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Aladin, musical con le canzoni dei Pooh: «In scena ci sono tanti giovani di talento»

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La Compagnia dell’Ora, che affonda le sue radici a Lovere sulle rive del lago d’Iseo, porta anche a Pavia – venerdì 21 febbraio alle 21 al teatro Fraschini - la celebre opera “Aladin – Il musical”, spettacolo scritto da Stefano D’Orazio con le musiche dei Pooh e la regia di Luca Cattaneo.

Il musical arricchisce la propria proposta artistica con l’inserimento nel ruolo del Genio di Max Laudadio, conosciuto dal grande pubblico come inviato della trasmissione televisiva Striscia la Notizia. Di questa nuova versione di “Aladin” (che segue di una decina di anni quella con Manuel Frattini, il grande performer morto nel 2019 a soli 54 anni) parla il regista Luca Cattaneo.

Il suo Aladin si inserisce in una linea di continuità con il precedente musical o presenta anche elementi di discontinuità?

«Direi che sostanzialmente si colloca in una linea di continuità con la tradizione orientaleggiante di questo musical, sia come scenografie e costumi che per le colonne sonore che sono dei Pooh, oggi come allora. Certamente ci sono anche degli aspetti inediti, che sono ascrivibili alla Compagnia dell'Ora e anche alla mia regia, collegata in larga misura alla performance attoriale del cast».

Una delle innovazioni dei registi contemporanei è proprio quella di costruire la linea dello spettacolo puntando molto sulle performance attoriali più che sulla storia da raccontare...

«È vero. Metà spettacolo si costruisce in effetti nel momento in cui vengono scelti gli attori. Non tanto perché siano più o meno bravi, ma proprio perché si rivelano più o meno adatti a ricoprire un certo ruolo, che ha in testa il regista. Il nostro compito è sostanzialmente saper leggere le predisposizioni di ognuno».

I casting di "Aladin" le hanno regalato la presenza di centinaia di giovani artisti tra cui scegliere gli attori. Un segno di speranza per il futuro del teatro?

«È stato molto bello registrare una partecipazione così numerosa, a tal punto da dover effettuare delle preselezioni da video prima delle selezioni vere e proprie in presenza. Sì, questo è un segno di speranza per il futuro. Ma ha anche un risvolto della medaglia che deve far riflettere: il mondo del teatro è pieno di giovani che hanno tante aspettative, che spesso non riusciranno a essere soddisfatte. E' questo è un aspetto che mi rende meno felice».

Max Laudadio nei panni del Genio... una sorpresa per chi lo conosce solo come inviato di Striscia la Notizia.

«È una rivelazione non rivelazione, per chi invece già conosceva le sue indubbie doti artistiche. In estate Max Laudadio e io ci siamo approcciati alla figura del Genio di questo musical ed è scattata subito una doppia scintilla: mia nei suoi confronti e sua nei confronti del ruolo, che effettivamente gli calza a pennello. Diciamo che Laudadio sta ricevendo molto da questo spettacolo, ma gli sta anche dando tantissimo».

Lei e Stefano d'Orazio: una storia di grande stima reciproca...

«Il mio Aladin vuole innanzitutto essere un grande omaggio a questo artista straordinario. L'ho conosciuto nel 2017 quando venne in camerino prima dell’inizio di un mio Aladin in veste molto più limitata. Da allora abbiamo capito che era nata una grande stima reciproca. E solo un anno fa, quindi quando già non c'era più, ho saputo che uscendo dal camerino aveva detto alla moglie Tiziana e a Manuel Frattini che la Compagnia dell'Ora avrebbe fatto il suo Aladin».

Lei è noto per amare particolarmente i musical capaci di coinvolgere tutta la famiglia. Conferma?

«Totalmente. Mi piace molto offrire prodotti capaci di accogliere in teatro tutte le generazioni. E Aladin non sfugge alla regola: i bambini amano i personaggi, ma anche gli adulti che colgono tanti messaggi positivi. E' un racconto davvero a 360° e anche qui dobbiamo dire grazie al genio di Stefano d'Orazio e alla sua penna».

Daniela Scherrer