Ecco cosa aspettarsi dal vertice in Arabia Saudita tra Usa e Russia
Nei prossimi giorni si terranno colloqui di alto livello tra Stati Uniti e Russia in Arabia Saudita, secondo quanto riportato dalla Cnn, che cita fonti informate senza fornire ulteriori dettagli. Questi incontri saranno distinti dalle trattative che sono previste per domani a Gedda tra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina. Russia e Stati Uniti si trovano ancora nelle fasi iniziali del processo negoziale per ristabilire le loro relazioni, un percorso che si preannuncia lungo e complesso. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov sottolineando però che entrambi i presidenti hanno manifestato la volontà politica di procedere in questa direzione. Sebbene Donald Trump e Vladimir Putin abbiano avuto finora una sola conversazione telefonica, il confronto è stato definito da Peskov come «un momento abbastanza costruttivo per iniziare il dialogo e affrontare le questioni in sospeso». Zelensky, che arriva oggi a Gedda, in un messaggio sui social media alla vigilia dei colloqui bilaterali in Arabia Saudita ha affermato che «l’Ucraina ha cercato la pace fin dal primo istante della guerra e abbiamo sempre sostenuto che l'unica ragione per cui il conflitto prosegue è la Russia. Siamo pienamente impegnati in un dialogo costruttivo, ma vuole che i nostri interessi siano tenuti in considerazione nel modo giusto».
Trump in un incontro con i giornalisti a bordo dell'Air Force One ha chiarito la sua posizione e le sue intenzioni: «Nessuno ha davvero le carte. L'Ucraina non ha le carte, la Russia non ha le carte. Quello che si deve fare è trovare un accordo e fermare le uccisioni. È una guerra insensata e noi la fermeremo».
Secondo il Financial Times (Ft) che cita «funzionari informati sui preparativi per i negoziati nei colloqui bilaterali di domani in Arabia Saudita, l'Ucraina cercherà di convincere gli Stati Uniti a riprendere la (condivisione di) intelligence e il supporto militare, convincendo Trump che Zelensky vuole una rapida fine della guerra con la Russia» Inoltre secondo il Ft è pronta a proporre un cessate il fuoco parziale con Mosca sugli attacchi di droni e missili e sulle operazioni nel Mar Nero. Sempre al Financial Times Volodymyr Fesenko, analista politico di Kiev, ha detto che «le tattiche sono cambiate. Ora la cosa più importante è normalizzare le relazioni con gli Stati Uniti e, se prima il piano era di ottenere prima le garanzie di sicurezza e poi spingere per un cessate il fuoco, ora è ovvio che l'ordine sarà diverso. Trump dice che l'Ucraina non vuole un cessate il fuoco, quindi il nostro obiettivo è dimostrare agli Stati Uniti che siamo pronti ad agire il più rapidamente possibile e ad avviare negoziati diretti con la Russia». A Gedda si discuterà anche della guerra nella Striscia di Gaza, con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (MbS) che ha le idee chiare su cosa fare una volta terminata il conflitto.
Il leader saudita si è detto disposto a occuparsi della ricostruzione e della gestione futura di Gaza, ma solo dopo aver «bonificato» il territorio dalla presenza di Hamas e dei suoi affiliati. Questi ultimi verrebbero trasferiti, dietro compenso, in parte in Giordania e in parte in Egitto, due Paesi che dipendono fortemente da Riad e Washington. Con questa operazione, MbS otterrebbe un porto sul Mediterraneo, che, se sviluppato adeguatamente e non utilizzato per scopi terroristici, potrebbe rientrare nel suo ambizioso piano infrastrutturale «Vision 2030». Anche Israele, che nel frattempo ha inviato una delegazione in Qatar per discutere la seconda fase della tregua, ne trarrebbe enormi vantaggi in termini di sicurezza.
Il vertice di Gedda si apre in un momento di forte tensione geopolitica, mentre le forze navali di Iran, Cina e Russia hanno dato il via alle loro esercitazioni militari congiunte nel Golfo di Oman. Queste manovre rappresentano una dimostrazione concreta dei legami militari tra i tre Paesi, proprio mentre gli Stati Uniti, sotto la guida di Trump, tentano di rompere la loro alleanza. Secondo i media statali cinesi, l'esercitazione denominata «Security Belt-2025» si sta svolgendo nei pressi del porto iraniano di Chabahar ed è la quinta operazione navale congiunta tra Iran, Cina e Russia dal 2019. Un segnale chiaro che rafforza la cooperazione tra queste potenze proprio mentre i negoziati diplomatici in Medio Oriente cercano di ridefinire gli equilibri nell’area. Sulle esercitazioni di Iran, Cina e Russia, Trump ha detto di non essere affatto preoccupato per la dimostrazione di forza da parte dei tre avversari degli Stati Uniti: «Siamo più forti di tutti loro. Abbiamo più potere di tutti loro», ha dichiarato a Fox News. La preoccupazione è che un'avversione comune nei confronti degli Stati Uniti stia favorendo una collaborazione sempre più stretta tra questi Paesi, aumentando il pericolo che ciascuno di essi, singolarmente, costituisce per Washington e i suoi alleati. Una minaccia che potrebbe manifestarsi non solo in una specifica area, ma su più scenari globali contemporaneamente.
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