Il Sorvolante
È il primo a sapere di aver fatto tanto senza aver raccolto ancora nulla, se non pacche sulle spalle che non lasceranno traccia sulla sua giacca al primo scivolone. Ranieri ne è consapevole, è da troppi anni che allena: il calcio è senza memoria, vive soltanto di presente. E allora, visto che nemmeno il futuro prossimo è dato sapere, incensiamolo questo presente, al di là di come andrà a finire già giovedì a Bilbao . Perché ad oggi Claudio è senza rivali. In Italia e in Europa non c’è nessuno che nel 2025 viaggia alla sua velocità. Sono 26 punti i punti ottenuti in 10 gare: la media (2,6) vien da sé. Meglio dei 25 del Li- verpool , del Bayern Monaco e del Psg (che ha una partita in meno) ma anche dei 21 dell'Inter (che ne ha disputata invece ima in più in virtù del recupero contro la Fiorentina). Ma c'è di più. Perché sì, gli inglesi ci avranno anche visto lungo affibbiandogli il soprannome di Tinkerman, l’aggiustatore, ma chi ripara normalmente si limita all’essenziale. Della serie: c'è un buco? Lo chiudo. Claudio no, è andato oltre. Perché in aggiunta alla rivalutazione di un’intera rosa e della risalita clamorosa in classifica, la Roma ora produce anche un calcio gradevole. (...) La forza di Ranieri, soprattutto adesso a 73 anni, è rappresentare il mix perfetto. Quando è servito in carriera ha costruito (Cagliari, Napoli, Fiorentina, Valencia, Monaco) e quando gli è stato chiesto di aggiustare, come nel caso dell'ultima Roma, ha aggiustato (Chelsea, Parma, Inter, Fulham, la Roma nel 2010, Sampdoria). Ora sembra tutto facile. In appena tre mesi di lavoro Claudio è riuscito a trasformare in normalità cose che prima non lo erano. Qualche esempio? La lista è lunga, mettetevi comodi: la Roma ha vinto le ultime tre trasferte (tra l'altro senza subire reti), dopo 10 mesi di astinenza Dybala gioca con continuità; Pellegrini tra alti e bassi sembra finalmente sulla via giusta per uscire dal tunnel; Saelemaekers e Angelino segnano rispettivamente 6 e 4 reti; Soulé gioca più per i compagni che per sé stesso; ora ci si preoccupa per il ko di Celik , divenuto grazie al tecnico un altro calciatore; Paredes è tornato il calciatore che era; Shomurodov segna gol pesanti (continuando a sba¬gliare quelli facili: per questo nemmeno Claudio può fare i miracoli); Dovbyk sorride dopo un gol. (...)
(Il Messaggero)