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Декабрь
2024

DIARIO DELL'ANNO - Dalla girandola dei 4 allenatori, all'imbattuto Leverkusen fino ad arrivare al caos Souloukou e alla lotta salvezza

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LAROMA24.IT ( Matteo Morale ) - Il 2024 sta volgendo al termine e la Roma , ancora una volta, si è rivelato un club non adatto a "cuori deboli". Ma questi 12 mesi hanno anche dimostrato che i tifosi giallorossi sono pronti a sostenere la squadra qualsiasi cosa accada. Il supporto romanista non è mai mancato, neanche di fronte ad un finale di annata disastroso e totalmente da cancellare. Il 2024, contro ogni pronostico, ha portato all'esonero di José Mourinho , ma, le ambizioni della famiglia Friedkin stavano gettando le basi ad un progetto che aveva a capo un simbolo e una bandiera come Daniele De Rossi . Quanto di buono fatto da DDR , però, non è servito a convincere la società. Nella maniera più fredda e contro ogni valore appartenente al romanismo, il buon nome dell'ex centrocampista è stato calpestato ed esonerato per volere del CEO Lina Souloukou . La decisione della dirigente greca ha poi gettato la Roma in un baratro a cui solo il ritorno di Claudio Ranieri ha saputo porre rimedio.

Come consuetudine per gli ultimi giorni dell’anno,  LAROMA24.IT   ripercorre con voi i principali avvenimenti. Questo è il ‘ Diario dell’Anno’,  edizione speciale della nostra rubrica quotidiana  ‘Diario del giorno’  che riavvolgerà il nastro dell’anno a tinte giallorosse.

I 5 MOMENTI DECISIVI DEL 2024 DELLA ROMA

I 4 ALLENATORI IN UN ANNO SOLARE: MOURINHO, DE ROSSI, JURIC E RANIERI

Dopo un 2023 chiuso in maniera tutt'altro che positiva, con la Roma che dopo 18 partite si trovava al settimo posto con 28 punti, nei primi mesi del 2024 ci si aspettava una reazione da parte della squadra allenata da José Mourinho . Tutto ciò, però, non è accaduto e, la pietra tombale sull'esperienza dello Special One nella capitale è stata rappresentata dall'infelice trasferta contro il Milan a San Siro . Il 14 gennaio, infatti, gli uomini di Stefano Pioli stendono la Roma per 3-1 facendola crollare al nono posto a -5 punti dalla quarta posizione occupata dalla Fiorentina .

I tifosi, preoccupati dalla situazione in casa giallorossa chiedono una dimostrazione alla società (in ottica calciomercato) e risultati alla squadra. I Friedkin , insoddisfatti da tempo dalla gestione Mourinho, rispondono all'appello del popolo romanista con un'azione che da il via al famoso "butterfly effect" che innescherà il domino a cui siamo arrivati oggi. Una mattina del 16 gennaio, come un fulmine a ciel sereno, sul sito del club appare un comunicato che solleva José Mourinho dall'incarico di responsabile tecnico della Roma. Una nota che di certo non racchiude tutti i bei momenti passati insieme al manager portoghese ma, solo un razionalissimo e insensibile addio.

La reazione dei tifosi è feroce e, il vuoto portato dall'esonero di un uomo entrato dritto nel cuore dei romanisti, poteva essere colmato solo e soltanto con una mossa drastica: c'era bisogno di un parafulmine, una figura in grado di placare la piazza ma che potesse, allo stesso tempo,  ridare lustro a dei giocatori che avevano perso la loro figura di riferimento. E chi se non Daniele De Rossi ? Vera e propria leggenda del club e da pochissimo diventato allenatore. La scelta di DDR sembra riportare la tranquillità a Trigoria e il centrocampista di Ostia può felicemente fare ritorno a casa sua: lo stadio Olimpico . L'esordio è fissato al 20 gennaio in casa contro l' Hellas Verona , club in piena lotta salvezza. Il boato dell'annuncio di De Rossi all'interno dell'impianto sportivo durante la lettura delle formazioni iniziali, risuona in tutta la città e, fa capire che anche in questa occasione il supporto non mancherà. De Rossi inizia quindi a macinare risultati e a raccogliere consensi da romanisti e non. La Roma risale la classifica e onora il cammino in Europa League superando il Feyenoord ai playoff e il Brighton agli ottavi.

L'ottima prestazione ai quarti di finale contro il Milan, su cui poi torneremo, permette a De Rossi di continuare a vivere il suo sogno. Poco prima della gara di ritorno contro i rossoneri, la società comunica che l'esperienza di DDR sulla panchina non terminerà dopo i 6 mesi pattuiti (rinnovo poi ufficializzato il 26 giugno 2024). La scarica di energia arrivata dalla comunicazione dei Friedkin permette alla Roma di eliminare il Milan dall'Europa League e di approdare in semifinale di una competizione europea per la terza volta consecutiva. Verso il finale di stagione, però, i capitolini faticano a dare continuità ai risultati dei primi mesi e anche la stanchezza inizia a diventare un fattore chiave per il crollo. L'annata si conclude, quindi, con un'eliminazione in semifinale di Europa League e un amaro sesto posto alle spalle di Bologna e Atalanta (fatale lo scontro diretto perso per 2-1 a Bergamo il 12 maggio). Ma, come detto prima, la fiducia al tecnico di Ostia viene comunque rinnovata, con la speranza che un mercato all'altezza possa portare alla tanto agognata qualificazione in Champions League . Il rinnovo, però, alza e di molto le aspettative su De Rossi, rendendolo uno degli allenatori più pagati della Serie A con uno stipendio da circa 10 milioni di euro in 3 anni.

I mesi di calciomercato estivo, poi, fanno sempre più pensare che la società abbia affidato a pieno le sorti della Roma all'ex centrocampista della Nazionale italiana. I Friedkin, infatti, liberi dai paletti del fair play finanziario, regalano a De Rossi un mercato da oltre 120 milioni di euro e, seppur con tempistiche sbagliate e con dinamiche inaspettate, bastava solamente dargli tempo per portare la squadra ad una crescita omogenea. Questo, però, non è stato possibile perché il 18 settembre, a seguito di un inizio tentennante da parte della Roma (3 punti in 4 partite) anche Daniele De Rossi viene esonerato , stavolta provocando una vera e propria rivolta in casa giallorossa. Alla società viene recriminato lo scarso attaccamento alla squadra e le critiche non risparmiano nessuno, neanche i calciatori. Ma, le colpe di tutto questo caos vengono attribuite a Lina Souloukou , CEO del club e, in principio, già in disaccordo con il rinnovo di Daniele. La dirigente greca aveva altri piani in mente e i risultati non in linea con le aspettative del club sono state un pretesto per umiliare nuovamente il tifoso della Roma.

Al posto di De Rossi , anche grazie ai contatti della Souloukou con il procuratore Beppe Riso , arriva Ivan Juric , tecnico che in passato aveva già allenato Torino , Genoa ed Hellas Verona. L'esordio del croato è più che positivo (3-0 all' Udinese ), ma si rivela essere un fuoco di paglia. La gestione Juric è più breve del previsto, solo 11 partite, ma sono sufficienti per rendere l'allenatore nato a Spalato il peggiore per media punti delle ultime 20 stagioni della  Roma ( media di 1,36 ). La squadra non lo ha mai riconosciuto come leader tattico e i risultati sono stati devastanti: dodicesimo posto in classifica con 13 punti in 12 giornate e ventesimo posto nel girone unico di Europa League con 5 punti in 4 partite. Così, il 10 novembre, dopo l'ennesima sconfitta arrivata per 2-3 contro il Bologna, anche Ivan Juric viene esonerato, lasciandosi dietro una valanga di macerie.

Tra contestazioni furiose e risultati sempre peggiori, la famiglia Friedkin decide di prendersi del tempo prima di annunciare il nuovo allenatore. La scelta ricade sull'unica persona in grado di sollevare un ambiente così svuotato e inerme: Claudio Ranieri . Il tecnico di Testaccio, quindi, il 14 novembre diventa il quarto allenatore nell'arco dell'anno solare . Nel momento del bisogno Ranieri non ha potuto tirarsi indietro e sarà lui a guidare la squadra fino alla fine della stagione, quando poi entrerà a far parte della dirigenza. L'avvento di Ranieri ha piano piano ridato smalto ad una squadra che non sembrava più in grado di trasmettere e regalare gioia ai propri tifosi. Ne è la prova evidente la super prestazione in Europa League in casa del Tottenham , dove il 2-2 finale contro gli inglesi sta più che stretto ai giallorossi. In questo momento è ancora presto per dire se la cura stia effettivamente funzionando ( 4 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte arrivate contro Napoli , Atalanta e Como ), ma i tifosi della Roma si godono il ritorno di Claudio Ranieri, la Dea Panacea di Trigoria in grado di guarire e risolvere qualsiasi problematica si presenti.

 

???? Daje Mister!Daje Roma!!!!?❤️ #RomaFeyenoord #asroma #derossi pic.twitter.com/HaTjFMMNEd

— laroma24.it (@LAROMA24) February 22, 2024

LA TERZA SEMIFINALE EUROPEA CONSECUTIVA: TRA LA ROMA E DUBLINO C'È DI MEZZO L'IMBATTUTO LEVERKUSEN

La finale di Budapest all'interno del mondo Roma ha lasciato una ferita che rimarrà aperta per moltissimo tempo, o, che forse non si rimarginerà mai. Ma, le delusioni possono essere sostituite, in parte, da nuove avventure ed emozioni che solo una competizione europea può trasmettere. Questo era l'obiettivo di una Roma furiosa e che ad inizio stagione partiva come una delle pretendenti all' Europa League . Una brutta fase a gironi, conclusa al secondo posto dietro allo Slavia Praga e davanti a Servette e Sheriff , rischiava però di complicare un cammino che vedeva i giallorossi puntare dritti alla finale di Dublino. Roma rimandata, dunque, ai playoff dove, l'urna di Nyon estrae lo stesso avversario delle precedenti due stagioni: l'ormai odiato Feyenoord . Dopo la partita di andata terminata 1-1 al de Kuip, l'appuntamento per la qualificazione è rimandato alla settimana successiva allo stadio Olimpico . Il 22 febbraio la squadra olandese subisce l'ennesima sconfitta contro la formazione giallorossa guidata da Daniele De Rossi , alla primissima esperienza europea da allenatore, e accede agli ottavi. La Roma trionfa ai rigori e la scena se la prende tutta un ragazzo nato nel 1999 e che fino a quel momento si era visto superato nelle gerarchie da un Rui Patricio non sempre perfetto. Il protagonista è proprio Mile Svilar che ai calci di rigore ne para 2 su 4. Inutile specificare che il belga il posto da titolare non lo lascerà più. Superato lo scoglio del club di Rotterdam, agli ottavi la Roma si trova davanti il Brighton di Roberto De Zerbi : sfida che sulla carta poteva nascondere più di qualche insidia. Ma non c'è storia. L'andata allo stadio Olimpico finisce 4-0 per i giallorossi, mentre al ritorno, i Seagulls trionfano 1-0 ma vengono eliminati .

Ai quarti di finale l'accoppiamento dell'urna mette davanti ai ragazzi di De Rossi una squadra italiana: il Milan . I rossoneri, retrocessi dalla Champions League , venivano da una stagione travagliata e l'Europa League poteva diventare fondamentale per salvare l'annata e per la conferma di Stefano Pioli sulla panchina. Tra lo scetticismo generale, la Roma conduce una prestazione ottima e, anche grazie alla mossa di invertire Dybala ed El Shaarawy con il solo intento di fermare Theo Hernandez e Leao , un Milan inconcludente cade a San Siro per 0-1 grazie alla rete di Gianluca Mancini . Al ritorno, giocato il 18 aprile allo stadio Olimpico, la formazione giallorossa è straripante e prima con Mancini che al 12' si ripete e poi con Dybala al 22' punisce i rossoneri fissando il risultato sul 2-0. L'espulsione al 31' di Celik complica le cose, ma, la Roma tiene il doppio vantaggio fino all'85' quando Matteo Gabbia mette a segno il gol della bandiera. Dopo gli ultimi minuti di sofferenza, al fischio finale esplode la gioia dei romanisti che possono festeggiare la terza semifinale europea consecutiva .

La testa, però, è subito rivolta al Bayer Leverkusen . La sfida è proibitiva poiché la squadra è totalmente diversa rispetto a quella incontrata nella stagione precedente con José Mourinho . Non tanto per gli uomini che compongono la rosa, ma per mentalità e per fiducia. I tedeschi, infatti, arrivano alla sfida da imbattuti e, sebbene non tutto è impossibile, affrontare una squadra che non perde da più di 45 partite può mettere paura. Nonostante le dichiarazioni volte a caricare la squadra da parte di Daniele De Rossi, l'andata all'Olimpico è un disastro. Al 28' Grimaldo approfitta di un retropassaggio sbagliato di Karsdorp e serve Wirtz che da due passi non può sbagliare. Al 73', invece,  Andrich chiude la partita con un violento tiro che si infila sotto alla traversa. I giallorossi provano a reagire per tutta la partita, ma, un errore a porta vuota di Tammy Abraham condanna la Roma alla sconfitta per 0-2. Le possibilità di rimontare due reti ad una squadra imbattuta e che per di più gioca davanti ai propri tifosi sono minime, ma la speranza è l'ultima a morire. Per la gara di ritorno Daniele De Rossi striglia i suoi e i giallorossi offrono una delle prestazioni più eroiche che si potesse tirare fuori. La Roma non gioca bene, ma la grinta e i sogni dei tifosi erano racchiusi in quegli ultimi 90 minuti e questo ha portato i giocatori in campo a dare tutto. Al 43' dopo una trattenuta di Tah su Azmoun , l'arbitro assegna un calcio di rigore ai capitolini. Dal dischetto si presenta Leandro Paredes che non sbaglia. A 47 minuti dalla fine, quindi, la Roma torna in partita e rimette in discussione la qualificazione delle Aspirine . Minuto 66, il direttore di gara Makkelie viene richiamato dal VAR per un possibile tocco di mano di Hlozek . L'olandese rivede per qualche, interminabile, secondo le immagini e assegna un altro tiro dagli 11 metri. Davanti a Kovar ecco di nuovo Paredes che con calma glaciale calcia e segna. La doppietta dell'argentino fa esplodere i tantissimi tifosi romanisti presenti alla BayArena ma ancora una volta è il destino a mettersi in mezzo e a giocare un brutto scherzo. La resistenza giallorossa dura fino all'82', quando l'eroe della partita contro il Milan, Gianluca Mancini, devia fortuitamente un pallone nella sua porta. L’autogol fa dunque crollare le certezze alla squadra di De Rossi che non riesce a reagire. Come se non bastasse, al 97' Stanisic nega alla Roma anche la gioia di interrompere la striscia magica del Leverkusen, sigla il 2-2 , e spedisce i suoi in finale. I ragazzi di Xabi Alonso  lanciatissimi verso la vittoria finale, però, a Dublino vengono clamorosamente sconfitti per 3-0 da una super Atalanta e da un super Lookman .

 

? STADIO OLIMPICO DA BRIVIDI ? #ASRoma #RomaBayerLeverkusen #EuropaLeague #UEL pic.twitter.com/BEy5c4s36b

— laroma24.it (@LAROMA24) May 2, 2024

LA RIVOLUZIONE D'ESTATE: IL BAGNO DI FOLLA PER SOULE, LA BEFFA DANSO E LA CESSIONE DI DYBALA

Uno dei punti cruciali del 2024 e di tutte le stagioni della Roma è sicuramente il calciomercato. La società, libera dai paletti imposti dal fair play finanziario, ha infatti messo a disposizione del direttore sportivo un budget sostanzioso per potenziare la squadra e puntare al ritorno in Champions League . Il mese di giugno si apre con gli addii a parametro zero di Spinazzola e Rui Patricio , mentre, Renato Sanches , Huijsen , Lukaku , Azmoun , Kristensen e Llorente salutano e tornano alle loro squadre di appartenenza dopo la fine del prestito. Il 25 giugno, invece, la Roma comunica di aver ceduto a titolo definitivo Andrea Belotti al Como .

Il primo arrivo ufficiale del calciomercato, non contando il riscatto di Angelino dal Lipsia , i giallorossi lo mettono a segno il primo luglio. Dal Levante arriva il classe 2007 Buba Sangarè , terzino di prospettiva scoperto e voluto da Florent Ghisolfi . 9 giorni più tardi il ds francese chiude anche per Enzo Le Fèe , centrocampista proveniente dal Rennes . Il 17 luglio è invece il turno del secondo portiere. Il profilo scelto è quello di Mathew Ryan , giocatore esperto ed utile per fare da riserva a Mile Svilar . Altro giorno, altro colpo. Il 28 luglio, dalla Svezia Ghisolfi pesca il classe 2003 Samuel Dahl , che arriva a titolo definitivo dal Djurgardens . Il vero botto, peró, arriva alla fine del mese. Dopo una trattativa durata settimane, la Roma acquista Matias Soulè dalla Juventus per una cifra vicina ai 25 milioni di euro. La città è in fibrillazione, tanto che al suo arrivo a Fiumicino oltre 400 tifosi sono andati ad accoglierlo in aeroporto . Dell’accaduto, i media ne hanno parlato per giorni, mettendo in mezzo anche ció che successe nell’estate precedente con Romelu Lukaku. La squadra stava iniziando a prendere forma, ma, De Rossi aveva bisogno di un attaccante in grado di fare gol. Chi di migliore se non il capocannoniere della Liga ? Il 2 agosto la Roma supera la concorrenza dell’ Atletico Madrid e ufficializza l’acquisto di Artem Dovbyk , attaccante ucraino autore di 24 gol e vero trascinatore del magico Girona di Michel . Il mercato faraonico, peró, non finisce qui. Ció di cui la Roma aveva ancora bisogno era: un terzino destro, un centrocampista totale o box to box, un esterno alto e un paio di difensori centrali. Anche il lavoro in uscita non si ferma e, dopo Houssem Aouar , anche Kumbulla , Solbakken e Karsdorp lasciano la capitale.

Il tempo inizia a stringere e a complicare ulteriormente le cose ci si mettono due telenovele completamente inaspettate. La prima ha inizio a metà agosto: una squadra araba, l’ Al-Qadsiah , si fa sotto per Paulo Dybala e mette sul piatto un contratto faraonico da 25 milioni di euro a stagione per 3 anni . La trattativa dura una settimana e finisce per non concretizzarsi a causa dell’offerta che gli arabi avanzano per il cartellino del giocatore (reputata troppo bassa dalla Roma). Dybala resta quindi a Trigoria , ma, l’episodio ha bloccato il calciomercato per circa una settimana, complicando ogni trattativa. Su consiglio di Roberto Mancini , la Roma corre ai ripari e decide di sacrificare il ruolo del terzino destro puntando su Saud Abdulhamid , classe 1999 dell’ Al-Hilal . L’oggetto misterioso del calciomercato arriva per completare la batteria di terzini, mossa non esente dalle critiche dei tifosi. Negli ultimi giorni di agosto il mercato si incendia e per la difesa, Ghisolfi pesca ancora dalla Francia. Dal Lens arriva Kevin Danso , centrale austriaco che aveva fatto benissimo in Ligue 1 . L’accordo sembrava essere sigillato, con il calciatore addirittura arrivato a Roma per svolgere le visite mediche. A questo punto, si innesca la seconda dinamica confusionaria e imprevedibile. Durante le visite mediche di rito, i medici riscontrano a Danso un piccolo problema al cuore per cui non avrebbero potuto rilasciare il certificato di idoneità per giocare in Serie A . Invece di svolgere esami più approfonditi, il Lens, indispettito dalla situazione, decide di richiamare il giocatore in Francia chiudendo le porte alla Roma .

Durante l’ultimo giorno di mercato, i giallorossi si ritrovano in guai seri e ancora senza alcuni tasselli fondamentali. In fretta e furia viene chiuso forse l’acquisto più importante della stagione: Manu Konè . La Roma approfitta dell’incertezza del Milan e affonda il colpo con il Borussia Monchengladbach . Nelle ultime ore della sessione , prende quota uno scambio di prestiti secchi proprio con i rossoneri e che coinvolge Tammy Abraham e Alexis Saelemaekers . In extremis, dunque, il belga arriva a Roma e l’inglese raggiunge Milano. Attingendo dal mercato degli svincolati, dopo la cessione di Chris Smalling all’ Al-Fayha , i giallorossi completano la rosa con gli innesti di Mats Hummels e Mario Hermoso . Il calciomercato viene considerato di livello, ma alcuni errori di programmazione, la Roma li pagherà durante la stagione.

 

?? È atterrato all’aeroporto di Fiumicino Matias #Soulé .

? Il classe 2003 di Mar del Plata si metterà subito a disposizione di Daniele #DeRossi dopo aver svolto le visite mediche di rito in programma domani ? #AsRoma pic.twitter.com/6onfBSAMsR

— laroma24.it (@LAROMA24) July 28, 2024

“MA TI PARE CHE RETROCEDIAMO? È SOLO UN INCIDENTE DI PERCORSO”

Come sottolineato già più volte, l’inizio di stagione carico di speranze della Roma si è trasformato in un incubo. Senza dover attribuire colpe specifiche dell’andamento negativo della rosa, andiamo a riassumere questi folli mesi di fine 2024. Tutto ha inizio il 18 agosto, data della prima giornata di Serie A . Il campionato della Roma inizia a Cagliari , campo che nella recente storia giallorossa si è sempre rivelato ostico per portarsi a casa la vittoria. Lo si conferma anche quest’anno. All’ Unipol Domus la Roma non va oltre lo 0-0 e tra una formazione ancora non rodata e orfana di Dybala , tenuto fuori causa voci di mercato, iniziano a sollevarsi i primi dubbi sull'effettivo senso di iniziare il campionato quando si è ancora nel bel mezzo del calciomercato. Il pareggio in terra sarda non preoccupa Daniele De Rossi e i tifosi, ma ecco che l’incubo inizia a concretizzarsi. Una settimana più tardi, l’esordio all’ Olimpico contro l’ Empoli non promette nulla di interessante. La Roma crolla contro i toscani per 1-2 e rimane ad un punto in due partite. L’insoddisfazione inizia a fare da padrona nella Capitale e tutti temono la Juventus , prossima avversaria e reduce da un super inizio di campionato. La partita dell' Allianz Stadium si gioca subito dopo la chiusura del calciomercato, il che significa che la Roma ha a disposizione gli stessi giocatori che aveva per le prime due sfide di campionato. A Torino, le due squadre disputano una gara noiosa e priva di particolari emozioni, ma almeno, tatticamente la squadra sembra seguire le richieste dell’allenatore e riesce a strappare uno 0-0 in un periodo di difficoltà totale. Con il mercato chiuso e una pausa Nazionali da dover disputare, la Roma ha 14 giorni per rimettersi in sesto e far ambientare i nuovi. Alla quarta giornata, infatti, i giallorossi giocano una grande partita contro il Genoa , ma, il primo tempo si chiude solo 0-1. Nella ripresa la squadra guidata da Daniele De Rossi abbassa il ritmo e non riesce a chiudere la gara. La disfatta si consuma al minuto 96, quando da un calcio di punizione Koni De Winter trova la rete del pareggio che fa crollare la Roma a 3 punti in 4 partite.

La decisione della società è quindi quella di esonerare Daniele De Rossi e proseguire la stagione con Ivan Juric , tecnico scelto per, citando il comunicato della Roma, “Puntare ai trofei in questa stagione” . Il croato accetta la sfida, ma, deve fare i conti con un ambiente ostile e una squadra che non lo ha mai realmente seguito a pieno. Gli errori di Juric sono molteplici, come il lasciare un pilastro come Mats Hummels in panchina, utilizzare Angelino come braccetto della difesa a 3 e pensare di poter pressare uomo su uomo senza le giuste caratteristiche e la giusta condizione atletica. L’esordio all’ Olimpico , peró, è incoraggiante e l’ Udinese viene annichilita per 3-0 grazie alle reti di Dovbyk , Dybala e Baldanzi . Il match contro i friulani rimarrà una piccola luce all’inizio di un tunnel molto buio. Successiva alla prima gioia stagionale, arriverà anche un'altra vittoria per 2-1 contro il Venezia firmata Cristante e Pisilli , dopo di che il baratro. In serie, la Roma pareggerà, tra le polemiche arbitrali, 1-1 contro il Monza e, perderà 0-1 contro l’ Inter , 5-1 contro la Fiorentina , 3-2 contro l’ Hellas Verona e 2-3 contro il Bologna , partita che segna anche la fine dell’avventura di Juric nella Capitale. Questi risultati catapultano i giallorossi al dodicesimo posto con 13 punti e peggiorano anche lo score dell’inizio tentennante della stagione precedente.

I Friedkin , alla disperata ricerca di un allenatore, incassano rifiuti da molti tecnici ancora liberi sulla piazza e virano su un uomo che aveva annunciato il suo ritiro: Claudio Ranieri . L’entusiasmo della piazza è alto, ma, il primo trittico di partite che Sir Claudio deve affrontare è tutt’altro che semplice: Napoli , Tottenham e Atalanta . Pur offrendo delle ottime prestazioni, la rinata Roma di Ranieri perde sia contro gli Azzurri che contro i bergamaschi e riesce a strappare un punto essenziale per la classifica di Europa League a Londra. I giallorossi scivolano al quindicesimo posto a soli due punti dalla zona retrocessione. Lo scenario che si prospetta è però invitante con Lecce , Como e Parma da affrontare sotto la nuova guida tecnica. La previsione doveva essere di 9 punti, ma, ne arrivano 6 e, tutti tra le mura amiche. I giallorossi, infatti, cadono per 2-0 a Como e danno seguito al periodo negativo in trasferta (l’ultima vittoria risale al 25 aprile, giorno del recupero della partita contro l’Udinese). In attesa del derby del 5 gennaio, ultima partita del girone di andata, la Roma chiude il 2024 al decimo posto con 20 punti anche grazie all’ultimo pareggio rimediato pochi giorni fa a San Siro contro il Milan ( 1-1 reti di Reijnders e Dybala ). L’allarme ora sembra rientrato, ma, la zona retrocessione è ancora vicina e dovrà essere bravo Claudio Ranieri a continuare a spronare una squadra che sta dimostrando di non avere la testa giusta per dare continuità ai risultati.

 

?️ #RomaBologna , striscione dei tifosi contro #Friedkin all'esterno dell'Olimpico: "Chi l'ha visto?" ?

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— laroma24.it (@LAROMA24) November 10, 2024

IL CAOS SOCIETARIO: SOULOUKOU LA PROTAGONISTA E UN’ASSENZA CHE PESA COME UN MACIGNO

Aldilà del calciomercato, dei risultati e dei molti cambi in panchina, il principale disastro di questo 2024 è stato l’aspetto societario. La famiglia Friedkin , che nei primi due anni si è conquistata una grandissima fetta di pubblico, ha buttato tutto all'aria nell’arco di 3 mesi. Il delirio dirigenziale ha inizio dall’esonero di Josè Mourinho e, le conseguenti scelte che come un domino hanno affossato la Roma . La prima follia riguarda senza ombra di dubbio l’ex CEO Lina Souloukou .

L’intenzione dei Friedkin è sempre stata quella di gestire la squadra da lontano, affidando il controllo ad una persona fidata e che potesse veicolare qualsiasi problema sorgesse. La scelta è appunto ricaduta sulla dirigente greca, che, però, sfruttando l’assenza degli americani ha ben pensato di poter prendere delle decisioni senza il dovere di consultarsi con il resto della società. Questa situazione ha quindi innescato le dinamiche che tanto hanno fatto il male della Roma.

La seconda follia riguarda ovviamente l’esonero di Daniele De Rossi . I Friedkin avevano deciso di rinnovare DDR per 3 anni, gli hanno cucito addosso un mercato da oltre 120 milioni di euro e avevano la sicurezza che tifosi e giocatori amassero e rispettassero il tecnico di Ostia (fondamentale anche nell’opera di convincimento di alcuni calciatori). Lontani da Roma, gli americani hanno perso il controllo della situazione e hanno lasciato che il rapporto tra De Rossi e la Souloukou si deteriorasse. Il tecnico ex SPAL voleva che venissero prese decisioni solo ed esclusivamente per il bene della squadra, la greca, ora al Nottingham Forest , ragionava in modo più dirigenziale e in termini di taglio dei costi (tra i tanti punti su cui erano in disaccordo, anche, la permanenza di Paulo Dybala ). L’ennesima follia viene commessa nel momento in cui viene scelto Ivan Juric come post DDR . Il croato non era sicuramente adatto a gestire un ambiente come quello della Roma e giustificare con la vittoria dei trofei la scelta di mandare via una bandiera come De Rossi è quanto di più sbagliato questa società potesse fare per questa squadra. Soprattutto se poi l’allenatore scelto è, sicuramente un grande professionista, ma sempre una persona non abituata a grandi palcoscenici. L’errore più grande è proprio la presa in giro nei confronti dei tifosi, che di certo non si lasciano abbindolare da certe frasi.

?? A Trigoria spunta King Kong: "Friedkin, mo so c**** vostri"

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— laroma24.it (@LAROMA24) November 4, 2024

Altro caos è stato poi generato direttamente dai tifosi. Il giorno in cui la società ha comunicato a De Rossi di essere stato esonerato, a Trigoria si sono radunati moltissimi supporter per protestare e andare contro la dirigenza e la stessa Lina Souloukou. La protesta si è poi divisa in due gruppi: chi ha continuato a manifestare in maniera pacifica (per esempio andando sotto casa dello stesso DDR per fare cori e inneggiarlo) e chi invece ha preferito passare dalla parte del torto esagerando (come chi ha iniziato a mettere in mezzo i figli della dirigente greca, minacciandoli). La grande protesta avvenuta sotto al centro sportivo "Fulvio Bernardini" ha segnato la spaccatura tra tifo e società e che ha poi portato a diverse partite senza il sostegno della Curva Sud , ma solo tanti fischi e tanti insulti.

Infine, l’ultimo disastro è stato commesso proprio a livello di organigramma. Nel corso dell’anno la Roma ha vissuto una rivoluzione anche a livello di dirigenti e, dall’addio di Lina Souloukou (22 settembre) il posto di CEO è ancora vacante. L’emblema di questa gestione si puó infatti individuare il 6 ottobre, quando dopo la trasferta di Monza , ai microfoni dei giornalisti si presenta Florent Ghisolfi per parlare di torti arbitrali . Esatto, un dirigente dell’area tecnica costretto a dover intervenire, in lingua francese tra l’altro, per recriminare giustizia.

 

Comincia a salire la tensione fuori #Trigoria . “Quanti ne vogliamo fare fuori ancora?” dice un tifoso a Lorenzo #Pellegrini dopo l’esonero di #DeRossi #AsRoma ?? pic.twitter.com/oANNZtW4qA

— laroma24.it (@LAROMA24) September 18, 2024