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MotoGP, Bagnaia inizia a guardarsi attorno. Quale potrebbe essere la scommessa vincente verso il 2027?

In MotoGP, il 2027 si annuncia come una rivoluzione, soprattutto perché entrerà in vigore un nuovo regolamento tecnico. Cambierà, dunque, la cilindrata dei motori e saranno introdotte una serie di limitazioni su elettronica e aerodinamica. Finirà l’era attuale e ne comincerà una nuova. Ben sapendolo, in tempi recenti molti contratti sono stati siglati ponendo come termine il 2026.

Fra di essi c’è anche quello di Francesco Bagnaia con Ducati, la Casa con cui gareggia da quando ha fatto il proprio debutto in MotoGP. Nel 2019 e 2020 con il satellite Pramac, dal 2021 come pilota del Factory Team, momento dal quale è stato messo al centro del programma di Borgo Panigale. Almeno sino al 2025, quando l’arrivo di Marc Marquez ha cambiato gli equilibri.

Il piemontese non interpreta al meglio la nuova Desmosedici, mentre lo spagnolo la gestisce decisamente meglio. I risultati sono lì a testimoniarlo e Pecco sta attraversando uno dei momenti più complessi della sua carriera. Sinora, la sua presenza in Ducati era data per scontata e indispensabile. Però, El Trueno de Cervera ha ormai messo in discussione il ruolo di punta di diamante del numero 63.

Ovvio, dunque, che Bagnaia possa cominciare a guardarsi attorno per valutare alternative. Lasciare Ducati, oggi, sarebbe una follia. Però chi può sapere quali saranno i valori del 2027? Verranno meno tante delle condizioni che hanno permesso all’azienda bolognese di instaurare il corrente predominio. Di conseguenza, trasferirsi altrove potrebbe essere una scommessa vincente.

Indovinare quale, però, a oggi equivale a tirare un dado. Chiaramente nessuno punterebbe su Ktm, vista la crisi aziendale e una prosecuzione del programma MotoGP sulla quale grava l’ascendente del “Vorremmo, ma solo se potremo”. Tuttavia, dire quale moto sarà la più competitiva tra Ducati, Aprilia, Honda e Yamaha, è assolutamente impossibile.

Quindi bene fa Pecco a guardarsi attorno, è un professionista e come tale ha diritto di cercare le condizioni di lavoro migliori. Se però ci si chiede quale possa essere la scommessa vincente, allora non deve guardarsi attorno, bensì allo specchio. Ora come ora, la sola scommessa veramente vincente può essere quella su sé stesso, per ritrovare quella fiducia indispensabile per battagliare ad armi pari con Marc Marquez.