L’Inter si butta via, scudetto praticamente a Napoli
Un thriller. Uno di quelli a cui i tifosi nerazzurri sono abituati oramai da tempo e che, questa volta, potrebbe costare un tricolore. Succede di tutto sulla bisettrice Milano-Parma e i nerazzurri si ritrovano a masticare amaro.
Bisseck croce e delizia
C’è un protagonista nella serata del Meazza. Un protagonista nel bene e nel male, anche, se a far la differenza è soprattutto il secondo aspetto purtroppo per il protagonista: Yann Bisseck
Il difensore tedesco si costruisce il merito, sul finire di prima frazione, di far esultare il Meazza con un gol da rapinatore d’area di rigore. Se l’Inter va al riposo in vantaggio è grazie alla capacità del centralone tedesco di battere Mandas con un destro potente sotto la traversa. Questa è la delizia della serata
Purtroppo però, per i tifosi interisti, la suddetta delizia ha un risvolto amaro, sul finire di partita. E’ sempre il difensore tedesco a procurare, ingenuamente, il rigore che, nonostante l’intuizione di Sommer, vale il 2-2 finale tra Inter e Lazio. La sensazione prevalente, a fine gara, (visto anche lo 0-0 di Parma), è l’amarezza di aver buttato via la possibilità di presentarsi, agli ultimi 90 minuti, autentici padroni del proprio destino. Ora solo un autentico miracolo, che passa dai tre punti obbligatori a Como, potrà regalare all’Inter lo Scudetto.
L’Inter si butta via
A finire capo espiatorio della serata è il numero 31, ma la verità è anche un’altra. E’ stata tutta l’Inter a buttarsi via nei secondi 45 minuti della contesa. Una squadra troppo bassa che ha lasciato gioco, e iniziativa, alla formazione biancoceleste buttando via un’occasione che supera il concetto d’essere d’oro.
Dopo un primo tempo positivo, gli inzaghiani hanno perso mordente e, complice anche un calo di condizione, non sono riusciti a chiudere la sfida che poi ha vissuto gli alti e bassi che tutti hanno potuto vedere e che sono valsi i due punti persi.
La beffa ancora più atroce del concetto del pareggio è stata la prova d’orgoglio dimostrata nei momenti successivi ai due gol presi. I nerazzurri si sono riversati in massa nella metà campo avversaria trovando, dopo l’1-1, il gol di Dumfries e successivamente, dopo il 2-2, è andata vicina due volte, con Arnautovic, a fare il gol del 3-2. Nella prima occasione l’austriaco si è reso protagonista di un liscio clamoroso. Nella seconda, invece, ha si segnato, ma in palese fuorigioco. Al triplice fischio si mastica amaro
Ora serve il miracolo
Ora serve un miracolo. Uno di quelli da rimandare ai libri di storia, simil 5 maggio, anche se, stasera, a ricordare il 5 maggio è la negatività del tifo nerazzurro.
Se l’Inter, al 90′, era padrona del proprio destino, al triplice fischio si ritrova, in maniera maldestra, a non esserlo più. E’ tutto sfumato in un calcio di rigore e in un arrembaggio finale che non è servito a nulla.
L’Inter nell’ultima giornata, (che si giocherà presumibilmente domenica vista l’impossibilità dello spareggio), deve fare bottino pieno a Como e sperare che il Napoli stecchi la terza partita consecutiva contro un Cagliari che non ha nulla da chiedere al campionato essendosi salvato con una giornata d’anticipo. Viene difficile pensare ad un golpe anche ai più ottimisti. I motivi sono molteplici e vanno dal dover fare bottino pieno su un campo difficile e sperare nella contemporanea non vittoria di una squadra che si è ritrovata con un match-point infallibile a 90′ dal quarto tricolore della sua storia. L’Inter è pazza, ma domenica la pazzia potrebbe non bastare
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