Mosca, la guerra non ferma la cultura
di Amedeo Avrodet
Nonostante le tensioni internazionali e il contesto bellico, Mosca continua a essere un fulcro di attività culturali. Un esempio emblematico è la mostra “Architettura per le persone”, ospitata recentemente al centro Zotov.
La mostra ha visto la partecipazione di dieci rinomati studi di architettura moscoviti, ognuno dei quali ha interpretato una specifica emozione attraverso installazioni immersive. Le emozioni rappresentate includevano nostalgia, tranquillità, confusione, ispirazione, intimità, sorpresa, ansia, stabilità, illuminazione e festa. La disposizione degli spazi espositivi era concepita come un labirinto, invitando i visitatori a transitare tra ambienti contrastanti e a confrontarsi con una gamma di sensazioni diverse. Ogni sezione utilizzava materiali, texture, strutture, suoni, colori, odori e dimensioni specifiche per stimolare i sensi e suscitare reazioni emotive uniche. Tra una sezione e l’altra, erano presenti aree di “reset” dove i visitatori potevano riflettere sull’esperienza appena vissuta.
Gli studi coinvolti sono stati: Pergaev Bureau, 15 41, STEEL, Bureau A4, IND architects, MAParchitects, KOSMOS, ASADOV, GAFA e Megabudka, quest’ultimo anche curatore del progetto.
Durante la mostra, abbiamo anche avuto la possibilità di intervistare Anastasia Sorokina, studentessa dell’ultimo anno presso la facoltà di urbanistica e progettazione dell’ambiente architettonico del MARHI, l’Accademia di architettura di Mosca, la più importante e illustre nel territorio della Federazione Russa.
Sorokina ha condiviso le sue riflessioni sull’approccio urbanistico contemporaneo della città e sull’emergere dello stile architettonico noto come “emo-tech” (emotional techno):
“Come si sentono le persone in città, giorno dopo giorno, mentre percorrono i loro sentieri? L’attuale concezione urbanistica di Mosca si fonda sull’ideale di una città dal design totale, in cui ogni dettaglio è curato con meticolosa attenzione. Nasce ora uno stile architettonico noto come emo-tech (o ‘emotional techno’), che pone l’accento sulla percezione emotiva degli spazi, fondendo sapientemente tecnologia e sensibilità umana. Questo stile ambisce a plasmare un ambiente unico, in netto contrasto con l’architettura tradizionale, grazie alla presenza di numerosi elementi interattivi, audaci sperimentazioni nelle strutture e nei materiali e un uso evocativo delle metafore. L’esposizione si configura come uno strumento affascinante volto a instaurare un dialogo profondo tra l’architetto e lo spettatore, il quale, interagendo con l’allestimento, confronta la visione e la concezione dell’autore con le proprie esperienze interiori. In che misura le sensazioni di nostalgia, rivelazione o festosità percepite dal visitatore corrispondono all’immaginario dell’artista? Quale elemento ha maggiormente influenzato la formazione di tali impressioni? Il feedback emotivo offerto dal fruitore diviene un prezioso contributo, che il progettista potrà integrare nel proprio lavoro futuro, contribuendo così a forgiare un ambiente urbano migliore per il domani.”
La realizzazione di eventi come “Architettura per le persone” sottolinea l’impegno delle istituzioni moscovite nel promuovere la cultura anche in tempi difficili.
Il Comitato per l’architettura e l’urbanistica di Mosca, insieme al Centro Zotov e con il supporto della società di sviluppo “Donstroy”, ha organizzato questa esposizione per avvicinare il pubblico al mondo dell’architettura e mostrare il suo ruolo nella società contemporanea.
Il fatto poi che la mostra fosse ad accesso libero e gratuito dimostra ancora una volta quanto, nonostante i tempi difficili, l’arte e la cultura rappresentino
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