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Le reazioni per la scomparsa di Nicola Pietrangeli: messaggi di Binaghi, Fognini, Barazzutti e del mondo dello sport

Una notizia che rattrista e non lascia indifferenti quella della morte di Nicola Pietrangeli a 92 anni. Un icona per il tennis e lo sport italiano, primo azzurro a vincere uno Slam, ricordando le due affermazioni al Roland Garros nel 1959 e nel 1960, torneo nel quale si è spinto in finale anche nel 1961 e nel 1964. Punte di rendimento di una carriera in cui sono 67 i tornei messi in bacheca, tra cui il doppio successo negli Internazionali d’Italia, nel 1957 e nel 1961, e i tre sigilli nel Principato di Monaco (1961, 1967 e 1968).

Unico tennista italiano inserito nella Hall of Fame del tennis mondiale, detentore del primato mondiale di partite giocate (164), incontri vinti in singolare (78-32) e in doppio (42-12) in Coppa Davis, Pietrangeli ha sempre avuto un rapporto speciale con la competizione per nazioni. Il ricordo va alla storica finale di Santiago del Cile del 1976, quando gli azzurri si imposero 4-1 contro i padroni di casa e conquistarono per la prima volta l’Insalatiera.

Non sono mancate le reazioni del mondo dello sport. “Oggi il tennis italiano perde il suo simbolo più grande, e io perdo un amico. Nicola Pietrangeli non è stato soltanto un campione: è stato il primo a insegnarci cosa volesse dire vincere davvero, dentro e fuori dal campo. È stato il punto di partenza di tutto quello che il nostro tennis è diventato. Con lui abbiamo capito che anche noi potevamo competere con il mondo, che sognare in grande non era più un azzardo. Quando si parla di Nicola, si pensa subito ai record, alle Coppe Davis, ai titoli e ai trionfi che resteranno per sempre nella nostra storia. Ma la verità è che Nicola era molto di più. Era un modo di essere. Con la sua ironia tagliente, il suo spirito libero, la sua voglia inesauribile di vivere e di scherzare, riusciva a rendere il tennis qualcosa di umano, di vero, di profondamente italiano. Parlare con lui era sempre un piacere e una sorpresa: potevi uscire da una conversazione ridendo a crepapelle o con una riflessione che ti restava dentro per giorni. Nel mio ufficio c’è una foto a cui tengo moltissimo: io bambino, raccattapalle in una sfida di Coppa Davis a Cagliari, e davanti a me proprio lui, Nicola Pietrangeli. Ogni volta che la guardo, mi sembra di tornare a quel giorno. E mi rendo conto che, in fondo, tutto per me è cominciato lì. Quella foto non è solo un ricordo: è un simbolo. Il simbolo di come un bambino possa innamorarsi di uno sport grazie a chi lo incarna in modo così pieno e naturale. Per me Nicola non era solo il più grande giocatore della nostra storia. Era il tennis, nel senso più profondo del termine“, ha dichiarato il presidente della FITP, Angelo Binaghi.

Sono molto dispiaciuto per la scomparsa di Nicola, prima di tutto era una persona di famiglia. Abbiamo praticamente vissuto una vita insieme, da quando ero ragazzino lo vedevo giocare in televisione, era un po’ il mio idolo, l’ho incontrato come giocatore in campo, è stato mio compagno in Coppa Davis, quando io ero un ragazzino, è stato il mio capitano quando abbiamo vinto la Coppa Davis e in questi ultimi 20 anni siamo sempre stati insieme, abbiamo condiviso tante cose. Nicola era un amico, era una persona alla quale ero molto vicino e un grande personaggio sportivo. Era un ambasciatore nel mondo del tennis e dello sport, un ambasciatore di principi e di valori, un grande personaggio sportivo che ha dato tantissimo al tennis e allo sport italiano“, le parole di Corrado Barazzutti, uno degli eroi a Santiago del Cile.

La scomparsa di Nicola Pietrangeli addolora profondamente tutto lo sport italiano. Con lui perdiamo non solo un campione straordinario, ma un’icona, un simbolo eterno della sua disciplina. Pietrangeli ha incarnato il tennis italiano: il suo talento, il suo carisma e le sue vittorie hanno attraversato indissolubilmente intere generazioni. Con i suoi successi ha portato l’Italia sulla ribalta internazionale, aprendo la strada a una tradizione che oggi continua a brillare grazie anche al solco da lui tracciato. Oggi perdiamo un punto di riferimento assoluto, un ambasciatore autentico dei valori che accomunano il nostro mondo. Alla sua famiglia, al Presidente Angelo Binaghi e all’intero movimento del tennis italiano va il cordoglio più sincero mio e del Coni“, il commento del presidente del Coni, Luciano Buonfiglio.

Caro Nick, se ne va un pezzo enorme della nostra storia. Questa foto a Montecarlo per me vale tutto: il tuo esempio, la tua ironia, la tua luce. Hai insegnato a tutti cosa significa vincere davvero. Buon viaggio, leggenda “, il pensiero su Instagram di Faio Fognini, con la foto del suo trionfo nel Principato del 2019.

Ci sono le stories su Instagram di Lorenzo Musetti, Flavia Pennetta e altri giocatori del presente e del passato recente come anche Rafa Nadal: “Ho appena saputo della triste notizia della partenza di un grande del tennis italiano e mondiale. Le mie più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia, il suo figlio Filippo, e tutta la famiglia del tennis italiano. RIP Nicola“, il post di Rafa.

Ricordiamo Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano e appassionato della nostra Lazio. Un campione che ha portato in alto l’Italia della racchetta e che ha sempre portato la Lazio nel cuore. Nel 1974 si allenava con la squadra che avrebbe conquistato lo Scudetto, condividendo passione, spirito e colori. Primo italiano a vincere uno Slam, due Roland Garros, capitano non giocatore della prima vittoria di Davis della nostra Nazionale“, il tributo della Lazio, di cui Pietrangeli era grande tifoso.