giocava il quarto di finale con addosso la pressione dei connazionali - attendono un aussie campione a Melbourne dal 1976 - e del cappottone nei precedenti.

Ora sono dieci le sfide che Sinner ha vinto contro De Minaur. Su dieci. Percorso netto che spalanca a Jannik le porte di una semifinale contro Ben Shelton contro il quale il parziale dice 4-1 Italia con unica caduta nel 2023 all'inizio della serie. Il giovane made in USA ha terminato il sogno di Lorenzo Sonego dopo 3 ore e 50 minuti di battaglia in cui il torinese ha fatto tutto bene, a tratti benissimo, tranne poi sbagliare i pochi punti decisivi. L'idea per alimentare rimpianti e rimorsi un po' come accaduto per decenni ai tennisti italiani, le rare volte che sbarcavano nella seconda settimana dei tornei dello Slam.

Tornando a Sinner, la partita contro De Minaur è stata quasi una formalità. Il numero uno del mondo l'ha vinta 6-3 6-2 6-1 senza sprecare un grammo di energia, rimettendosi in pari con quanto obbligato a spendere per scavalcare Rune. Chirurgico nel convertire le palle break, solido nei rari momenti di difficoltà, un diesel con una velocità di crociera non digeribile dall'avversario che, va ricordato, rimane pure sempre il numero 8 della classifica ATP nonché beniamino di casa.

Non c'è stato tempo per il pubblico australiano di provare ad accendersi. Sinner ha reso routinario un match che poteva nascondere delle insidie e normalità il fatto di accedere alle semifinali di uno Slam. Fenomeno vero, apparentemente senza punti deboli se non quegli sprazzi di umanità che di tanto in tanto si aprono e che sta imparando a gestire con una forza di volontà all'altezza del suo talento tennistico.

Tutto porta verso un incrocio con Nole Djokovic, l'altro straordinario protagonista del gennaio degli Australian Open. La sua impresa contro Carlos Alcaraz è stata celebrata in tutto il mondo come una delle più epiche di una carriera strepitosa. Lui stesso, sul campo, l'aveva definita così. Ora deve recuperare la fatica e rimettere a posto i muscoli, in particolare quella coscia destra che lo ha penalizzato a lungo nel match contro Alcaraz. In semifinale se la vedrà con il tedesco Alexander Zverev con cui ha un bilancio favorevole (8-4 generale), ma che è stato capace di sorprenderlo due volte nelle ultime 4 e che, soprattutto, non incrocia dal 2023.