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L’asterisco è ancora infausto per l’Inter che cade male a Firenze

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Fiorentina-Inter riprende dal diciassettesimo minuto, ripartendo esattamente dal momento che aveva tenuto col fiato sospeso tifosi ed appassionati di tutto il mondo, quando Edoardo Bove si era accasciato al suolo perdendo i sensi.  La rimessa in favore dei viola sancisce la ripresa delle ostilità, con le due squadre che da regolamento non possono schierare i nuovi arrivati.

Inutile ribadire l’importanza della gara per le due compagini, i nerazzurri cercano di continuare il trend positivo che vede la formazione allenata da Simone Inzaghi arrivare a questa gara con sette risultati utili consecutivi – cinque vittorie -, per l’aggancio al Napoli di Conte. Anche la Fiorentina cerca punti, viola a meno tre dalla Lazio ed in piena corsa per un piazzamento europeo.

Partono forte Lautaro e compagni che dalla ripresa del match provano ad imporre subito il proprio gioco con trame e densità nella metà campo Fiorentina, che producono due angoli in pochi minuti. Alla mezz’ora la voglia e la determinazione messe in campo dai nerazzurri sembrerebbero essere ripagate con la rete di Carlos Augusto, annullata però dal var per posizione irregolare. Successivamente è la Fiorentina due volte consecutive ad andare vicina al vantaggio con Kean e Dodo.

I segnali preoccupanti giunti nei secondi quindici minuti della gara diventano realtà nel secondo tempo. I nerazzurri rientrano male in campo, apparecchiando la strada alla peggiore prestazione della stagione. I toscani sbloccano con Ranieri, per poi chiudere la gara con la doppietta dello scatenato Kean.

L’Inter esce senza punti da Firenze con una prestazione da dimenticare il prima possibile, lunedì, gli uomini di Inzaghi avranno il dovere di scendere in campo davanti al proprio pubblico con un altro piglio, da oggi in avanti errori non saranno più ammessi in una corsa che vede i nerazzurri dover rincorrere il Napoli – il quale come più volte sottolineato affronterà un impegno a settimana -.

Disfatta Toscana

Il miglior attacco del campionato resta per la prima volta a secco nel 2025. L’Inter in grado di realizzare 56 gol in 23 partite (2,4 reti a gara) non riesce a trovare la via della rete a Firenze. A spaventare la tifoseria nerazzurra è soprattutto la prova opaca, una squadra che è sembrata dal 34’ esimo in poi in balia dell’avversario, scarica sia da un punto di vista fisico, che mentale. L’asterisco si rivela – dopo la famosa disfatta di Bologna -, per l’ennesima volta nefasto per i colori nerazzurri. La classifica adesso racconta un distacco di tre lunghezze dalla formazione partenopea, con un calendario intasato di impegni. Adesso però è veramente vietato sbagliare se gli uomini in nerazzurro non vorrano perdere il treno scudetto, un treno che per qualità del gioco espressa e competitività espressa su tutti i fronti, meriterebbe di arrivare almeno fino in fondo, per giocare tutte le carte negli ultimi impegni della stagione, ma adesso forse è precipitoso fare certe considerazioni. Il dato di fatto è che da ora in poi il tecnico piacentino dovrà guidare i suoi ragazzi all’interno di un’immersione che prevederà approcci alle gare come se ogni partita fosse una finale da disputare, vietato mollare o giocare con sufficienza.

Scarse rotazioni

Al netto del non poter schierare il nuovo acquisto Nicola Zalewski, l’Inter è comunque entrata in campo con alcune rotazioni di formazione, in particolare Carlos Augusto e Davide Frattesi. Tuttavia, si pone di nuovo l’accento sulla poca operatività in sede di mercato probabilmente il tecnico nerazzurro andava aiutato con un ricambio che potesse far rifiutare il centrale olandese, costretto agli straordinari da inizio stagione, giunto ormai alla soglia dei 33 anni. Se le prestazioni da parte di Stefan sono state sempre di alto livello, si può dire che centrale possa aver pagato anche un po’ di logica stanchezza fisica. In tal senso si spera che il ritorno di Francesco Acerbi assente per lunghi tratti della stagione possa essere il vero colpo di mercato della società di Viale della liberazione. Senza dubbio, la carta d’identità non gioca a favore del nazionale italiano, che però al netto degli infortuni quando è stato chiamato in causa ha spesso risposto con grandi prestazioni. l’augurio che si fanno tifosi ed addetti ai lavori è quello che va elementi della rosa possono recuperare al più presto la forma fisica. A questo si somma un ingresso scadente di Arnautovic, entrato per dover dare un scossa offensiva alla squadra, apparso però con poca voglia e lucidità, una cosa che al centravanti austriaco fino ad oggi era inappuntabile era proprio l’impegno, se viene a mancare anche quello però…

Inzaghi fa mea culpa

Il mister è stato molto duro nel dopo gara:

“E’ mancato tutto, abbiamo meritato la sconfitta,  complimenti alla Fiorentina. Non siamo stati bravi a reagire nonostante le avvisaglie del primo tempo, il primo responsabile sono io”. Ha continuato smorzando i toni: “Analizzeremo la sconfitta, non è il momento di fare drammi, questa squadra non finisce con una sconfitta. Non abbiamo trovato l’episodio che poteva darci qualcosa in più, la Fiorentina ha fatto un’ottima gara, ha corso dall’inizio alla fine”. Inoltre sulla classifica: “Secondo me fare tabelle e punti non vale la pena, solo il lavoro ci può far uscire da questa sconfitta. Stasera è mancato tutto, abbiamo trovato una squadra in emergenza che ci ha messo il doppio dell’aggressività, e ha vinto mentalmente”.

Non c’è tempo di piangersi addosso, è il momento di ripartire, forza ragazzi!