Aspettando Diouf e Luis Henrique, il bilancio sui nuovi acquisti
Siamo arrivati alla seconda sosta del campionato e l’Inter, rispetto alle incertezze di fine agosto, può finalmente respirare. Non è ancora tempo di bilanci definitivi, ma i segnali sono incoraggianti. Dopo la prestazione dominante contro la Cremonese, con Bonny assoluto protagonista, è il momento di tirare le prime somme sull’impatto dei nuovi acquisti nerazzurri.
Giovani che cambiano l’aria
Francesco Pio Esposito si sta ritagliando un ruolo sempre più importante. Al momento conta quattro presenze in Serie A e due in Champions League, con un gol realizzato contro il Cagliari su assist di Dimarco. Dopo la stagione in prestito allo Spezia, dove aveva messo insieme venti gol complessivi, è tornato a Milano con un bagaglio di esperienza e personalità. Il suo impatto si nota nel modo in cui cambia ritmo alla manovra: entra e accende il gioco, offrendo profondità e imprevedibilità.
Accanto a lui sta brillando Ange-Yoan Bonny, che ha sorpreso tutti per concretezza e maturità. In sei partite di Serie A ha già realizzato due gol e fornito tre assist. Nell’ultimo match, il 4-1 contro la Cremonese, è stato il migliore in campo: un gol, tre assist e la sensazione di essere finalmente a suo agio in un sistema che esalta le sue caratteristiche. Bonny, che condivide con Esposito il passato alle dipendenze di Chivu nelle giovanili, sembra il sostituto ideale di Marcus Thuram, con doti fisiche e tecniche sovrapponibili ma un’interpretazione più diretta e istintiva.
Meno appariscente ma in crescita è Petar Sucic, autore di una prova convincente nella vittoria contro il Sassuolo. Il centrocampista croato sta trovando ritmo e fiducia, e la sua capacità di leggere le linee di passaggio e inserirsi tra le linee lo rende un profilo interessante per il futuro. Chivu lo sta gestendo con intelligenza, e i risultati cominciano a vedersi.
Tre giovani, dunque, che rappresentano la svolta rispetto alla scorsa stagione: un’Inter più dinamica, meno prevedibile e più disposta a rischiare.
L’esperienza di Akanji e le incognite Henrique e Diouf
Tra i nuovi acquisti, Manuel Akanji è il volto dell’esperienza. Inserito subito nelle rotazioni, ha già accumulato oltre 470 minuti complessivi tra Serie A e coppe. Pur non avendo fatto la preparazione estiva con la squadra, lo svizzero si è imposto con ordine e solidità. La sua presenza si sente soprattutto nei momenti in cui serve calma e lettura difensiva: non spettacolare, ma indispensabile.
Molto più difficile, invece, la prima parte di stagione per Luis Henrique e Andy Diouf.
Henrique ha totalizzato appena 138 minuti, troppo pochi per essere valutato, ma sufficienti per capire che sta ancora cercando il ritmo giusto. Le qualità non mancano, ma l’adattamento alla Serie A e al gioco di Chivu richiede tempo.
Diouf, invece, è ancora un oggetto misterioso: ventisei minuti totali, mai davvero in condizione di incidere. Entrambi dovranno sfruttare le prossime settimane per farsi trovare pronti, perché la concorrenza interna è alta e la pazienza dello staff non infinita.
Un clima finalmente sereno
Le prime tre partite avevano acceso il malumore tra i tifosi: risultati incerti, gioco macchinoso e una squadra ancora in rodaggio. Oggi, però, la situazione è diversa. La vittoria sulla Cremonese ha rappresentato una svolta psicologica: l’Inter è apparsa più libera, più convinta dei propri mezzi e capace di gestire le partite senza ansia.
Chivu, alla sua prima stagione completa sulla panchina nerazzurra, ha dimostrato di saper tenere lo spogliatoio e di avere idee chiare. Fa ruotare i giocatori, valorizza chi merita, non teme di cambiare. Dopo un avvio in salita, la squadra sembra seguirlo con convinzione.
Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno
Rispetto alla passata stagione, l’Inter ha guadagnato soprattutto in varietà tattica. L’anno scorso il gioco era spesso leggibile, con pochi ricambi e un reparto offensivo troppo dipendente dai titolari. Oggi, invece, grazie ai nuovi acquisti, la squadra dispone di alternative reali in ogni reparto: Bonny ed Esposito possono alternarsi o giocare insieme, Sucic offre più soluzioni a centrocampo, Akanji consolida la retroguardia.
Non tutti sono ancora al livello richiesto, ma la direzione è quella giusta. Se Henrique e Diouf riusciranno a inserirsi meglio, Chivu potrà contare su una rosa completa e flessibile, capace di affrontare la stagione su più fronti.