Sprazzi di vecchia Inter, Olympiakos battuto
Il giorno di Ferragosto, oltre a significare grigliate in compagnia, ha sempre avuto un significato particolare per gli appassionati di calcio, e della Serie A. E’ da questa data, grossomodo, che ogni anno parte il countdown finale verso l’inizio del campionato e le squadre salutano la pre-season. Vale lo stesso anche per l’Inter che, nella sfida contro l’Olympiakos, ha salutato questa particolare preparazione estiva. Da lunedì 25 si farà sul serio
Sprazzi di vecchia Inter
Nella calda serata barese, colma di passione nerazzurra, (40125 anime presenti), si sono visti sprazzi di cara vecchia Inter, in tante sfumature. Primo tra tutti quello che rimarrà nelle statistiche, vale a dire i due marcatori: Federico Di Marco e Marcus Thuram, due giocatori che hanno fatto parte dell’Inter di Inzaghi e che, nel finale scorso di stagione, sono stati tra i maggiori colpevolizzati dalla ferocia della critica. Ma è stata nella coralità che l’Inter di Bari ha mostrato passi in avanti
Una coralità che si espressa tramite il gioco, (bella l’azione che porta al gol dell’1-0), ma anche nella volontà di non concedere la via del gol all’avversario. Chivu e i suoi ragazzi hanno accettato l’idea di difendere compatti, dietro la linea della palla, sfruttando le proprie capacità di ribaltare l’azione trasformandola in offensiva attraverso la forza propulsiva delle proprie frecce.
Sostanzialmente l’Inter, a Bari, è stata padrona assoluta del campo, in lungo ed in largo, al punto che, a fine gara, Sommer non ha mai dovuto, veramente, sporcare i propri guanti di fronte a Strefezza e compagni. Un segnale importante visto che dal 25 si comincerà a fare, nuovamente, sul serio.
Novità tattiche in vista?
Le amichevoli, da sempre, servono agli allenatori per mettere in cantiere qualche piccolo esperimento tecnico e tattico. A Bari ne abbiamo visti, sostanzialmente, due che, tra loro, sono collegati in maniera tangibile.
La prima novità è stata nel 11 di partenza quando si è scoperto essere Sucic il regista della squadra, mentre Barella rimaneva nella sua zona favorita di mezz’ala. Questa novità, (vista anche la squalifica di Calhanoglu lunedì 25), ha giovato sicuramente alla mezz’ala italiana che, insieme al compagno di ruolo Mkhitaryan, ha avuto la possibilità di attaccare stabilmente il territorio nemico avendo, dietro a sè, un giocatore di prestanza fisica e di qualità come il croato. Complici anche le marcature assidue, il numero 8 non ha mostrato i lampi di classe fatti vedere nelle precedenti apparizioni, ma ha mostrato la solita prestazione fatta d’impegno e di sapienza tattica utili a far girare la squadra dettando i tempi di gioco
La seconda novità la si è vista conseguentemente ai cambi, sempre a centrocampo. Al momento dell’ingresso contemporaneo di Zielinski e Calhanoglu, è stato il primo a ricoprire, (con un grosso rischio iniziale), le zolle centrali da play in un centrocampo cangiante che vedeva, inizialmente Barella a destra e Calha sulla sinistra. Quest’impostazione, oltre ad aver potenzialmente mutato alcuni scenari di mercato, ha dato una maggior libertà al centrocampista turco e potrebbe essere un primo passo verso un mutamento tattico che potrebbe portare, (con il 3-4-2-1), il numero 20 in zolle più avanzate del terreno di gioco. Il cantiere diretto da Chivu sta lavorando. Il polacco non ha le geometrie di Calhanoglu, ma delle buone basi tecnico-tattiche per poterne essere l’ “erede”.
Ora sta alla società
Il tempo degli esperimenti, come detto, è finito. Questo concetto non vale solo per i giocatori e l’allenatore, ma anche per la società. E’ finito il tempo delle chiacchiere, occorre piazzare l’ultimo colpo per migliorare la rosa a disposizione di Christian Chivu.
Dove serve l’innesto? La sensazione è che ci voglia un centrale dietro che possa aiutare Acerbi e De Vrij. E’ questo il vero tassello mancante nella rosa nerazzurra. Tutto questo al netto delle brutta figura che si farebbe nei confronti di Ademola Lookman un giocatore in grado sì di far la differenza e trasformare questi sprazzi di vecchia Inter in un qualcosa di straordinariamente nuovo.
Il tempo delle chiacchiere è finito. Occorre agire. Tutti insieme
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