ru24.pro
World News in Italian
Февраль
2025

Lavoratori migranti in piazza a Roma: “Difficile aprire un conto corrente. Così non ricevo lo stipendio”. “Non ho potuto avere un contratto”

0

Una giornata di mobilitazione nazionale con presidi in diverse città d’Italia, tra cui Roma, Napoli, Palermo, Novara e Foggia. Il sindacato Usb e molte associazioni in piazza per chiedere la regolarizzazione dei lavoratori stranieri.

Giorni e notti in fila davanti alle questure per prendere un appuntamento per il permesso di soggiorno, lavoro nero, difficoltà nell’accesso al servizio sanitario, nell’affittare una casa e perfino nell’aprire un conto corrente. Sono questi alcuni dei problemi che i lavoratori e le lavoratrici migranti vivono ogni giorno e per cui sono scesi in piazza. Diverse le manifestazioni in tutta Italia, organizzate dal sindacato Usb, a cui hanno aderito molte associazioni, tra cui Arci Roma, il Movimento per il Diritto all’Abitare, Mani Rosse Antirazziste e SOS Rosarno e Sportello Migranti 49.

“Non hanno gli stessi diritti nel momento in cui si rivolgono per avere la residenza, la tessera sanitaria oppure anche per ottenere un conto corrente postale”, spiega Stefano De Angelis, responsabile lavoro migrante Usb. Perché infatti, una delle difficoltà sollevate in piazza, è proprio quella dell’accesso a un Iban, in particolare per i richiedenti asilo in attesa della Commissione.

“Ai richiedenti asilo, quando presentano la richiesta alla Questura – spiega Mattia Gregorio della Federazione del sociale Usb – viene rilasciato un attestato nominativo (la ricevuta della presentazione della richiesta di protezione internazionale) che sostituisce un permesso di soggiorno provvisorio, in attesa della valutazione da parte della Commissione. Si crea un paradosso, perché – continua Gregorio – quando vanno in Posta o in banca per aprire un conto, con questo documento vengono respinti.”

“Il problema nasce perché in alcune questure, come in quella di Roma – dichiara Federica Remiddi, avvocata di Asgi, l’associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione – la ricevuta della richiesta di protezione internazionale, rilasciata nella fase amministrativa, non ha una scadenza. Gli uffici postali richiedono che anche su questa ricevuta provvisoria ci sia una scadenza di 6 mesi, che però non è prevista né dalle questure né dalla legge.”

Il FattoQuotidiano.it è andato in diversi uffici postali della città e ha verificato le difficoltà, per i richiedenti asilo, ad aprire i conti di base.

Poste contattata dal Fatto Quotidiano ha dichiarato: “Un richiedente asilo, ancora in attesa del rilascio del permesso di soggiorno, se vuole aprire un conto, da normativa, deve presentare questi documenti: il codice fiscale, il permesso di soggiorno per i richiedenti asilo oppure la ricevuta della presentazione della richiesta di protezione internazionale (in corso di validità)”.

Nel 2024 ad Asgi sono arrivate circa 50 segnalazioni di difficoltà ad aprire un conto di base: “Noi abbiamo reagito a questa prassi che per noi è illegittima e discriminatoria. Abbiamo intrapreso circa una decina di cause e abbiamo sempre ottenuto delle pronunce di accoglimento. Il tribunale civile di Roma per alcuni casi ha ordinato agli uffici postali di procedere all’apertura del conto anche con questa ricevuta”.

Una difficoltà che rischia di far perdere ai richiedenti asilo la possibilità di avere un contratto o di essere pagati con regolarità: “Per essere contrattualizzati c’è la necessità di avere un Iban – conclude Gregorio – e quindi di fatto questa assenza sta creando lavoro nero e questo ha ricadute sullo sfruttamento e sul caporalato”.

L'articolo Lavoratori migranti in piazza a Roma: “Difficile aprire un conto corrente. Così non ricevo lo stipendio”. “Non ho potuto avere un contratto” proviene da Il Fatto Quotidiano.