“Tutte quelle ore dove sotto non c’è nulla mi spaventano ancora, fare Sanremo è come sorvolare l’oceano”: Stefano De Martino arriva sul Nove

Stefano De Martino, tra i volti più apprezzati della Rai grazie al successo di “Affari tuoi”, approda al Nove. Nessun cambio di casacca, giusto il tempo di un’intervista a “Che tempo che fa” per parlare del suo periodo d’oro ma anche di quell’elefante nella stanza chiamato Sanremo. Non è un mistero, infatti, che si faccia il suo nome come uno dei futuri presentatori della kermesse.

De Martino si presenta alla scrivania di Fabio Fazio in giacca e polo, a differenza della camicia bianca e della cravatta che sfoggia ogni sera nel “gioco dei pacchi”: “Mi hanno detto che adesso si usa così, al Nove si mette la polo, via le cravatte” ironizza lo showman, che interrogato sul successo che sta vivendo cerca di frenare: “Sono in uno stato di inconsapevolezza totale, non voglio abituarmi a questa cosa. Ho avuto la fortuna di conoscere molti artisti nel corso di questa breve carriera per capire che siamo tutti in affitto e quindi me la godo sapendo che ci sarà un periodo in cui sarà un po’ meno”.

Inevitabile parlare dei numeri record di “Affari tuoi”. De Martino però non se ne prende da solo il merito, e nelle sue parole si legge un plauso ai colleghi che lo hanno preceduto, Amadeus in primis dal quale ha raccolto il testimone: “Sono tanti, è un orario di punta con un programma che ha una storia infinita, quei 7 milioni erano lì e bisognava solo non farli scappare e non rovinare le cose. Non era detto che io riuscissi a non rovinarle” osserva.

Quanto invece a una eventuale futura conduzione di Sanremo, l’ex ballerino fa sapere di non essere ancora pronto, ma di star lavorando per arrivare al giorno in cui poter accettare la proposta qualora dovesse giungere: “Questo mestiere è simile al pilota di aerei” spiega De Martino, “bisogna avere tante ore di volo per trasportare tanti passeggeri. Io ho cominciato su Rai2 con un piccolo aereo, adesso ‘Affari Tuoi’ è un vero e proprio aereo di linea dove io tutti i giorni faccio una tratta Milano-Napoli, Milano-Palermo. Fare il Festival significa guidare un boeing e quindi sorvolare l’oceano. Tutte quelle ore dove sotto non c’è nulla a me ancora un po’ spaventano”. Per ora quindi si continua a volare basso, giusto per non uscire dalla metafora, ma questo non vuol dire che il pensiero ogni tanto non vada lassù tra le nuvole: “Sto facendo le mie ore di volo, le continuo ad accumulare perché vorrei guidare quell’aereo con questa disinvoltura. Se dovesse mai arrivare, spero di farmi trovare pronto”.

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