Sinner, il preparatore: “Lo stop ci consentirà di lavorare su alcune piccole cose”. Bertolucci: “Servirà meglio di prima, poco ma sicuro”
“Il fatto di avere così tanto tempo, quasi una preparazione da atletica leggera, ci consentirà di andare a toccare profondamente delle caratteristiche e delle condizioni che vogliamo migliorare“. Dopo l‘accordo con la Wada in merito al caso Clostebol che prevede la sospensione di Jannik Sinner fino al prossimo 4 maggio, l’altoatesino potrà quindi sfruttare l’assenza dai campi per perfezionare alcuni aspetti del suo gioco. Lo ha affermato il suo preparatore atletico, Marco Panichi, ospite di Sky Tennis Club, in cui ha parlato del lavoro che verrà svolto dall’azzurro. È vero che il provvedimento dell’Agenzia Mondiale Antidoping proibisce a Sinner di allenarsi fino al 13 aprile, ma solo per quanto riguarda luoghi associati all’ATP, all’ITF, alla WTA o ai Grandi Slam. Infatti, dalla prossima settimana, il numero uno al mondo ha in programma di rimettersi al lavoro a casa sua presso il Country Club di Monte Carlo, un circolo privato.
“C’è sempre qualcosa da migliorare, anche se parliamo di piccole cose visto che queste ‘macchine di Formula 1’ sono già molto evolute. Rimane il fatto che dal punto di vista motivazione sono delle spinte importanti. – ha spiegato Panichi – Sapere che possiamo dedicare tanto tempo a determinate cose è una spinta importante. Sarà una nuova esperienza, un qualcosa di nuovo”, ha aggiunto l’ex preparatore tra gli altri di Novak Djokovic.
Ma su cosa, nello specifico, andrà a lavorare Sinner? Sul punto si esprime Paolo Bertolucci che all’Adnkronos ha provato a immaginare quale potrà essere il percorso del numero 1 Atp fino alla suo probabile rientro agli Internazionali di Roma. “All’inizio farà dei lavori a blocchi, perché tre mesi così un tennista non li ha mai avuti in vita, se non a causa di infortuni. Tre mesi di pausa è una cosa assolutamente nuova, quindi credo che dalla prossima settimana lui riprenderà ad allenarsi, ma farà almeno due settimane a secco senza tennis”, ha ipotizzato Bertolucci. “Praticamente sarà senza racchetta, forse farà qualcosa solo per il servizio, ma da fermo e poi dopo piano piano riprenderà. Inizialmente presumo che giocherà anche con dei ragazzi di lì, con l’allenatore e tutto il team. E poi basta che metti due persone da una parte e lui da solo dall’altra e per un po’ puoi tranquillamente allenarti in quella maniera: non è facile trovare uno che possa reggere la spinta del numero uno del mondo”, ha ammesso l’ex tennista.
“Ne metti due dall’altra parte, che giocano praticamente da fermo, e allora a quel punto è un po’ più facile, lo si fa spesso quando non si riesce a trovare avversari all’altezza. Così invece diventa un allentamento piuttosto competitivo. Andando avanti non so se troverà anche qualche giocatore che ha appena smesso. Insomma un sistema si trova, non è un problema, credo che sia importante variare molto per evitare la noia: la monotonia è quella che secondo me è la cosa più difficile da affrontare e quella che può dare più problemi, per il resto penso che non ce ne siano proprio”, ha dichiarato Bertolucci.
Che non ha dubbi su quale sia il fondamentale a cui Sinner lavorerà con più insistenza: “Conoscendolo, sarà alla ricerca di un miglioramento continuo. Certo, i margini di miglioramento sono quando sei numero uno del mondo sono risicati, non è che ci sono degli spazi enormi, però si può sempre migliorare e lui sicuramente lo farà: al ritorno in campo servirà meglio rispetto a prima, poco ma sicuro“.
L'articolo Sinner, il preparatore: “Lo stop ci consentirà di lavorare su alcune piccole cose”. Bertolucci: “Servirà meglio di prima, poco ma sicuro” proviene da Il Fatto Quotidiano.