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Dazi Usa: chi viene colpito di più? Analisi veloce

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Dazi Usa: chi viene colpito di più? Analisi veloce

Dazi Usa: poco dopo il suo secondo insediamento alla Casa Bianca il Presidente Trump li ha imposti in primis a Canada, Messico e Cina. Le imposte sulle importazioni dall’estero sono sempre state al centro della sua politica economica nonostante le teorie più accreditate le considerino uno strumento superato. Quali paesi verranno colpiti maggiormente dallo strumento? Un’analisi veloce.

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Dazi Usa: di cosa si parla esattamente?

Dazi Usa: a partire dal 4 febbraio, il Presidente Trump li ha imposti in primis a Messico, Canada e Cina. In sostanza, i primi 3 partner commerciali degli Stati Uniti. A breve la stessa sorte toccherà ai paesi europei (l’Ue con 800 miliardi rappresenta il 20% degli scambi commerciali di Washington). In generale, si tratta di imposte sulle merci importate dall’estero (nel caso di Messico, Canada e Cina riguardano praticamente tutti i tipi di prodotti). Chi vuole vendere merci negli Usa, in pratica, paga delle tasse alla dogana per finanziare l’ingresso del prodotto.

Tale maggiorazione dovrebbe essere recuperata dal venditore aumentandone il prezzo. Dunque, almeno in linea teorica, i dazi servono per tutelare la propria produzione nazionale dalla concorrenza estera. Il ragionamento è che rendendo più cara la merce straniera i consumatori finiranno per scegliere quella del proprio paese (anche se bisogna considerare che il prezzo non è mai l’unica variabile presa in considerazione da chi deve comprare un prodotto).

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Chi viene colpito di più dal perno dalla Trumpnomics?

Dazi Usa: a essere colpiti di più da imposte su tutti i prodotti esportati negli Usa non potranno che essere appunto Messico, Canada e Cina. Come si diceva, i primi tre partner commerciali degli Usa. Il primo in realtà sarebbe l’Ue, che poi è un’unione doganale di fatto. D’altra parte, bisogna considerare la “discriminazione” tra paesi e beni che sembra aver in mente l’amministrazione Usa al momento di imporre tasse sull’ingresso di merci. Stessa cosa non possono fare i paesi Ue: cioè un paese membro dell’Unione non può decidere in autonomia di imporre dazi alle merci Usa in ingresso sul proprio territorio.  

Tornando ai dati, seguono Messico, Canada e Cina (che da soli rappresentano circa il 50% degli scambi commerciali Usa-estero): Germania, Giappone, Corea del Sud, Regno Unito, Taiwan, Vietnam, India, Paesi Bassi, Francia. L’Italia è il tredicesimo partner commerciale degli Stati Uniti. Gli Usa invece sono il terzo paese per importanza per l’export italiano.

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