Come diceva il saggio? Meglio perderne una di 44 che 44 di un punto, vero? Ecco, quindi appelliamoci alla filosofia spicciola e non continuiamo a dare addosso a squadra e società con affermazioni e concetti da bar dello sport, (anche) perché qualche alibi infortuni, energia al lumicino l’Olimpia Milano lo tiene, come si direbbe a Caserta.

Chi mi legge sa che non sono mai stato tenero con le varie edizioni dell’Olimpia, con chi le ha costruite e dirette ed in questo paio di lustri che mi son dedicato a raccontarne le gesta ne ho viste di tutti i colori (anche prima a ben vedere, ma non avevo l’onore/onere di scriverne).

Ebbene, è vero che non ho mai visto una sconfitta di 44, ma date le condizioni credo che sia molto più giustificabile questa di tante altre sconfitte di 15 o 20 giocate con l’approccio sbagliato (non quella di settimana scorsa però).

Ecco, a me pare che l’atteggiamento non sia stato deplorevole tout court, ma che dopo il primo break Efes sia come giunta una macchina infernale, una sorta di abbattitore del morale che ha tagliato l’entusiasmo collettivo che è l’ingrediente che a volte fa funzionare ingranaggi duri a girare.

Oltre all’aspetto mentale c’è poi quello tecnico. Ma vogliamo confrontare un roster con un parco esterni come Larkin, Beaubois, Bryant, Thompson, Nwora ai quali si è aggiunto da poco (giusto perché erano pochi e scarsi) anche PJ Dozier con uno comprendente Nico Mannion (avrà girato la stagione ma in Eurolega ha tutto da dimostrare, e poi con quel tiro ondivago….), Dimitrijevic (prima Eurolega giocata a 26 anni), Bolmaro e Brooks (due scommesse, intriganti e anche vincenti, ma pur sempre due scommesse e comunque non due top nel ruolo).

Sotto canestro poi, con tutti gli infortuni il pacchetto Gillespie, Ricci, Caruso, Leday acciaccato è da LBA e nemmeno delle zone alte di classifica. Ma a parte il pesare i nomi, c’è un discorso tecnico: contro difensori fisici e che sulla palla mettono pressione come è successo stasera (perché i turchi venivano da brutte partite e Banchi li ha motivati abbastanza…), non è una novità che Milano vada in tilt.

E a questo livello se non segni mai perché non costruisci mai buoni tiri è facile chiudere quarti in singola cifra. Quindi infortuni come prima causa ok, ma che bisogna agire sul mercato mi pare piuttosto evidente. Il Devonte Graham concupito dalla Virtus Bologna ma che per ora è ancora libero ad esempio, potrebbe essere un buon profilo. E sotto canestro un lungo eventualmente anche più statico rispetto a Gillespie (si parla di Orlando Robinson, magari…), ma ci vuole una presenza in difesa che ad oggi costa a Milano sonore sconfitte.

Il 20/36 da due (se togliamo l’ultimo inutile quarto la % era ben più alta), è una spia piuttosto evidente che manca una presenza ingombrante in area che faccia da deterrente per penetratori seriali, che faccia sbagliare quelli che oggi hanno segnato indisturbati, che sia anche il metronomo di una difesa che meni di più, come succedeva una volta.

In questo periodo di roster corto perdere non è un dramma specialmente contro le big, giovedì arriverà il Pana e la solfa potrebbe essere più o meno questa. Non bisogna mollare, ma rimanere attaccati alla classifica e stare lì con la testa come quando si prende un parziale negativo. La calma è virtù importante,  e per non dare un calcio al latte riempito fin qua bisogna remare tutti dalla stessa parte anche quando il mare è grosso come ora.

 

IL TABELLINO:  EFES ISTANBUL – OLIMPIA MILANO 110 – 66

DIAMO I NUMERI

63 – la percentuale da 3 punti dei turchi su 27 tentativi. Per vincere contro questa statistica bisognerebbe chiamare il Dream Team del 1992. Scherzi a parte i birrai hanno segnato davvero di tutto, anche triple contestate e quindi ci si deve alzare ad appluadire e stop.

33 – il numero del buon Mirotic, la cui assenza è stata un macigno sulle spalle dell’Olimpia Milano. Certo che se ci fosse stato probabilmente la sconfitta sarebbe comunque arrivata, magari non con questo scarto. Questo per dire che le cose indispensabili mancano quando non ci sono, esattamente come Nikola stasera. 

6 – tutti si lamentano del rendimento di Bortolani e Caruso, pretendendo un pacchetto italico migliore. Posto che Bortolani il campo l’ha visto pochissimo e che su Caruso qualche ragione potrebbero averla non mi è chiaro chi dovrebbe prendere Milano per rafforzare il parco italioti. Sul mercato non c’è nulla, ma anche non ci fossero i contratti siglati non vedo molte alternative: riportare a casa Gallinari o Abass oppure Thompson chiedendo al Poz di convocarlo. I lunghi poi sono Gronchi rosa…Aspetto i vostri nomi di giocatori italiani che prendereste all’Olimpia Milano.

0 – i minuti giocati da Derek Willis, ex Brindisi e Venezia ma soprattutto di Stanley Johnson ex lottery pick di Detroit (n.8) al draft 2015, questo per dire della lunghezza del roster dell’Efes. E vista l’idiosincrasia di Banchi a gestire roster lunghi per i due sopracitati prevedo poco spazio sul parquet….

 

SALA STAMPA

Ettore Messina:

“L’Efes ha giocato la miglior partita che poteva, ha fatto canestro, ha mostrato profondità e in sostanza ci ha distrutto. Noi venivamo da un buon periodo, avevamo vinto a Lione, con il Maccabi, poi ci siamo demoralizzati perché siamo stati bersagliati dalla sfortuna. E adesso il nostro lavoro è quello di aiutare la squadra a recuperare un po’ di fiducia.

Ci serve un pizzico di fortuna in più, non avremo mai la squadra al completo, ma magari in tempi brevi recupereremo Mirotic, Causeur, Diop, giocatori per noi fondamentali. Ora possiamo solo continuare a lavorare e cercare di recuperare fiducia e giocatori in una situazione che non è buona. Voglio però ringraziare Zach LeDay. Ovviamente, non era in condizione di giocare, ma ha voluto farlo lo stesso per aiutare la squadra da ragazzo generoso qual è”.

 

CRISTIANO GARBIN

Youtube: @cgarbo75

Instagram: garbin_cristiano

L'articolo Turkish Airlines Euroleague #Round23 2024-25: l’Olimpia Milano è senza energia e l’Efes la spazza via, ma qualche alibi c’è proviene da All-Around.