Chivu vola a Cagliari grazie a Lautaro e Pio
In una trasferta insidiosa come quella di Cagliari, l’Inter di Chivu trova la vittoria e, per la prima volta in campionato, chiude con la porta inviolata. Un successo importante, soprattutto dopo l’impegno europeo in Olanda, che poteva celare diverse difficoltà considerando l’età media della rosa nerazzurra e il nuovo percorso intrapreso dall’ex tecnico del Parma.
Una vittoria di misura
In un weekend dominato dai big match Juventus–Atalanta e Milan–Napoli, l’Inter aveva l’obbligo di vincere per dare continuità al trend positivo inaugurato contro il Sassuolo.
L’undici iniziale vedeva il ritorno di pedine fondamentali, come capitan Lautaro — autentica sentenza contro il Cagliari — e il debutto di volti nuovi come Luis Henrique.La gara si è subito messa in discesa grazie al colpo di testa del “Toro”, al primo gol in campionato. Da lì in poi i nerazzurri hanno mostrato freschezza e capacità di gestione, dominando il primo tempo e creando diverse occasioni da rete.
Da sottolineare l’ottima prova della difesa, con Bastoni in evidenza sia per solidità sia per l’assist sul gol di Lautaro. Bene anche Calhanoglu, autore di un’altra prestazione di livello che ricorda quelle della stagione della seconda stella.Il secondo tempo ha però evidenziato i limiti della squadra: la difficoltà a mantenere il pressing per 90 minuti, come naturale che sia, e l’incapacità di chiudere subito la partita. Il palo di Calhanoglu e l’occasione sprecata da Thuram avrebbero potuto archiviare la sfida con largo anticipo. Dopo venti minuti in cui l’Inter ha rischiato poco, se non per un palo del Cagliari sugli sviluppi di un corner, i nerazzurri hanno trovato il raddoppio con il primo gol in Serie A di Pio Esposito, che ha chiuso definitivamente la contesa.
La settimana perfetta
Il merito di questa settimana perfetta va soprattutto alla gestione di Chivu, bravo a sfruttare al meglio la profondità della rosa. Carlos Augusto, ad esempio, è stato impiegato in due ruoli differenti nell’arco di pochi giorni, risultando decisivo nella vittoria con il Sassuolo. Anche la rotazione degli attaccanti è stata preziosa: tutti sono andati in gol, tranne Bonny, che comunque ha fornito buone prestazioni.
In questa prima parte di stagione emerge la volontà di Chivu di mantenere un’impronta simile a quella lasciata da Inzaghi, ma con accorgimenti che permettono all’Inter di avere più soluzioni per gestire il risultato. Naturalmente serviranno tempo e lavoro per consolidare questo progetto, con il rischio di perdere qualche punto per strada — come accaduto con l’Udinese.
Solo il tempo dirà se il lavoro di Chivu porterà l’Inter a sviluppare un gioco pragmatico e flessibile, capace di sfruttare l’intera rosa senza risentire delle rotazioni.
Il Napoli osserva, l’Inter si misura
Il bilancio dell’Inter non può prescindere dall’analisi del calendario e dal confronto con le altre pretendenti allo scudetto. Dopo un avvio intenso tra campionato ed Europa, i nerazzurri hanno mostrato solidità e capacità di gestione, ma anche qualche limite ancora da limare. Le sconfitte contro l’Udinese e la Juventus restano un campanello d’allarme: segno che, contro squadre più chiuse e la gestione di alcune dinamiche di campo, non sono ancora all’interno dei meccanismi della squadra di Chivu.
Sul piano del gioco, la proposta resta simile a quella dell’era Inzaghi, ma con varianti interessanti: maggiore libertà nella rotazione degli uomini, una pressione iniziale molto alta e una gestione più ragionata dei momenti della partita. Tuttavia, la difficoltà a mantenere l’intensità per 90 minuti e a chiudere le gare quando si presenta l’occasione sono aspetti che rischiano di pesare in futuro, soprattutto contro avversari diretti.
Ovviamente il confronto deve essere con il Napoli, squadra che l’anno scorso vince lo scudetto e che quest’anno ha il dovere di riprovarci dato anche il mercato. Gli azzurri restano una squadra con grande qualità tecnica e abitudine a gestire i ritmi alti per l’intera durata della gara. Rispetto ai partenopei, l’Inter sembra avere un vantaggio nella profondità della rosa, che permette a Chivu di ruotare più uomini senza cali drastici.
La settimana perfetta ha dato fiducia e certezze a Chivu, ma la stagione è appena all’inizio. L’Inter saprà trasformare questa continuità in un marchio di fabbrica o ricadrà nei cali di concentrazione che hanno già fatto perdere punti pesanti? La risposta arriverà presto, quando il calendario metterà di fronte ai nerazzurri prove ancora più impegnative.