Magi non rinuncia alla pagliacciata: espone il cartello “Vendesi” dopo l’ok alla manovra. Il delirio (video)
Ognuno si rende ridicolo come può. Riccardo Magi non rinuncia alla sceneggiata in solitaria. Mentre il resto dell’opposizione subito dopo l’ok alla manovra espone cartelli monocordi: “Disastro Meloni”, il leader di +Europa vuole distinguersi. E lo fa fin dai tempi della ridicola mascherata con il lenzuolo da fantasma che lo renderà memorabile agli occhi degli italiani. Che peraltro non ricorderanno il suo contributo al miglioramento delle cose. Così Magi continua a fare teatro e porta con sé per esporlo un cartello “Vendesi” che espone durante il suo intervento.
Magi, teatrino di terz’ordine sulla manovra
“La nostra democrazia parlamentare sta marcendo, rendiamocene conto”, ha detto in aula alla Camera sventolando il cartello. “Questa manovra è stata esaminata da 10 persone in commissione Bilancio, questo posto si può chiudere, vendere, valorizzare come fa il vostro amico Trump”. Battuta da teatrino di terz’ordine. La manovra è seria, rigorosa, attenta ai conti pubblici, tesa ai ceti medi, alla sanità, alle famiglie. Basta leggerla senza velleità ideologiche e non per dare spettacolo. E questo non è da Magi. Il quale straparla: “Voteremo contro anche per l’idea di democrazia profondamente illiberale e profondamente anti democratica che questo governo porta avanti anche nella discussione di questa legge di bilancio”. Un vaneggiamento. Tutti conoscono l’iter democratico tra le commissioni e le due Camere seguito da questa come da tutte le manovre economiche. Dove vede l’illiberalità della discussione? Magi dà i numeri.
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