Breve guida alle elezioni federali in Germania
Si terranno oggi, 23 febbraio, le elezioni federali in Germania. Ecco una breve guida al voto.
Chi vota e per che cosa
A recarsi alle urne saranno circa 59 milioni di persone per eleggere i 630 parlamentari del Bundestag.
Perché si vota
La necessità del voto è sorta dopo che, a dicembre, il cancelliere, Olaf Scholz, ha perso un voto di fiducia parlamentare. Il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha quindi sciolto il Bundestag e convocato nuove elezioni. Composta da Spd, liberali e Verdi, la coalizione di governo, guidata da Scholz, è stata storicamente attraversata da alcune fibrillazioni interne.
Quali sono stati i temi centrali della campagna elettorale
Secondo i sondaggi, le preoccupazioni degli elettori tedeschi riguardano innanzitutto l’immigrazione illegale e, in secondo luogo, la salute dell’economia della Germania. Al terzo posto si collocano le questioni di politica estera, con particolare riferimento alla crisi ucraina.
Come si formano le coalizioni di governo
La Germania ha un sistema proporzionale e il cancelliere è eletto dal Bundestag. Eccezion fatta per le elezioni del 1957 tenutesi nella Repubblica federale tedesca, non è mai capitato che un unico partito riuscisse a ottenere la maggioranza assoluta in parlamento. Si ricorre quindi a delle coalizioni di forze politiche, che, attraverso delle trattative, si accordano per formare un esecutivo.
Che cosa dicono i sondaggi
Secondo Politico, la Cdu è prima al 30%. Al secondo posto, si colloca l’Afd al 20%, seguita dalla Spd al 16%. I Verdi si piazzerebbero quarti al 13%. Se questi dati fossero confermati dalle urne, si tratterebbe di un clamoroso ribaltamento rispetto alle elezioni federali del 2021. All’epoca, la Spd arrivò al 25,7%, la Cdu al 24%, mentre i Verdi sfiorarono il 15%. L’Afd si fermò invece al 10%. Interessante infine il dato dei liberali: nel 2021 superarono l’11%, mentre stavolta sono stimati ad appena il 4%.
Che cosa aspettarsi per il futuro
Il leader della Cdu, Friedrich Merz, ha escluso alleanze con i nazionalisti dell’Afd. Tuttavia, se i numeri dei sondaggi dovessero essere confermati, il candidato democristiano avrebbe delle difficoltà a formare una coalizione realmente funzionante. Il rischio, per lui, sarebbe quello di un esecutivo eccessivamente eterogeno, come quello guidato dal predecessore. E’ quindi tutto da dimostrare che, alla fine, Merz eviterà davvero un’alleanza con un’Afd che, come abbiamo visto, i sondaggi stanno dando con il vento in poppa. E' del resto probabile che una simile alleanza incontrerebbe il favore dell'amministrazione Trump.