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Federer ospite d’eccezione al Masters di golf: “Il tennis? Spero di rientrare presto per un’esibizione”

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Ospite speciale all’ottantanovesima edizione del Masters Tournament di Augusta (Stati Uniti), il torneo di golf più atteso dell’anno, Roger Federer ha rilasciato, per l’occasione, alcune interessanti dichiarazioni. “In questo momento, mi sento pieno di energia. Quasi rigenerato.”. Ha sottolineato la leggenda del tennis mondiale. “Voglio passare molto tempo con i miei figli. I miei ragazzi hanno 11 anni, e le mie figlie stanno per compierne 16. È stato un bellissimo periodo per rafforzare il nostro legame. Abbiamo viaggiato tanto. Era sempre stato un nostro sogno esplorare nuovi luoghi o visitare alcuni di quelli dove eravamo già stati, ma viverli senza l’obbligo di allenamenti o partite, solo per goderci davvero il viaggio. Scherzo sempre dicendo che avrei dovuto ritirarmi prima, così avrei avuto più tempo, perché sono davvero felice…”. Ha dichiarato l’ex tennista elvetico.

Roger si è poi soffermato sulla sua partecipazione all’evento più prestigioso nel calendario mondiale del golf (nonché uno dei quattro Major, un po’ gli equivalenti degli slam tennistici), sport di cui è grande appassionato. “Sto ancora cercando di imparare. Sono in una fase che è come un grande cantiere aperto. Ho tanti pensieri sul backswing, sull’impatto e sul follow-through. Non tanto sul putting ormai, quello mi sembra più facile. C’è ancora un po’ di incertezza sul tee-shot, sperando che non finisca nel bosco o in acqua. Ma sono davvero migliorato“. Ha raccontato Roger, non senza un pizzico d’orgoglio.

Infine, l’ex numero 1 del mondo ha parlato dei suoi progetti legati alla Laver Cup (evento ideato da Federer insieme al suo manager Tony Godsick e in cui il 20 volte campione slam ha disputato la sua ultima gara ufficiale) e di un eventuale ritorno nel magico mondo della racchetta: “Mi piacerebbe ritornare a giocare a tennis, riempire di nuovo gli stadi. Spero di rientrare presto per un’esibizione. Per quanto riguarda la Laver Cup, l’idea è nata proprio in macchina. Ricordo che stavo andando dall’hotel al club a Shanghai, e quei viaggi erano molto lunghi. Ho sempre pensato che la generazione precedente non avesse ricevuto abbastanza riconoscimenti. Ed è questo quel che la Laver Cup vuole essere: un ponte tra le generazioni. I giocatori di oggi dovrebbero imparare dai loro capitani e abbracciare la profonda storia del tennis…”. Ha chiosato.