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Nuovo scandalo corruzione in Ue: arrestati lobbisti Huawei per corruzione nei confronti di europarlamentari. C’è anche un italiano

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Un nuovo scandalo corruzione gela il Parlamento europeo. Mentre lo scandalo Qatargate riaffiora dopo due anni con la richiesta della Procura belga della revoca dell’immunità per le europarlamentari del Pd, Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualmini, gli investigatori giovedì mattina all’alba, come scrivono Le Soir, Knack e Follow The Money, un centinaio agenti della polizia giudiziaria federale hanno perquisito 21 indirizzi nella regione di Bruxelles, nelle Fiandre, in Vallonia e anche in Portogallo. In manette sono finiti diversi lobbisti che lavorano per il colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, sospettati di aver corrotto attuali o ex parlamentari europei per promuovere la politica commerciale dell’azienda nel Vecchio Continente.

Gli agenti dell’Ufficio centrale per la repressione della corruzione (OCRC), hanno visitato le abitazioni e gli uffici di diversi lobbisti che avevano lavorato o lavorano ancora per il colosso cinese della tecnologia nell’ambito dell’operazione rinominata “Generazione”. Le accuse, a vari livelli sono di organizzazione criminale, corruzione, falsificazione e uso di documenti falsi e riciclaggio di denaro.

Lo scandalo tocca nuovamente l’Italia perché secondo quanto scrivono i quotidiani che hanno svelato l’inchiesta l’obiettivo principale dell’operazione è Valerio Ottati, 41 anni, direttore degli affari pubblici dell’ufficio Huawei presso l’Unione Europea dal 2019. Ottai, però, è passato a lavorare per il colosso cinese solo dopo aver passato dieci anni a svolgere il ruolo di assistente all’interno del Parlamento europeo, sia per un deputato di Forza Italia (Ppe) sia per uno del Pd (S&D). Basta guardare il suo curriculum per capire che, nella sua stagione forzista, i contatti con Pechino sono stati frequenti, come confermano anche fonti di bruxelles a Ilfattoquotidiano.it. Dal 2009 al 2014, secondo quanto confermato dalle fonti a Ilfattoquotidiano.it, Ottati è stato assistente dell’europarlamentare di Forza Italia Crescenzio Rivellini per il quale si occupava proprio di rapporti con la Repubblica Popolare Cinese, con mansioni che comprendevano anche il “dialogo sulla cooperazione per l’innovazione UE-Cina, relazioni commerciali UE-Cina, questioni relative all’accesso al mercato e agli investimenti”.

Articolo in aggiornamento

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