Novak Djokovic, lo strano primato al contrario con van de Zandschulp
Particolari i numeri che si trascinano dietro alla sconfitta di Novak Djokovic contro Botic van de Zandschulp. Il serbo stecca di nuovo a Indian Wells, e questo 2025 per il momento suona come una fotocopia del 2024, con un inizio di anno da semifinale agli Australian Open e poi mesi successivi particolarmente difficili.
Il lato più, se vogliamo, curioso, è anche quello che lega direttamente la sconfitta della notte a quella di un anno fa contro Luca Nardi. Per la prima volta, infatti, un giocatore compreso tra i primi 10 al mondo ha perso per due anni consecutivi contro un lucky loser in un singolo Masters 1000 da quando la categoria, sotto i suoi vari nomi, è stata istituita, vale a dire nel 1990.
Di converso, peraltro, van de Zandschulp è il terzo giocatore a battere l’ex numero 1 del mondo da lucky loser. Oltre al già citato Nardi, c’è anche il caso di Lorenzo Sonego, che conseguì il risultato nei quarti di finale dell’ATP 500 di Vienna nel 2020.
Ora per Djokovic continuano ad aprirsi dilemmi di vario genere, considerando che il massimo livello nei 1000 sembra ormai un ricordo per larga misura lontano, se si eccettuano rari momenti del 2024. In sostanza, per il serbo Miami si trasforma nella necessità di invertire una tendenza che di positivo ha ben poco.