Il pagellone 2024/2025, l’Inter in Italia
Con l’insolito anticipo del venerdì sera, si è chiuso il campionato dell’Inter. I nerazzurri, che hanno iniziato da campioni in carica, lasciano lo scettro al Napoli di Antonio Conte. Ora i nerazzurri avranno un altro appuntamento con il destino, ma, per il momento rimaniamo in Italia e diamo i voti alla stagione di società, allenatore e squadra
Pagellone 2024/2025, Proprietà e società
Oaktree 5,5: Stanno entrando in contatto con un mondo sconosciuto. Ottima la mossa di scegliere Marotta come Presidente, ma il resto è al momento insufficiente. Non hanno ancora portato quell’ondata di rinnovamento che possa alzare il livello dell’Inter. Sono chiamati a garantire un estate da protagonisti visto il proficuo guadagno.
Società voto 5: Marotta e soci hanno deluso in questa stagione. Tante, troppe volte hanno prestato il fianco agli “attacchi” provenienti dall’esterno lasciando che sull’Inter si dicesse di tutto. E’ iniziato tutto con la Marotta League, per poi proseguire con le capriole della Lega sul calendario, con manipolazione burattinaia di De Laurentiis, e finire con il mistero dei 3 audio spariti e, caso strano, tutti con episodi che potevano cambiare l’annata, vero Sig. Rocchi? Ma la mancanza più importante è stata sul mercato. Povero in estate. Martinez, Zielinski e Taremi avrebbero dovuto rinforzare la rosa. Se il primo si è dimostrato all’altezza, seppur chiuso da Sommer, gli altri due hanno profondamente deluso le attese. A gennaio, chiamati a rinforzare per finire il percorso la società decide di non intervenire, se non con Zalewski, e quanto ne consegue è ciò che stiamo raccontando. Con un rafforzamento adeguato della rosa le cose sarebbero andate diversamente.
Il mister
Simone Inzaghi 5,5: Non ha la sufficienza Simone in Italia. La lotta punto a punto con il Napoli è stata snervante, ma l’Inter è mancata nel momento più importante della stagione. Ad aprile la formazione nerazzurra è calata visibilmente nelle competizioni nazionali. Coppa Italia e Campionato sono volati via tra Pasqua e fine mese. Tre sconfitte che hanno ridimensionato il percorso. La partita con la Lazio, successivamente, ha rappresentato un’altra scivolata importante. Perché Mkhitaryan, che ha dato tutto durante l’anno, e non un ottimo Zalewski che, da mezz’ala, aveva fatto gol, oltre che un’ottima prestazione a Torino una settimana prima?
La squadra
Il voto complessivo della squadra non è affatto sufficiente. Si aggira tra il 5 ed il 5,5 a seconda della benevolenza e della riconoscenza che un tifoso vuole dare al gruppo. Per noi è 5. Siamo i primi a sapere che ci sono giocatori che hanno mantenuto uno standard elevato, oppure altri che, causa infortuni hanno reso meno, ma nel complesso c’è delusione. Da cosa arriva questa delusione?
Sensazione di superiorità. E’ questa la componente che ha accompagnato l’Inter in campionato e nelle coppe nazionali, in più di un’occasione. In alcuni passaggi fondamentali sono venute meno le sicurezze che avevano garantito, l’anno scorso, la seconda stella. Molte volte l’Inter si è sentita superba e superiore rispetto agli avversari avendo l’incapacità di reagire al primo schiaffone preso. Ci sono state partite, come Monza, in cui i nerazzurri, quella sera in giallo, hanno prestato il fianco ad un avversario molto meno forte, salvandosi per un pelo grazie al gol di Dumfries. Episodio analogo può essere la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Qui, però, non c’è stata una vera reazione allo schiaffo preso da Jovic alla prima occasione buona. C’è stata una debacle difficile da digerire per i tifosi e, forse, anche alla società.
Volendo parlare di giocatori possiamo affermare con certezza che non creeranno dispiacere le prossime partenze di Arnautovic e Correa. Se il primo, in qualche momento della stagione, ha dato qualche segnale di vita, il Tucu si è confermato giocatore inutile e completamente fuori dal progetto. Sono loro due i volti negativi principali della squadra di Simone Inzaghi.
Tra i positivi, invece, è giusto citare i due portieri, Acerbi, De Vrij e Dumfries. Sono i loro i volti dei giocatori che sono riusciti sempre a mettere in campo la determinazione che ci deve sempre essere a queste latitudini calcistiche.
Menzione a parte merita Taremi. Ok la stagione è molto al di sotto delle aspettative, ma, come dichiarato anche da Inzaghi, l’iraniano ha avuto più di qualche problema fisico e, infatti, nel finale di stagione qualche sprazzo di Taremi s’è visto. Merita una seconda chance?
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