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L’importanza di Lovato in difesa….

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Uno dei problemi di questo avvio di stagione dell’Empoli è sicuramente quello dei tanti gol subiti che sono ben diciotto in dodici gare di campionato giocate. Con l’arrivo in panchina di Dionisi la fase difensiva sembra in miglioramento con i numeri a certificarlo visto che nelle ultime tre gare con Sampdoria, Entella e Catanzaro la squadra ha subito soltanto due reti. Tra i giocatori che spiccano nel reparto arretrato per esperienza e affidabilità c’è sicuramente Matteo Lovato, elemento troppo importante per questa categoria, che spesso è risultato il migliore in campo anche nelle giornate negative degli azzurri.

Il difensore classe 2000 in maglia azzurra agisce prevalentemente come braccetto di destra in una difesa a tre ma è in grado di ricoprire anche il ruolo di difensore centrale. L’ultimo esempio dell’importanza di Lovato si è visto sabato scorso nell’ultima gara con il Catanzaro, al rientro dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare le partite contro Sampdoria e Entella. Il giocatore è partito inizialmente in panchina ma è entrato a inizio del secondo tempo facendo valere tutta l’esperienza e le qualità necessarie in grado di aiutare la squadra in dieci uomini annullando di fatto l’esperto avversario Iemmello. Vista la sua esperienza maturata anche nella categoria superiore sta avendo un ruolo importante anche nella crescita dei compagni più giovani come Guarino, tra i migliori con il Catanzaro, e Obaretin. Nella gara interna con il Venezia ha giocato con la fascia da capitano al braccio.

In questa settimana di sosta del campionato potrà migliorare la sua forma dopo l’infortunio e riprendersi il suo posto da titolare a partire dalla prossima trasferta a Avellino. Intanto il difensore ha rilasciato nella giornata di sabato un intervista al quotidiano “La Nazione”.

Col Catanzaro una vittoria fondamentale…

“È stata una partita combattuta, l’episodio di fine primo tempo ci ha un po’ penalizzato ma siamo stati bravi a reagire e siamo riusciti ad ottenere una vittoria che abbiamo rincorso per parecchie settimane. Una prova di maturità che abbiamo superato e che pone le basi per continuare su questa onda positiva”.

Tra l’altro per la prima volta senza subire gol…

“Penso che questa sia la cosa più importante. Spesso il percorso lo si nota attraverso le piccole cose. Questo è un tassello fondamentale: se riesci a non prendere gol e magari a farlo, in una gara come quella con il Catanzaro, allora si aprono scenari diversi in stagione”.

Dopo il brutto ko di Chiavari Dionisi ha parlato di “paura”, quale è la sua lettura?

“Dopo la gara di Chiavari c’era poco di positivo, l’abbiamo analizzata sia dal punto di vista tecnico-tattico che sotto il profilo dell’approccio e dell’aspetto mentale in generale. Era chiaro che c’era bisogno di una svolta. Con il Catanzaro lo abbiamo dimostrato, penso sia anche questo un passo in avanti rispetto a quanto fatto sino ad ora”.

All’inizio è stato impiegato centrale, poi sul centro destra, come si sta trovando?

“Nella mia carriera ho giocato sia da centrale che da braccetto a destra e sinistra. Non ho problemi o preferenze. In questo momento c’è bisogno di tutti senza badare alle proprie preferenze e tutti stanno dando il massimo a prescindere dal ruolo”.

La sosta è arrivata al momento giusto?

“Non credo. Dopo la partita con il Catanzaro, che ha dato grande entusiasmo, forse sarebbe stato meglio giocare. Però allo stesso tempo la sosta ci permette di avere più tempo per preparare al meglio la partita con l’Avellino”.

Cosa sta portando di diverso Dionisi?

“Sta cercando di infondere molta positività, fiducia in quello che facciamo e più compattezza dal punto di vista difensivo. Ogni allenatore lavora secondo i proprio principi, l’importante è che vengano assimilati dalla squadra e messi in pratica con coraggio nelle partite. Il mister ci sta dando tanto sotto questo aspetto, ci dice che è meglio fare e sbagliare piuttosto di non fare. Per me è una cosa fondamentale”.

Si sente uno dei leader del gruppo?

“Ora conta portare a casa più risultati possibili per raggiungere il nostro obiettivo. Avendo più partite alle spalle cerco di essere di aiuto per i ragazzi più giovani ma in questo momento tutti devono essere leader, la stagione è lunga e ci vogliono venticinque leader nello spogliatoio se si vogliono raggiungere i risultati”.

Alla ripresa vi aspetta la trasferta di Avellino, che partita sarà?

“Molto difficile, su un campo che ha una superficie diversa da quella a cui siamo abituati ed in un ambiente molto caldo. Sarà una partita atipica come lo è stata a Chiavari, dovremo dimostrare di essere cresciuti rispetto a quella gara, anche perché l’Avellino ha qualità importanti. L’approccio sarà fondamentale”.

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