Corteo della Cgil a Roma, Landini sfila con Bonelli e Fratoianni contro Meloni e annuncia scioperi a oltranza
Un nuovo corteo della Cgil intitolato “Democrazia al lavoro” è partito da piazza della Repubblica a Roma e ha raggiunto San Giovanni, dove sono iniziato gli interventi degli ospiti. Si tratta dell’ennesima scampagnata progressista per sottolineare il dissenso al governo Meloni, eletto dal popolo e in crescita anche nei sondaggi. “È chiaro che la manovra di Meloni non corrisponde a nessuno dei bisogni della maggioranza dei cittadini, investe solo un sacco di soldi in armi e questa manifestazione è qui per ricordarglielo”, ha affermato il deputato di Avs Nicola Fratoianni, che evidentemente non ha letto il contenuto della legge di bilancio. Non a caso, per il prossimo triennio sono stati stanziati circa 3,5 miliardi per la famiglia, il contrasto alla povertà e la revisione Isee. Ma dietro l’angolo ci sono nuovi scioperi, come se fosse un rito da consumare a prescindere. Possibili scioperi contro la manovra? “Non escludiamo nulla”, dichiara il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Oggi vogliamo dimostrare che c’è una parte molto importante di questo paese che scende in piazza e chiede cambiamenti – spiega – se non saremo ascoltati e non sarà modificata radicalmente una legge che consideriamo sbagliata, valuteremo e non escludiamo assolutamente nulla. Di sicuro non finisce qui la nostra mobilitazione, se le cose non cambiano”.
“Non c’è proprio niente da festeggiare”, ha aggiunto il segretario della Cgil Maurizio Landini, commentando i festeggiamenti di FdI per i tre anni di governo all’hotel Parco dei Principi di Roma. Forse è arrabbiato perchè non è riuscito a mettersi in lista, o magari non sa più quali scusanti adottare per giustificare le adunate rosse. Quanto all’invito e all’intervento di Sigfrido Ranucci, Landini ha sottolineato che “siamo di fronte a un attacco alla libertà di stampa, alla libertà di lavorare, alla magistratura, non è un caso che noi la nostra manifestazione l’abbiamo chiamata ‘democrazia al lavoro’ perché pensiamo che c’è una crisi della democrazia e la democrazia si difende praticandola”.
Manifestazione della Cgil a Roma: tutti gli scivoloni dei sindacalisti e dei dem
Anche il Pd ha partecipato alla manifestazione della Cgil, con una delegazione di cui hanno fatto parte Marta Bonafoni, Andrea Casu, Annalisa Corrado, Gianni Cuperlo, Alfredo D’Attorre, Arturo Scotto e Nicola Zingaretti. E pure loro, sulle note di “Bella ciao”, hanno raggiunto piazza San Giovanni per assistere agli interventi sul pericolo dell’eversione antidemocratica. Mancava il bis dopo il discorso di Elly Schlein ad Amsterdam, che con la scusa di attaccare la destra ha svilito il nostro Paese parlando di estremismo. A evidenziare il presunto rischio di eversione stavolta è stato Luc Triangle, segretario generale belga dell’Ituc: “Sono qui anche per difendere la democrazia che è sotto attacco, non solo in Italia ma nel mondo”. Ci mancavano i pizzardoni che vengono a darci lezioni e a diffondere allarmismi dal resto d’Europa: ecco l’effetto delle parole di Schlein.
Le frasi assurde di Landini e Bonelli
“È una bellissima giornata, una grandissima manifestazione e voglio ringraziare tutti quelli che hanno scelto di essere qui”, ha sottolineato Landini. Strano che sia così felice, prima aveva detto che non c’era nulla da festeggiare, forse ha cambiato idea. “Non ci fermeremo e andremo avanti insieme finché non si cambierà questa manovra sbagliata”, ha aggiunto il segretario della Cgil, senza precisare alcuna criticità. Invece di parlare del lavoro, preferisce occuparsi delle tematiche politiche: sembra il leader di un partito. A dargli manforte è arrivato anche il deputato dei Verdi Angelo Bonelli: “C’è un’Italia che dice stop alle bugie di Giorgia Meloni, un Paese dove la povertà assoluta aumenta, la pressione fiscale ha raggiunto i massimi storici e dove il trasporto pubblico è stato tagliato per finanziare il Ponte sullo stretto e l’acquisto delle armi. A questo noi diciamo no”.
Le spara un po’ tutte il pasdaran degli ambientalisti, senza ricordare che i redditi degli italiani hanno superato Francia, Spagna e Inghilterra. Peraltro, il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,6% con il valore più alto di sempre, mentre la disoccupazione è scesa al 6%, ai minimi dal 2007. A quanto pare, Bonelli non riesce a comprendere che senza le spese per la difesa non sarebbe minimamente possibile garantire la sicurezza alle manifestazioni. Ritorna in auge anche l’argomento del Ponte sullo stretto, visto che ormai le grandi opere sono diventate le nemesi della sinistra. Comunque sia, bisognerebbe ricordargli che anche il viadotto tra la Sicilia e la Calabria è un’infrastruttura pubblica, che guardacaso dovrebbe garantire proprio il trasporto pubblico e privato.
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