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“Io e Olly abbiamo preparato la maturità assieme. Il suo successo? Ama la musica più dei soldi. C’è una nuova generazione che si fa spazio. Ora provate a prendermi come Leo DiCaprio”: Tommaso Cassissa a FqMagazine

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C’è una nuova generazione che si sta facendo largo (finalmente) nel mondo dello spettacolo e della televisione. Ognuno con il proprio background, ognuno con il proprio carattere. Tra i nomi da tenere d’occhio ma che già, da qualche tempo, imperversano sui nostri schermi e nei teatri ci sono: Mariasole Pollio, Gabriele Vagnato, Rebecca Staffelli, Jacopo Veneziani, Filippo Grondona e Tommaso Cassissa.

Quest’ultimo, noto anche come Tommy Cassi, è un attore e creator di 25 anni, ha girato già dei film come “Io e te dobbiamo parlare” di Leonardo Pieraccioni e “Un oggi alla volta”, prossimamente sbarcherà su Prime Video nel cast di “LOL 5”, ma soprattutto a teatro con il musical “Prova a prendermi” di Piero Di Blasio (tratto dal celebre film con Leonardo DiCaprio e Tom Hanks del 2002, ndr). Gli appuntamenti sono al Teatro Nazionale di Milano dal 27 febbraio al 16 marzo e al Teatro Brancaccio di Roma dal 19 marzo al 6 aprile. Cassissa sarà Frank Abagnale Jr., uno dei truffatori più famosi al mondo, arrestato dall’Agente dell’FBI (e poi amico) Carl Hanratty.

Cosa hai in comune con Frank?
Lui fa credere di saper fare tutto e lo declina nelle truffe, ma a questo non ci sono ancora arrivato! (ride, ndr).

Dai social al teatro, passando per YouTube. In America si viene osannati per essere poliedrici, in Italia molto meno…
Penso sia un punto di forza, invece, poter spaziare e penso che avere a che fare con l’arte non serva una specializzazione, come la laurea. Gli artisti, in quanto tale, cercano e tendono ad una forma migliore per fare quello che sentono, ma il come può variare. Non c’è bisogno di fare una cosa sola, bisogna puntare ad essere migliori in tutto.

Rivoluzionario?
Ma no! È un atteggiamento molto più tipico dello sportivo. Non sento di essere niente e qualcosa di particolare, così provo a fare tutto quello che mi passa per la testa. Secondo me se qualcuno va in scena con il cuore è facile che emozioni il pubblico, più di quello che ha studiato per anni, ma che non ha il fuoco dentro. Comunque in America è vero che fanno un po’ di tutto, mi ispira quell’attitudine. Lungi da me definirmi artista o persona di talento. Devono dirlo gli altri.

C’è una nuova generazione che si affaccia allo showbiz. Il vento è cambiato?
Sì. Credo che ci sia molto più attenzione alle “nuove leve”. Da Vagnato alla Pollio, per citarne alcuni.

Da cosa dipende?
Dal fatto che ci prendono molto più sul serio, anche se lavoriamo sui social. Ho cercato di pormi sui social come se fosse una grande vetrina da sfruttare e contemporaneamente ho studiato, lavorato fatto tanto altro. Fare contenuti con 100 milioni di visualizzazioni, se sono fini a se stessi, non portano a niente. Fanno comodo, ma finisce tutto lì. Invece bisogna dimostrare di fare qualcosa ed è in quel momento che si viene notati, se si ha fortuna, ed essere chiamati per un lavoro. Come mi è accanto per ‘Prova a prendermi’.

Il Pandorogate e il caso Ferragni hanno depotenziato le opportunità del Web?
Ha smosso qualcosa, ma credo che sul versante della qualità del lavoro sui social non abbia intaccato nulla. Già da prima il livello si stava alzando. Credo però che il contenuto TikTok fine a se stesso abbia già stufato da qualche tempo.

Se ti nomino Olly?
Che dire? Ha vinto Sanremo, sono molto contento per lui e lo conosco da tanto tempo. La stima c’è ed è reciproca. Nonostante provenissimo da scuole diverse, abbiamo studiato assieme per la maturità. Abbiamo lo stesso approccio per la scuola. Studiavamo due materie che Olly amava molto Letteratura e Filosofia. Eravamo un bel gruppetto di liguri, dentro c’è era anche Alfa, che sognava di sbarcare il lunario e diventare performer di livello.

Qual è il punto di forza di Olly?
È sincero e ama la musica più di tutto, più della fama e dei soldi. È veramente legato alla musica e rifugge dal potere, dall’apparenza. Anzi sono cose che lo mettono a disagio perché è timido. Lo abbiamo sempre supportato in tutto e per tutto. Non gliene fregava niente dei compromessi. Ma eravamo sicuri che quello che diceva sarebbe arrivato a un sacco di persone.

Dove punti per il futuro?
Al momento non ho competenze in merito, non sono in grado di far molto, ma un giorno mi piacerebbe fare un mio spettacolo e un mio film scritto, girato da me in cui racconterò tutto quello che ho imparato nel mio percorso di vita e professionale. Ma devo prima racimolare tutte le conoscenze necessarie.

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