Nainggolan e il sospetto del debito con i narcos. Il calciatore scarcerato
La notte trascorsa in carcere, racconta il suo avvocato Mounir Souidi , non è stata un'esperienza facile da affrontare: «È un calciatore di fama internazionale. Negli ultimi de-cenni ha dormito decisamente meglio che in una cella al freddo». È un atleta, «non un criminale». Ieri, dopo due interrogatori, Radja Nainggolan è stato rilasciato dal gip di Bruxelles con alcune condizioni da rispettare, tra cui il divieto di uscire dai confini del Belgio e l'obbligo di restare a disposizione della Procura. (...) L'ex nazionale belga è indagato per partecipazione a un'organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti, accusata di avere importato cocaina dall'America Latina all'Europa attraverso il porto d' Anversa per poi distribuirla in tutto il Belgio. (...) Il legale insiste sul punto: il giocatore non è sospettato per attività direttamente collegate al traffico di stupefacenti, ma per denaro prestato a conoscenti. «Si tratta di soldi che ha dato a persone che voleva aiutare finanziariamente, perché è un uomo gioviale. Dobbiamo ora determinare - rimarca il difensore - se le persone coinvolte hanno utilizzato questi soldi illegalmente». Secondo Souidi si tratta di cifre non particolarmente ingenti, soprattutto se paragonate a ciò che il centrocampista ha guadagnato nel corso della sua carriera. (...) Le voci raccolte dagli investigatori nel sottobosco criminale di Anversa rivelano che Nainggolan, qualche tempo fa, avrebbe avuto bisogno di parecchi soldi, poi restituiti tramite un conto bancario. E nella sua vita c'è un altro precedente che getta un'ombra. Nel 2016 uno dei partner d'affari del centrocampista nella The Aviation Factory Red Lab , società che si occupa di affitto di aerei privati e ville di pregio, è stato implicato in un traffico di 1.100 chili di cocaina appartenente all'organizzazione terroristica Hezbollah dall'aeroporto di Deurne, nei Paesi Bassi, agli Stati Uniti. Ora la linea difensiva che «l'ingenuo» Nainggolan può rispondere al massimo del reato di riciclaggio di denaro, un illecito decisamente meno grave rispetto alla partecipazione a un gruppo crimina-le dedito al traffico internazionale di cocaina. (...)
(Il Messaggero)