Trump ha arrestato e deportato in maniera indiscriminata a febbraio un numero record di migranti
Gli agenti dell’immigrazione negli Stati Uniti hanno arrestato più persone nei primi 22 giorni di febbraio 2025 rispetto a qualsiasi altro mese degli ultimi sette anni, secondo un’analisi del Guardian basata sui dati del Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS).
L’analisi del Guardian, che ha esaminato i dati del DHS a partire dal primo mese della presidenza di Donald Trump, insieme a interviste con avvocati dell’immigrazione, attivisti e ex funzionari dell’ICE, mostra come l’amministrazione abbia trasformato l’applicazione delle leggi sull’immigrazione negli Stati Uniti in poche settimane.
Nel tentativo di raggiungere l’obiettivo di Trump di effettuare “deportazioni di massa”, l’amministrazione ha rapidamente chiuso il confine meridionale degli Stati Uniti, sospendendo il programma di asilo e altri programmi umanitari introdotti durante l’era Biden. Allo stesso tempo, ha intensificato i controlli sull’immigrazione all’interno del Paese.
Le autorità non solo stanno arrestando più persone, ma stanno anche collocandone un numero sempre maggiore nei centri di detenzione. Martedì, il DHS ha annunciato che la capacità massima di detenzione era stata raggiunta, con 47.600 detenuti.
L’analisi del Guardian rivela inoltre che, sebbene l’amministrazione sostenga di prendere di mira i “criminali”, l’applicazione delle leggi da parte dell’ICE è diventata in realtà sempre più indiscriminata. Inoltre, dimostra come il tentativo di aumentare il numero di arresti stia ridefinendo il rapporto tra le autorità federali per l’immigrazione e le forze dell’ordine locali.
“Quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio miscuglio di tattiche diverse”, ha dichiarato Gracie Willis, avvocata del National Immigration Project, un’organizzazione che riunisce avvocati e attivisti per i diritti degli immigrati.
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