Non sei tornata, ma non andare via
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Per capire se la Roma è tornata non può bastare la partita con il Lecce . E nel caso nemmeno quella di oggi: ma oggi la Roma deve capire che oltre a tranquillizzare ancora un po’ di più chi la ama, oltre a farsi riconoscere un po’ di più (devi essere testaccina Roma mia: sovversiva, sudore, sangue e saliva) deve ricordarsi di quello che significa, Lei e questa partita. Europa. Negli ultimi quattro anni, l’Europa per noi è stato il nostro posto delle fragole. [...]
Non scherziamo. Vinciamo. Non scherzate. Vincete. [...]
Oggi noi oltre a giocarci la decenza e l’obbligo di continuare a restare in questa competizione che per noi è speciale, che per noi è un dovere, che per noi è un’emozione, ci giochiamo non solo quello che dobbiamo essere, ma quello che siamo stati. Non si tratta di essere tornati, si tratta di esserci e di esserci stati. E Roma mia, se ancora sei così insicura, se ti capita di aver paura, se non credi che ce la puoi fare, gira gli occhi a destra e guarda chi ti vuol bene che canta “e che con le mani amore per sempre” ti porterà con sé.
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