Inzaghi lascia! Quanti dubbi sul futuro nerazzurro
La brutta sconfitta in finale di Champions League ha fatto chiudere in maniera amara la stagione nerazzurra. Come se non bastasse, il pomeriggio di martedì 3 giugno ha certificato l’addio di Simone Inzaghi alla panchina nerazzurra creando un ulteriore smarrimento nei tifosi già depressi dopo Monaco. Inzaghi lascia dunque, ma chi al suo posto?
Inzaghi lascia, 4 anni di guadagni….
Intorno alle 16 di un martedì pomeriggio qualsiasi è arrivata la conferma rispetto a ciò che era nell’aria, ma che, la maggior parte dei tifosi nerazzurri voleva non accadesse. Simone Inzaghi lascia e va in Arabia. A corredo della scelta almeno un 50 milioni di motivi ed oltre. Senza dubbio, però, se ne va uno dei tecnici che, negli ultimi anni, ha dato di più all’Inter, seppur abbia lasciato una sensazione ambigua ai più.
Simone Inzaghi lascia l’Inter dopo 217 gare disputate da tecnico nerazzurro. Lo score, nella singola partita, è sicuramente positivo siccome parliamo di 141 vittorie, 41 pareggi e 45 sconfitte. Queste statistiche hanno portato in dote uno scudetto, quello della seconda stella vinto in casa del Milan, due Coppa Italia e tre Supercoppe Italiane. Inoltre Simone ha guidato la formazione nerazzurra in due finali di Champions, entrambe perse, ma con sensazioni diametralmente opposte: rimpianti a Istanbul, atterrimento a Monaco. A completare i 4 anni di Inzaghi vanno annotati, però, almeno due scudetti persi da squadra padrona del proprio destino. Tricolori che sono andati a vantaggio, il primo, del Milan e, l’ultimo del Napoli.
Non sono stati solo risultati di campo i 4 anni inzaghiani. Sono stati anche enorme profitto da un punto di vista economico con le casse nerazzurre che sono tornate a respirare e, soprattutto, il bilancio ha visto il segno positivo dopo anni dall’ultima volta. Se un allenatore lo si può misurare anche da questo aspetto, allora si può dire che Inzaghi mancherà un po’ a tutti.
Il futuro è pieno di dubbi
Il futuro nerazzurro è pieno di dubbi. Non basta la presenza di figure di riferimento come Marotta e Ausilio a tranquillizzare la piazza, una piazza che ha ancora vivo, negli occhi e nel cuore, il ricordo della serata di Monaco di Baviera. Quali sono i principali dubbi? Essenzialmente due, ma grandi così. Il primo è relativo al sostituto. Il secondo è relativo alla rosa che avrà a disposizione il nuovo allenatore
Capitolo allenatore. I nomi che compongono la margherita dei candidati sono tanti. Fabregas, De Zerbi, Chivu, Motta, Mancini, Mourinho, giusto per citarne alcuni. L’ordine in cui li ho scritti è solo, in parte, casuale. Il primo è quello che maggiormente stuzzica la dirigenza nerazzurra e, probabilmente, l’interesse dei tifosi. Tutto ciò deriva dal fatto che il tecnico spagnolo ha un palmares di tutto rispetto da giocatore e un’esperienza con tanti spunti interessanti sulla riva del Lago di Como. La sensazione dettata dai rumors e che si possa trattare di una lotta a due in cui Cesc e De Zerbi partono con i favori del pronostico. E’ indubbio come si tratterebbe di due scommesse ma con contorni essenzialmente diversi: una quasi certezza lo spagnolo, un allenatore capace ma con i dogmi del milanista il secondo.
Il primo dubbio si porta con sè, a ruota, il secondo. Da chi sarà composta la rosa 2025/2026. Il concetto è ampio e difficilmente spiegabile in toto in mezzo a queste righe. Partiamo dalla base, dalla certezza nota a tutti. La rosa verrà svecchiata. Partiranno quei giocatori, (Acerbi e Mkhitaryan su tutti), la cui carta d’identità pesa notevolmente. E’ il cardine base di ringiovanimento su cui si basa la politica di Oaktree.
Il resto è un autentico rebus dettato anche dallo scoglio del modulo con cui il prossimo tecnico vorrà disporre la squadra. I principali candidati usano tutti una difesa a 4 e ciò complica la valutazione della rosa presente oggi che presenta giocatori idonei ad interpretare una retroguardia a tre. Più di qualcuno sarebbe fuori ruolo. Il cambio allenatore, sicuramente, rimescolerà le carte anche rispetto a chi non “andava molto d’accordo” con il mister piacentino e che ora, potrebbe veder cambiare il proprio futuro al netto di offerte dal mercato. Starete sicuramente tutti pensando già a Davide Frattesi. Rimarrà?
Il domani è un autentico rebus. La lettera di Simone Inzaghi, invece, rappresenta il congedo di un allenatore rispetto ad una piazza in cui, nel bene o nel male, ha dato tanto. Buona fortuna Mister