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Pentathlon, Matteo Cicinelli: “La nuova obstacle race necessita di una preparazione fisica importante”

Alice Liverani ha condotto il nuovo appuntamento con la trasmissione Focus, andata in onda sul canale YouTube di OA Sport, che ha avuto come ospite Matteo Cicinelli, fresco vincitore della prima tappa di Coppa del Mondo 2025 di pentathlon moderno, andata in scena al Cairo, in Egitto.

L’avvicinamento a questo sport multidisciplinare: “Ho cominciato, se non sbaglio, intorno ai 7-8 anni, non ricordo bene, nel Centro di Preparazione Olimpica di Montelibretti. Non è uno sport in cui dici: ‘Voglio andare a fare pentathlon’. Mio fratello maggiore faceva scuola nuoto a Montelibretti, mia madre per comodità portava anche me. Con il passare degli anni è stato visto che era uno sport che mi riusciva, ed allora hanno mi hanno proposto di aggiungere anche la corsa, quindi è uno sport che cominci a fare progressivamente, quindi cominci con il nuoto e la corsa, che sono quelli più facili da eseguire, per poi cominciare a fare scherma, aggiungere il tiro ed infine l’equitazione. Diciamo che intorno ai 13 anni, se non sbaglio, mi allenavo in tutti e cinque gli sport, quindi l’ordine è questo: nuoto, corsa, scherma, tiro ed equitazione. Fortunatamente andavo in questo Centro di Preparazione Olimpica per il pentathlon moderno, quindi è stato molto casuale quello che è successo, se fosse stato un Centro di Preparazione per il triathlon, avrei fatto triathlon, probabilmente“.

L’importanza dei gruppi sportivi militari: “E’ uno sport dispendioso dal punto di vista economico, e dunque avere il contributo, per esempio, dell’Arma dei Carabinieri, ti permette di poterti allenare, e nel mio caso di allenarmi al 100%, grazie al gruppo sportivo. Quindi innanzitutto ti permette di costruirti come un atleta vero, e naturalmente poi c’è la parte emotiva, che gioca un ruolo fondamentale, perché vinci le prime medaglie e hai una voglia matta di continuare ad allenarti, di spaccarti la schiena, di gareggiare ancora, e puntare poi a quel sogno che, non lo nascondiamo, sono le Olimpiadi, per tutti quanti“.

L’introduzione della prova ad ostacoli al posto dell’equitazione: “Per quanto riguarda l’equitazione, devo ammettere che negli ultimi anni non mi ha portato molta felicità, difficilmente riuscivo ad incastrare una buona gara di equitazione, quindi per quanto mi dispiaccia, perché dal punto di vista emotivo sono affezionato all’equitazione, l’ho praticata per circa dieci anni, dal punto di vista prettamente sportivo ed agonistico posso dire che in qualche modo ci ho guadagnato, e si può anche vedere dal risultato dell’ultima gara. La preparazione naturalmente adesso ha lasciato un po’ il tempo che trova, perché sono rientrato dalle Olimpiadi, la ripresa comunque è molto lenta, perché torni da un circa un mese di stacco. La obstacle race è uno sport comunque molto bello, molto impattante sulla muscolatura, sulle articolazioni, quindi non puoi decidere dall’oggi al domani di andare a fare la obstacle race, ha bisogno comunque di una preparazione fisica importante, con il preparatore atletico che, fortunatamente per quanto mi riguarda, è uno dei migliori sul campo, quello che mi segue, Simone Florio. Stiamo lavorando, per adesso, per arrivare al top anche in quest’altra disciplina“.

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