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Beatrice Bellucci, negativa ai test l’amica che guidava. Indagine per omicidio stradale, disposta l’autopsia

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Silvia Piancazzo, alla guida della Mini e amica della 20enne morta nello schianto sulla Cristoforo Colombo venerdì sera, è risultata negativa al narcotest e alla prova dell’etilometro. Si aggiunge così un altro tassello per gli inquirenti che indagano con l’ipotesi di omicidio stradale e stabilire cosa sia successo. Negativo anche il conducente della Bmw, Luca Domenico Girimonte, che è indagato e che nega che la Bmwbianca che ha impattato l’utilitaria con a bordo le due ventenni, fosse lanciata a 150 all’ora come sostenuto da alcuni testimoni. I due sono ancora ricoverati per le ferite riportate nello scontro. Mentre si setacciano le telecamere anche alla caccia di un’altra Bmw, di colore grigio, che sarebbe stata vista sfrecciare via i pm hanno disposto l’autopsia.

Se la Bmw, guidata da Girimonte, fosse stata impegnata in una gara con una altra auto poi fuggita dopo lo scontro nel procedimento potrebbe scattare anche l’accusa prevista all’articolo 9 ter del codice della strada che vieta di “gareggiare con veicoli a motore” che prevede pene dai sei ai dieci anni. In questo ambito prezioso potrebbe rivelarsi l’analisi dei telefonini dei due giovani di Anzio, centro del litorale laziale, che erano sulla Bmw.

“Silvia sa che la sua più cara amica non c’è più. È rimasta un’ora incastrata nelle lamiere prima che i vigili del fuoco riuscissero a tirarla fuori. È sempre stata cosciente, immagino che l’abbia chiamata e non sentendo risposta per tutto quel tempo abbia capito. Sarà stato terribile per lei, uno strazio. So che quando l’hanno estratta dalla macchina, è riuscita a dire qualche parola ai vigili del fuoco. Ha avuto persino la lucidità di consegnare a loro il suo orologio a cui tiene molto perché lo dessero a noi. Parlava, era cosciente. E questo per noi è un segnale di speranza. Deve farcela” ha detto in una intervista a La Repubblica il padre di Silvia che “è in coma farmacologico, è stata operata. Le sue condizioni sono gravi, i medici non si sbilanciano, la prognosi è riservata, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. Mia figlia è una ragazza prudente e responsabile, che non ci ha mai dato alcun problema. Di certo non andava ad alta velocità. Anzi, ogni volta che uscivamo noi in macchina ci salutava raccomandandoci di andare piano e di mettere sempre la cintura di sicurezza. Stavano solo andando a passare una serata tranquilla tra amiche e si sono ritrovate in questa follia”.

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