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Сентябрь
2025

IL PUNTO DEL LUNEDÌ - ZAZZARONI: "Impressionante la fiducia che i giocatori nutrono in Gasperini" - RAVELLI: "Roma in alto con merito ma il cantiere resta aperto"

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La vittoria sofferta contro il Verona ha regalato alla Roma la testa della classifica insieme a Napoli e Milan. Grandi meriti vanno a Gasperini che, come scrive Ivan Zazzaroni s ul Corriere dello Sport, è entrato nella testa dei giocatori: "È impressionante la fiducia che i giocatori nutrono nell’allenatore, nei suoi metodi, il carisma che esercita su di loro. Una fiducia che ha consentito alla Roma di sopperire alle evidenti carenze di natura tecnica". Bisogna mantenere i piedi per terra, invece, secondo Arianna Ravelli de La Gazzetta dello Sport: "Lassù In alto c'è con merito la Roma che ora sogna e l'importante sarà mantenere l'equilibrio: il cantiere resta aperto perché se Svitar è il migliore in campo contro il Verona in casa, vuol dire che non tutto ha funzionato alla perfezione."

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola. 

T. CARMELLINI - IL TEMPO

E meno male che le squadre di Gasperini partivano piano e venivano fuori solo sulla lunga distanza. Quattro partite vinte nelle prime cinque uscite di campionato sono una media pazzesca che mettono la Roma di diritto tra le prime della classe. Anzi, in vetta assieme a Napoli e Milano dopo lo scontro vinto dai rossoneri ieri sera a San Siro. Ma non è oro tutto ciò che luccica e il lavoro del tecnico piemontese (che si vede eccome) sarà ancora molto lungo. Perché anche ieri all'Olimpico la Roma ha vinto sì bene con risultato netto sul Verona, ma tra le righe della gara si sono lette diverse disattenzioni: di quelle sulle quali solo un grande Svilar riesce a mettere una pezza. Il gioco imposto dal nuovo allenatore è di quelli che ti fiaccano le gambe e in più di un'occasione ieri i giallorossi hanno pagato dazio rimanendo troppo fermi in copertura. L'attacco invece si è sbloccato, Dovbyk è riuscito a segnare finalmente un gol da attaccante, Soulé si è confermato uno degli «intoccabili» del Gasp, ma lì dietro la Roma ha ballato più volte. Questione di movimenti, di spazi, ma anche a volte di concentrazione: e pure dietro questo c'è e ci dovrà essere la mano del nuovo tecnico. Il bilancio comunque al momento, al netto di qualche sbavatura, non può che essere positivo: avanti così, ma senza montarsi la testa perché la strada è lunga e piena di buche.

A. RAVELLI - LA GAZZETTA DELLO SPORT

(...) Lassù In alto c'è con merito la Roma che ora sogna e l'importante sarà mantenere l'equilibrio: il cantiere resta aperto perché se Svitar è il migliore in campo contro il Verona in casa, vuol dire che non tutto ha funzionato alla perfezione. Però siamo a un gol incassato in sei partite (Coppe comprese) e sono importanti l'impronta che un maestro come Gasperint ha già lasciato sulla sua creatura e il gol di un attaccante, Dovbyk, che l'allenatore aveva messo in cima alla lista di quelli da recuperare (dopo Pellegrini). Ah già, in testa ci sono tre «vecchi» saggi: e poi dicono che l'allenatore non conta.

P. CONDO - CORRIERE DELLA SERA

(...) La Roma ha raggiunto la vetta con numeri praticamente sconosciuti a Gasparini. Nelle 9 stagioni in cui ha guidato l'Atalanta, solo una volta Gasp ha raccolto più punti dei 12 attuali (13 tre anni fa) nelle prime 5 giornate. Nello stesso periodo e sulla stessa distanza, soltanto il primo anno — ricorderete che con quella partenza rischiò l'esonero — segnò meno di oggi: 4 gol invece di 5. Mai e poi mai, infine, gli è capitato di subire una sola rete nelle prime 5 partite. Per darvi un'idea di quanto sia anomalo il suo raccolto fin qui, un anno fa l'Atalanta aveva 6 punti, la metà di quelli che ha oggi la Roma, con 10 gol segnati, il doppio di oggi, e 11subiti, e un 11 non necessita di proporzioni. Gasperini vola alto lavorando su una struttura di squadra più robusta che dinamica, ed estraendo ogni volta dal mano una prestazione-jolly capace di spingerlo oltre gli evidenti limiti del suo attacco: dopo l'ispirazione di Pellegrini nel derby, ieri Svilar si è opposto almeno due volte ai tentativi del Verona di concretizzare la superiorità del suo palleggio. Non è tanto il discorso della classifica che migliora se vinci le partite che non meriteresti —quella è un'ovvietà — quanto l'abilità nel conservare ciò che riesci a costruire, anche se è poco. Dovbyk ha rotto il ghiaccio, Ferguson lo farà, Soulé non si fa mai desiderare e qualcosa da Dybala è lecito attendersi. Anche il calendario ha votato fin qui per la Roma, e la Fiorentina in crisi prima della sosta è una trasferta che sa di opportunità.

I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT

È arrivato anche il gol di Dovbyk che in settimana aveva ricevuto qualche spintarella motivazionale da Dzeko: un bignamino telefonico. E con esso il dodicesimo punto su 15. Un anno fa, tra il disarmato De Rossi e il subentrato - e in seguito disarmante - Juric, erano esattamente la metà. (...) Di questa Roma tengo pertanto l’anima, oltre a un portiere che da due stagioni non sbaglia una partita e porta punti veri: tra l’1-0 e il 2-0 in campo s’è visto solo il Verona. Più deciso, fresco, rapido, ma imperfetto nel concludere: quando ha inquadrato la porta ha trovato immancabilmente le mani, i piedi, il corpo e anche il volto di Svilar. Di buono, insieme ai punti e al portiere, segnalo l’operazione recupero dei valori dimenticati: Dovbyk, ancora parziale, dopo Hermoso e Pellegrini che anche contro il Verona ha creato momenti di superiore qualità, tant’è che è rimasto in campo fino alla fine. È una notizia. È impressionante la fiducia che i giocatori nutrono nell’allenatore, nei suoi metodi, il carisma che esercita su di loro. Una fiducia che ha consentito alla Roma di sopperire alle evidenti carenze di natura tecnica. (...)

G. D'UBALDO - CORRIERE DELLO SPORT

In un Olimpico che ha fatto registrare il 73° soldout dell'era Friedkin, la Roma ha vinto la quinta partita su sei dall'inizio della stagione. Si è sbloccato finalmente Dovbyk, al primo gol in campionato, ha messo al sicuro il risultato Soulé, alla prima rete casalinga in giallorosso, ma in mezzo c'è stata una difesa che, numeri alla mano, oggi è la migliore del campionato. Ieri contro il Verona ha concesso qualcosa, ha potuto contare anche sul solito Svilar autore di due grandi parate, aiutato anche dalla traversa e... dal viso quando ha fermato un tiro a botta sicura di Orban impattandolo con la faccia e negando la rete al nigeriano. Mile è il portiere meno battuto nei primi cinque campionati europei, con quattro clean sheet dopo la quinta giornata. La solidità difensiva in questo inizio di stagione è molto merito suo, è spesso protagonista, è sempre sicuro nella gestione della palla. (...) I risultati premiano il lavoro di Gasperini, ma l'allenatore resta coni piedi per terra, perché sa che la Roma deve crescere ancora per essere competitiva. Restano i segnali positivi di questo inizio di stagione, una difesa che anche quando è messa sotto pressione riesce a mantenere la giusta concentrazione. Anche il recupero di giocatori come Pellegrini e Dovbyk é merito di Gasperini. (...)

U. TRANI - CORRIERE DELLO SPORT

La panchina fa la differenza nel percorso di Gasperini, accade da sempre nella sua carriera. E lo stiamo vedendo anche nel-la Roma. resenio più vicino nell'ultima partita: Ferguson, entrato per Dovbyk (sua la prima rete al Verona), inizia l'azione che passando poi per Konè permette a Soulè di fare il bis e di chiudere il match, tre punti pesanti per viaggiare subito ad alta quota. In questo caso ha funzionato la staffetta tra i due centravanti, Artem ha fatto centro ed Evan si è presentato bene in corsa. In quel cambio c'è la sintesi del metodo che Gian Piero sta trasmettendo al suo gruppo che vuole con concentrato in ogni interprete, sia se sta in campo sia se inizialmente si ritrova spettatore. La partecipazione dei giocatori, insomma, deve essere totale per arrivare al risultato: Gasp Io ha spesso chiarito anche in pubblico. È, dunque, l'aspetto principale del lavoro - pure psicologico - da fare in questa stagione. (...) Il gruppo non sembra ancora pronto per i tre impegni in una settimana. Contro il Verona il debutto del pischello Ziolkowski. Ma Gasperini non ha certo la scelta che lo ha accompagnato nell'ultime annate a Bergamo. Un dato: nella metà delle gare giocate dall'Atalanta, Gian Piero ha cambiato tre giocatori offensivi su tre. Finora con la Roma - aspettando il recupero di Dybala e Bailey - non è possibile. Non solo in attacco.