Joao Fonseca, una sconfitta che vale oro: “Fa parte del percorso”. E ora le vacanze con famiglia e fidanzata
È stata probabilmente, fino ad oggi, la partita più bella del torneo, giocata ad un’intensità pazzesca. Fonseca-De Minaur ci ha detto tanto, partendo dal punteggio di 5-7 7-5 6-3, in una battaglia di due ore e mezza giocato sul campo centrale di Miami che, come scritto a fine gara dall’australiano sulla telecamera, sembrava Rio de Janerio. È stato un match-up perfetto tra il diciottenne brasiliano, che ha mostrato lampi di talento cristallino, confermando di essere una delle giovani promesse più interessanti del circuito ATP, e il numero 11 al mondo, bravissimo nel contenere l’esuberanza giovanile dei colpi del brasiliano che, invece di variare il gioco, tirava sempre più forte. Fino a sbagliare o a farsi trovare fuori posizione. Nonostante la delusione per la sconfitta, Fonseca ha saputo trovare il lato positivo: “È stata la mia seconda volta contro un top 10 (in realtà De Minaur è numero 11, n.d.c.), ho sentito sulla mia pelle cosa significa. Ho giocato un buon tennis sin dall’inizio, imponendo ritmo e servendo bene” ha dichiarato a ESPN Brasil.
Occasioni mancate e crescita mentale
Il match contro De Minaur è stato un banco di prova importante per Fonseca, che ha avuto chance significative nel secondo set, ma non è riuscito a sfruttarle: “Ho avuto opportunità per brekkarlo e chiudere la porta, ma lui ha giocato bene. A volte sono stato troppo passivo, altre ho sbagliato qualche palla di troppo, ma fa parte del percorso. Ora tutto per me è una prima volta“. Un’analisi lucida, che denota già una maturità atipica per la sua età. Se da un lato la sconfitta inevitabilmente brucia nell’animo carioca, dall’altro la consapevolezza di poter competere a questo livello è un’iniezione di fiducia per il futuro per un giocatore che potrebbe finire top 20 entro fine anno.
Fonseca ha speso parole di elogio per il suo avversario, sottolineando la sua tenacia e solidità: “De Minaur non ti concede mai una palla facile. Tutte le sue palle sono insidiose, profonde. Corre su tutto e non puoi chiudere il punto in un colpo solo, devi lavorare per tre, quattro colpi. Non mi ha dato opportunità di venire a rete“. Questo tipo di esperienza contro giocatori di livello superiore sarà fondamentale per la crescita del brasiliano, che ha già dimostrato di poter competere con i migliori.
Un inizio di stagione da protagonista, senza off-season
Nonostante la sconfitta, il percorso di Fonseca nel 2024 è stato fin qui straordinario. La sua stagione è iniziata molto prima rispetto a quella degli altri, con la vittoria alle Next Gen Finals a fine dicembre, e da allora non si è mai fermato. Ha già collezionato 32 incontri, con 27 vittorie e quattro titoli, tra cui il Challenger di Phoenix e l’ATP 250 di Buenos Aires. Di fatto, non ha avuto una vera off-season e il suo calendario lo conferma: ora, infatti, arrivano le meritate vacanze. Dopo Miami, Fonseca tornerà direttamente a Madrid, senza disputare i tornei ATP 250 sulla terra della prossima settimana, e senza prendere parte a Monte-Carlo, Barcellona e Monaco, cui non è iscritto. Una scelta che evidenzia la necessità di una pausa prima di affrontare la stagione europea sulla terra battuta.
Verso la stagione sulla terra battuta
Dopo il tour americano, Fonseca si prenderà tre settimane di pausa in patria (una per le vacanze con la famiglia e la fidanzata, due per gli allenamenti a Rio de Janeiro), prima di tornare in campo per il Masters 1000 di Madrid il 23 aprile. A seguire, gli appuntamenti di Roma e Roland Garros, con la possibilità di aggiungere un ATP 500 prima dello Slam parigino. Sarà un periodo cruciale per testare il suo gioco sulla terra battuta e verificare la sua capacità di adattamento alle superfici più lente. Il talento c’è, la testa sembra essere quella giusta. Ora tocca a lui scrivere il suo destino, a partire dalla terra.