Elezioni Germania: AfD, il ‘partito del popolo’, ha un programma per ricchi
Mettiamo un attimo da parte le promesse sull’immigrazione, in larga misura irrealizzabili in base alle normative tedesche ed europee. Se guardiamo alle proposte economiche, il programma elettorale del partito di estrema destra AfD per le elezioni politiche del 23 febbraio favorisce soprattutto i ricchi. I ceti medi e bassi, di cui Alternative für Deutschland si erge a paladina, sarebbero i più penalizzati nel caso il programma venisse realizzato.
Questa è la conclusione a cui giunge l’economista Achim Truger in un’analisi per il quotidiano taz. “L’AfD vuole per prima cosa alleggerire il peso delle fasce di reddito più alte e delle imprese” riassume il prof. Truger. “Si tratta di neoliberismo duro e puro, condito da ostilità nazionalista verso l’Ue e da politiche anti-climatiche”.
Lo Zew, Leibniz-Zentrum per la ricerca economica europea di Mannheim, lo conferma in modo chiaro in un rapporto del 17 gennaio scorso. L’applicazione delle misure economiche dell’AfD farebbe aumentare il rischio di povertà della popolazione tedesca del 12,9%, il risultato peggiore tra tutti i partiti analizzati.
Come quasi tutti gli altri partiti l’AfD vuole aumentare le spese militari. In più vorrebbe far salire le pensioni al 70% dell’ultimo stipendio netto nel lungo termine. “Una grande promessa che sono sicuro molti elettori saranno felici di sentire”, ha dichiarato a Der Spiegel Joachim Ragnitz, vicedirettore dell’Istituto di ricerca economica Ifo. “Peccato che sia del tutto irrealistica perché sarebbe impossibile da pagare”.
Alternative für Deutschland vuole anche invertire la transizione energetica e demolire tutte le pale eoliche. La Germania non dovrà solo estrarre e bruciare carbone più a lungo, ma anche aumentare le estrazioni in futuro. Mentre l’obiettivo a lungo termine è il ritorno all’energia nucleare. Nel frattempo, secondo l’AfD, “carbone e gas dovrebbero garantire un approvvigionamento energetico sicuro”. La candidata cancelliera Weidel ha recentemente affermato che le energie rinnovabili non sarebbero comunque competitive senza sussidi. “Si tratta di totale incompetenza o di una deliberata menzogna”, ha affermato il presidente dell’istituto di ricerca economica DIW Marcel Fratzscher. “L’energia nucleare e i combustibili fossili sono già oggi molto più costosi delle energie rinnovabili. Ogni studio lo dice senza eccezioni”.
Se la ‘Dexit’, l’uscita dall’Unione Europea, è ora ufficialmente fuori dal programma, la posizione dell’AfD in realtà non è cambiata. Le sue richieste, tra cui un’ampia restituzione di competenze agli Stati nazionali e la fine del ruolo della Germania come ‘ufficiale pagatore’ dell’Ue, potrebbero essere realizzate in pratica solo con un’uscita dall’Unione. Per il prof. Truger questo porterebbe a una ‘recessione profonda’.
Che fare, invece, contro la cronica mancanza di manodopera? Il programma a lungo termine dell’AfD è noto. “Non contiamo sull’immigrazione, ma sulla crescita organica all’interno della nostra società”, ha affermato Stefan Möller, leader dell’AfD in Turingia, riassumendo la posizione in un’intervista al canale pubblico ZDF. Secondo l’AfD, le donne tedesche dovrebbero mettere al mondo più figli, così non ci sarebbe bisogno di immigrazione nel mercato del lavoro. Però nel frattempo, come si legge nel programma, l’AfD “accoglie con favore l’immigrazione di lavoratori qualificati”. Prima però è necessario sfruttare a pieno il “potenziale nazionale”. Come questo sia possibile in Germania, dove il tasso di disoccupazione è già oggi tra i più bassi in Europa, rimane un mistero.
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