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Май
2025

Capriolo investito sulla ss 565 a Samone, l’automobilista gli salva la vita

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SAMONE. In primavera capita sempre spesso di vedere animali senza vita ai bordi delle strade, in particolare dove non ci sono guardrail a delimitarle. Il guaio è che il pericolo vale sia per gli animali, di qualunque specie siano, sia per i conducenti che, magari la notte, si trovano davanti un capriolo o un cerbiatto in mezzo alla carreggiata. Per chi non si preoccupa soltanto di valutare i danni riportati dai veicoli, è bene sapere che ci sono dei comportamenti da adottare che possono aiutare l’animale a non morire.

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A raccontarci cosa si può fare per aiutare un esemplare in difficoltà è una nostra lettrice che, domenica scorsa, tornando a casa da lavoro con il buio, si è trovata davanti un giovane capriolo lungo la ss 565 nel territorio comunale di Samone, dove ci sono solo campi, subito dopo lo svincolo dell’autostrada procedendo in direzione dell’Alto Canavese, ma non barriere che impediscano agli animali di attraversare: «L’ho visto per un soffio e sono riuscita a sterzare per non centrarlo – racconta la 36enne di Rivarolo –. L’impatto laterale con la mia auto c’è stato, ma non è stato fatale per l’animale, anche se lo spavento è stato grande. Mi sono fermata con le 4 frecce inserite e sono andata a vedere le condizioni del capriolo, che era ancora vivo anche se sanguinante dalla bocca. Non sapendo che fare, ma non volendo lasciarlo in quelle condizioni, ho telefonato al Centro animali non convenzionali di Grugliasco, che mi ha suggerito di chiamare un Centro specializzato in Valsusa».

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Dopo sono iniziate le manovre di salvataggio: «L’agente ambientale che mi ha risposto al telefono, nonostante fossero le 23 passate, mi ha spiegato che spesso i caprioli incidentati non sono in pericolo di vita – continua la donna –. Al contrario, se hanno preso un colpo al capo, è come se fossero pugili finiti al tappeto dopo un colpo. Ciò che è importante fare, cercando di limitare al massimo i contatti con l’uomo, che può spaventare più delle ferite, è togliere l’animale dalla strada portando in un luogo sicuro. Nel mio caso è stato il campo adiacente alla strada. Dato che il capriolo era giovane e tramortito sono riuscita a spostarlo prendendolo da sotto le zampe anteriori. Da amante degli animali sono rimasta a vegliarlo a distanza, scoprendo che quanto detto dal tecnico ambientale era vero: dopo un’ora dall’impatto l’animale, ancora un po’ confuso, era riuscito ad alzarsi in piedi, confermandomi che le sue condizioni erano in netta ripresa. Ho atteso fino a quando non l’ho visto al sicuro nel mezzo del campo. A volte basta poco per salvare una vita, anche se si tratta di quella di un animale».

Dai centri specializzati raccomandano, inoltre, non solo di prestare attenzione alla guida, ma anche di non cercare di avvicinare i cerbiatti trovati nei prati, perché le madri solitamente sono nei dintorni. Una volta toccati dall’uomo, però, la mamma non li riconoscerà più, con il rischio che potrebbero essere abbandonati o morire di fame se non verranno accuditi in un centro specializzato.