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ATP Rio: Baez, pioggia di vincenti su uno stanco Muller. Settimo titolo in carriera per l’argentino

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[5] S. Baez b. A. Muller 6-2 6-3

Sebastian Baez vince il suo settimo titolo in carriera, sesto sulla terra battuta, battendo un Alexandre Muller apparso meno brillante rispetto ai match precedenti, verosimilmente stanco delle tre ore richieste dalla sua semifinale, la seconda in programma venerdì.
6-2 6-3 in un’ora e venticinque minuti per Baez che ha piantato 17 vincenti di dritto, mentre Muller si è rivelato troppo falloso da entrambi i lati, anche se è riuscito a tenere vivo (per poco) l’interesse nel secondo parziale, quando sotto di un set e un break si è riportato in partita con tre rovesci spettacolari. Una reazione attesa ma destinata a estinguersi nel giro di un paio di game di fronte al numero 31 ATP davvero indiavolato.

Un match tra due amanti della terra battuta, che non disdegnano la palla lavorata con un generoso margine sopra la rete, attenti a non lasciarsi scappare l’occasione di accelerare lungolinea o di cercare angoli importanti, con alcune smorzate e oculate chiusure a rete, ma nella sera di Rio il divario si è manifestato evidente molto in fretta.

Numero 18 del mondo meno di un anno fa, il 170 cm di Buenos Aires (proprio come Diego Schwartzman, che ha giocato il suo ultimo match da pro una decina di giorni fa) non aveva iniziato benissimo la nuova stagione sul Tour: una vittoria e tre sconfitte, un bilancio mitigato dalla semifinale del Challenger di Rosario. I 500 punti del successo di un anno fa in scadenza hanno però riacceso Baez e certo ha contribuito un tabellone non impossibile, con Mariano Navone unico vero ostacolo almeno sulla carta, mentre gli altre tre avversari battuti erano un qualificato e due lucky loser.
Può senz’altro ritenersi soddisfatto della settimana anche Muller, che scherzando ma non troppo aveva riconosciuto meriti a Jannik Sinner per l’ottimo avvio di stagione, aperta con il trionfo a Hong Kong. Ora via verso Acapulco, dove è atteso a da Frances Tiafoe.

Primo set – Baez subito più centrato, Muller spreca

Muller sceglie di servire per primo, al terzo gioco concede qualcosa di troppo e Baez passa alla seconda occasione, guadagnato con uno scambio strappa-applausi tipico da mattone tritato. La reazione del ventottenne di Poissy è immediata, ma le tre palle break sfumano. Intanto Sebastian mette a punto il drop shot, mentre Muller, che dichiara il passante di dritto come colpo preferito, sembra continuare a trovare gioie brasiliane con il rovescio lungolinea, ma sui grandi numeri il dritto argentino si dimostra più efficace.
È per questo che, con ormai ogni game che va in lotta, a prendere il largo è il classe 2000 di Baires, 5-2, aiutato dagli errori di Alexandre, il cui rovescio ha decisamente perso smalto e precisione. Baez chiude tenendo a zero la battuta, 6-2, con un saldo vincenti/errori non forzati di 14-12, contro l’8-17 di Muller che paga anche lo 0-4 sulle palle break e un poco incoraggiante 3 su 13 quando non gli entra la prima.

Secondo set – Muller prova a reagire, ma Baez è incontenibile

Il dritto argentino continua a fare danni nell’altra metà campo, calpestata dai piedi che appaiono sempre meno reattivi; e così, con un paio di dritti non a caso steccati, il terzo game è di nuovo fatale a Muller. A dispetto delle apparenza, tuttavia, il match non è finito perché Lamull fa il fenomeno dal lato sinistro, pareggia e rimette la testa avanti, 3-2.
Non ci si può distrarre un attimo con questo Baez, però, e un doppio fallo seguito da un lungolinea troppo morbido al settimo game gli aprono la strada per un nuovo tentativo di allungo, questa volta perfezionato, anche perché il suo dritto continua a bucherellare la difesa francese, 5-3.
Sebastian non vuole correre ulteriori rischi, cerca di chiuderla in risposta e ci riesce al secondo match point forzando l’altrui errore.
Settimo trofeo per il classe 2000 che, portata a termine la difesa del titolo a Rio, è atteso per lo stesso compito a Santiago, dove, terza forza del seeding, partirà dagli ottavi di finale.