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Sparatoria Monreale, Andrea Miceli aveva messo al sicuro la fidanzata. Il comune ha annullato la festa patronale

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Mentre proseguono le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Palermo, sulla sparatoria di ieri notte a Monreale con tre vittime e due feriti tra cui un sedicenne, alcuni testimoni raccontano all’Ansa che Andrea Miceli sarebbe stato ucciso nel momento in cui stava raggiungendo a piedi il cugino Salvatore Turdo, anche lui assassinato. Il ragazzo, riferiscono le fonti, aveva poco prima messo al sicuro la fidanzata, chiudendola in auto e raccomandandole di non muoversi. Pochi minuti dopo è stato colpito dai proiettili, è deceduto stamani in ospedale per le gravi ferite. Ancora sotto shock la fidanzata. Mentre è fuori pericolo, il ragazzo di 16 anni, rimasto ferito dai colpi di pistola sparati a Monreale la scorsa notte, ha risposto con messaggi agli amici, preoccupati per le sue condizioni, dal letto dell’ospedale Policlinico di Palermo dove è ricoverato. In ospedale rimane anche il secondo ferito, Nicolò Cangemi, 33 anni.

Sgomento, terrore, lacrime in piazza a Monreale, le persone sono incredule per la notte degli spari. Nelle fioriere ci sono i fori dei proiettili, pare una quindicina i colpi sparati da uno o più persone, con gli investigatori impegnati a identificarli, attraverso le testimonianze raccolte e le immagini acquisite delle telecamere di video-sorveglianza che si trovano nella zona del Duomo. “Circa mezz’ora prima della sparatoria mi trovavo nelle vicinanze del luogo dove è avvenuta, ero con la mia famiglia. C’era un po’ di confusione di ragazzi ma non eccessiva, i giovani stavano trascorrendo la serata bevendo tra di loro. Non ho notato però nulla di particolare. La situazione era tranquilla”, racconta Giuseppe Guzzo, un cittadino di Monreale che vive a pochi metri da via Benedetto D’Acquisto. “Una volta tornato a casa ho sentito un po’ di confusione – prosegue – ma non ho avvertito che poteva essere successo qualcosa di così grave”.

“Siamo molto preoccupati – dicono alcuni negozianti – Ieri notte qui c’erano tantissimi giovani e non c’erano pattuglie delle forze dell’ordine. Le prime ambulanze sono arrivate prima dei carabinieri. Temiamo per le nostre attività e per la nostra sicurezza”. “Sono sconvolto – aggiunge un imprenditore – Le vittime sono figli di miei amici. Si dice che qualcuno sia arrivato da Palermo e abbia iniziato a sparare. Probabilmente i nostri giovani sono stati vittime accidentali”.

“Speriamo che annullino la festa – aggiunge un commerciante che preferisce non dare le generalità – sarebbe il minimo rispetto a quello che è successo. Un gesto dovuto”. E infatti l’amministrazione comunale di Monreale ha deciso di annullare i festeggiamenti per la 399esima edizione della festa del Santissimo Crocifisso, i cui eventi avrebbero preso il via domenica sera. “In un momento di così profondo dolore per la nostra comunità, ogni festeggiamento appare inopportuno e irrispettoso verso le vittime e le loro famiglie”, dice il sindaco di Monreale, Alberto Acridiacono. In segno di lutto e di vicinanza ai familiari delle vittime, il comune di Monreale proclamerà il lutto cittadino nei giorni in cui si svolgeranno le esequie. La giunta ha deciso di farsi carico delle spese dei funerali “desiderando così offrire un concreto segno di solidarietà e sostegno alle famiglie in questo momento di sofferenza”. “La nostra comunità è ferita nel profondo – afferma Arcidiacono – ci stringiamo con affetto alle famiglie colpite e ci impegniamo a fare tutto il possibile per supportarle in questo momento così difficile. La perdita di queste giovani vite è una ferita che segnerà per sempre la nostra città”.

L'articolo Sparatoria Monreale, Andrea Miceli aveva messo al sicuro la fidanzata. Il comune ha annullato la festa patronale proviene da Il Fatto Quotidiano.