Meloni a “XXI Secolo” incalza le opposizioni: “Dicano se vogliono mandare soldati in Ucraina o no. Basta letture infantili”
La linea del ragionamento e della lucidità. Il premier Meloni ribadisce con forza la posizione dell’Italia espressa al vertice di Londra sull’Ucraina. “Il momento non è facile, non è facile per nessuno. Non è certamente facile per me, quando bene o male ti trovi a prendere delle decisioni che inevitabilmente incideranno sul futuro della tua nazione, dell’Europa, del quadro geopolitico nel suo complesso”. Giorgia Meloni, ospite di XXI secolo su Rai uno spiega che la linea delle prudenza e dell’unita dell’Europa è la via maestra. Dialogo con Usa e Nato, appoggio a Kiev, tenere unite le due sponde dell’Atlantico. “L’Italia lavora per favorire un incontro tra Paesi europei e Stati Uniti per parlarci in modo franco su come vogliamo affrontare le sfide che si presentano” aveva detto al summit dei leader europeo”.
Meloni: “L’obiettivo di tutti è arrivare a una pace definiva”
“Certo non è che sono decisioni che si prendono con leggerezza. E questa è anche la ragione per la quale sono convinta che sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla. Un momento nel quale bisogna mantenere la calma,;nel quale bisogna cercare di ragionare nel modo più lucido possibile guardando sempre all’obiettivo e alla priorità”, dice rispondendo a Francesco Giorgino. La stella polare è una sola: “Per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano. E credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi possibile frattura all’interno dell’Occidente. Perché una divisione, una frattura, divisioni in generale ci renderebbero solamente tutti quanti più deboli”. Durante il programma dell’ammiraglia Rai ha modo di spiegare passaggi chiave. Prima di tutto charire che “alla fine, al di là di quello che può sembrare, l’obiettivo è un obiettivo condiviso: che è quello di “portare pace in Ucraina, portare in Ucraina una pace giusta, portare una pace stabile, duratura, io direi definitiva”.
“Non manderemo soldati italiani in Ucraina”
“Quindi -sottolinea- la questione centrale è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina”. E per “fare in modo che non possa tornare la guerra. Equesto serve a tutti, serve all’Ucraina, serve ai paesi europei. Particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia. E serve a Donald Trump che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare”. Sull’invio di truppe Meloni rimane molto perplessa. “Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia e dalla Gran Bretagna, l’Italia ha espresso le sue perplessità. Secondo me è una cosa molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficaci:, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina”. Lo dice Giorgia Meloni, ospite di XXI secolo su Rai uno, in onda in seconda serata.
La stoccata alle opposizioni
Arriviamo al capitolo opposizioni. Cosa vogliono fare non è affatto chiaro. “La linea mia è che sto con l’Italia, in Europa, per l’Occidente- incalza il premier- e le letture infantili le lascio ad altri. Perché in questo momento non ce le possiamo permettere”. Criticano il governo, in ordine sparso, convocano piazze separate. La vaghezza è massima. “Quando le opposizioni dicono che l’Italia deve stare senza se e senza ma dalla parte dell’Europa – come se gli Stati Uniti non fossero i nostri alleati, ma va bene- vorrei sapere se questo significa anche che dovremmo mandare i soldati italiani in Ucraina; come fa la Francia, come insomma ragiona di fare la Francia. Perché -ripeto- gli slogan sono bellissimi, dopodiché però agli slogan seguono delle scelte. E io sarei contenta di avere un’idea più chiara di cosa vogliono fare: anche perché ho rispetto ovviamente della posizione delle opposizioni”. “Tra l’altro queste sono materie sulle quali più si cerca di essere d’accordo sul da farsi e meglio è, quindi un elemento di chiarezza forse da questo punto di vista ci può aiutare”.
Da sinistra polemiche fine a se stesse
“Non ho difeso Zelensky?”. Meloni rimane allibita di come da sinistra sia stata attacccata. “Un po’ dispiace che si preferisca sempre la polemica un po’ fine a se stessa. Voglio dire quando scoppiò la guerra in Ucraina e io ero a capo dell’unico partito all’opposizione del governo Draghi. Il governo Draghi potè contare sul nostro contributo, sul nostro aiuto. Ci sono dei momenti nei quali non c’è bisogno di fare polemica per forza. Ho detto quello che penso, questo è il tempo in cui le persone serie lavorano per ricomporre, non lavorano per dividere ulteriormente. A chi giova la tifoseria?”.
Dazi, Meloni: “E’ uno dei temi che ho già affrontato con Trump”
Capitolo dazi. Non convengono a nessuno, ribadisce il premier. E non conviene a nessuno neppure “una guerra commerciale, neanche agli Stati Uniti”. Dopo di che, ha osservato, “da tempo” e non dall’amministrazione Trump, gli Usa pongono il tema di “un surplus commerciale. E credo si possa risolvere in maniera positiva piuttosto che avviando una escalation”. Questo, ha aggiunto “è uno dei temi che affronterò e in parte ho già affrontato con il presidente Trump e l’Europa affronterà e “sta affrontando con il presidente” Usa. E su questo, ha concluso, “farò di tutto” per difendere l’Italia che è una “nazione esportatrice”.
“Il premierato riforma necessaria”
L’intervista con Giorgino procede poi a tutto campo. Si parla del premierato: “E’ una riforma che sta procedendo in Parlamento. Siamo assolutamente determinati ad andare avanti con le riforme che abbiamo proposto per questa nazione”. La riforma del premierato è “necessaria” e non a questo governo, spiega: “E’ una riforma necessaria per chi verrà dopo di noi. Penso che sia una riforma necessaria per l’Italia, perché fa fondamentalmente due cose: rimette il potere di scelta nelle mani dei cittadini. E a chi viene scelto dai cittadini viene dato il tempo di realizzare la visione che i cittadini hanno chiesto di realizzare”. “La stabilità oggi è l’elemento di maggiore forza che noi abbiamo in Italia nel quadro internazionale, ti dà credibilità a livello internazionale, ti dà una visione da realizzare”.
Giustizia: “Toni apocalittici fuori luogo”
Quindi il discorso approda alla riforma della giustizia che tanti mal di pancia sta provocando alle toghe. Sul braccio di ferro con la magistratura, Meloni ha commentato: “Affronterò l’incontro con l’Associazione nazionale magistrati con uno spirito aperto, con grande rispetto. L’ho detto tantissime volte: ho cominciato a fare politica quando hanno ucciso un giudice, un magistrato. Io ho per la magistratura un rispetto enorme. Questa non è una riforma fatta contro qualcuno. E una riforma secondo me necessaria per far funzionare meglio la giustizia. Penso che i toni apocalittici che in alcuni casi ho sentito siano assolutamente fuori luogo”.
L'articolo Meloni a “XXI Secolo” incalza le opposizioni: “Dicano se vogliono mandare soldati in Ucraina o no. Basta letture infantili” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.